
Amon, 10 Dodecabrullo 277
Erano giunte notizie infauste dalle colonie nel nuovo mondo
voci di spiriti e non morti che si si aggiravano nella miniera
uscendo da un varco nero come la notte.
Un manipolo di legionari fu inviato in quelle terre
per scortare il Sommo Templare e gli arcanisti
che avrebbero indagato sull'origine del male che lì aveva sede.
Giunti nei pressi del forte
una nebbia densa e spettrale accolse i legionari.
Delle guardie restavano solo i corpi martoriati stesi a terra
e mentre i Leoni osservavano i loro compagni caduti
spiriti ululanti si palesarono per aggredirli.

I non morti furono rapidamente scacciati
ed i legionari si misero a controllare la zona
quando una donna urlante uscì di corsa dal magazzino.

Tra lacrime di gioia e ringraziamenti per essere stata salvata
la donna raccontò agli amoniani di come l'arcanista del forte percepisse la fonte del male
ma che il suo potere non era bastato per arginarla.
Il portale oscuro si trovava nella piccola miniera
e si udiva provenire dal suo interno un coro di voci
che intonavano canti blasfemi per richiamare gli spiriti dei morti.

Il Sommo Templare dispose a terra alcune boccette d'acqua benedetta
ed invocò l'aiuto dei Giusti per purificare quel luogo
ma una malefica ondata si espanse dal portale, infiacchendo gli animi dei legionari
e facendo evaporare l'acqua consacrata.

Gli avversari erano ancora troppo potenti per poter agire sulla loro invocazione
e così la Legione si diresse a passo di marcia verso l'ingresso della valle tra i monti
un luogo dove i non morti uccidevano qualsiasi vivente che osava entrare.
L'esplorazione portò gli amoniani davanti a un cupo tumulo
dal cui interno provenivano canti ed invocazioni.
Oscuro era il senso di quelle litanie
ma ogni legionario sentì un brivido risalirgli lungo la schiena udendole.

Tre potenti lich, i cui occhi brillavano rossi come la brace
puntarono i propri bastoni su un cumulo di vecchie ossa
pronunciando parole antiche e maligne.
Con un sussulto le ossa si animarono
ed andarono a comporre un'imponente figura umanoide.
Protetto dal potere dei lich il demone si scagliò contro i legionari
e subito ebbe inizio una dura battaglia.
L'oscuro potere della valle rinforzava i nemici di Amon
ma uno dopo l'altro i maghi non morti caddero sotto le lame della Legione
e solo il demone restò a fronteggiare i Leoni.




Una volta abbattuto l'avversario gli amoniani entrarono nel tumulo
dove un pentacolo di sangue copriva l'intero pavimento
ed al cui interno si scorgeva un nero portale.
Il Sommo Templare arginò la malvagità insita in quel fenomeno
circondando il pentacolo con acqua benedetta
ed assieme agli altri sacerdoti presenti prego per l'aiuto dei Giusti.

Fiamme lucenti si levarono da quell'oscurità senza fine
e percorsero i segni tracciati col sangue
sino a che del pentacolo non rimase nulla.


Tornati alla colonia i legionari controllarono la zona
assicurandosi che nessuno spirito fosse rimasto ad infestare le strutture
e che la donna lì ospitata fosse sana e salva.
Ancora una volta Amon aveva affrontato le tenebre
ed ancora una volta ne era uscita vincitrice

Gli amoniani raccolsero quindi i corpi dei legionari lì caduti
e li posarono su un'alta pila di legname.
Poche furono le parole pronunciate per onorare la memoria di quei valorosi
che avevano combattuto con coraggio salvando la vita della giovane donna
e che ora sedevano con il Padre negli Elisi.

Avvicinando una torcia alla pira funebre
il Sommo Templare diede loro una degna sepoltura
ed ogni amoniano salutò quei compagni che avrebbe rivisto
al termine della propria vita.


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