[TRM]La ricostruzione del Porto
Scritto da : Najib Jasir in data : 13/01/2014 19:45:35

Da lungo tempo oramai il Sultano Waqih il Risoluto aveva compreso i problemi che il grande terremoto del 275 aveva creato ai viaggiatori ed ai mercanti diretti al Bazaar di Tremec. Gli smottamenti e i rilievi, creatisi dopo le forti scosse, rendevano il viaggio via terra pericoloso e scomodo, lasciando poche alternative al tragitto via mare. L'aumentato afflusso di imbarcazioni al piccolo Porto di Tremec ne aveva reso ben presto palese l'inadeguatezza, per non parlare dell'intrico di isole e vegetazione galleggiante dell'Arcipelago Magister, che se non era un problema per le piccole imbarcazioni, lo era diventato eccome per quelle più grandi. Così il Sultano e la Cerchia dei Visir, confrontatisi per trovare una soluzione, stabilirono di dare il via a quella che sarebbe stata una delle più grandi opere dell'uomo su Ardahan dopo la costruzione del Cunicolo che collega i due Deserti.

Per prima cosa si pensò di rivolgersi all'Impero Amoniano, all'epoca alleato di Tremec, per avere il permesso di sbancare una porzione del loro Arcipelago. Nonostante gli studi ed i resoconti sul territorio e l'opera presentati al Senato, però, il fino ad allora scarso interesse dell'Impero per quelle terre, si intensificò, portando dopo una serie di tentennamenti, ad un rifiuto. Gli studi furono accantonati ed il progetto completamente rivisto dal nuovo Gran Visir Jasim dei Kyodrum, nell'ottica di ridisegnare la costa ad ovest del Porto, di modo da permettere alle imbarcazioni più grandi di manovrare attorno all'Arcipelago.

Cominciarono così i lavori; mentre i più forti e vigorosi si davano al disboscamento della costa destinata alla distruzione, i più giovani e le donne aiutavano portando acqua, cibo e lo svago della musica, oppure raccogliendo in fascine le erbe e il fogliame degli alberi abbattuti. Nel mentre i Visir ed i loro scribi misuravano l'area e stabilivano la giusta proporzione di polvere nera da usare per lo sbancamento. Una infinità davvero, ed i soli che avrebbero potuto procurarne in così grande quantità erano i Djaredin della Gemma.

I lavori per la ricostruzione del porto devono proseguire, e per poter esser ultimati serve una scossa, o per meglio dire, una esplosione, che possa rendere la costa accessibile ai galeoni, e quando si tratta di esplosioni chi meglio del popolo Djaredin?. Quindi il Gran Visir Jasim dei Kyodrum sfruttando le sue doti diplomatiche si mette al lavoro e subito contatta Boindil degli Djaredin per potersi accordare e per poter acquistare un ingente quantitativo di polvere nera, la polvere in grado di far saltare intere città o intere montagne se usata nella maniera corretta. Lo Djaredin dopo esser stato contattato dal Gran Visisr e su invito di quest’ultimo si reca all’Oasi con alcuni rappresentanti del suo popolo per parlare di affari. Il popolo Djaredin sembra deciso a non cedere tanto facilmente il frutto del loro genio, ma dopo una intera serata di contrattazione, alla fine la Stirpe Nera ottiene la meglio ed oltre a riuscire ad accapararsi il quantitativo di polvere nera necessario per far saltare la costa ottiene anche che siano gli Djaredin, popolo ben più esperto in materia, ad occuparsene. Alla fine della serata prima di salutare i graditi ospiti il Gran Visir ottiene la promessa da parte dei sudetti di esser ricontattato non appena questi abbiano raccolto il quantitativo di polvere richiesto. L’attesa è insostenibile, passano i giorni, le settimane, fino a quando finalmente il popolo Djaredin avvisa il Gran Visir che quanto richiesto è pronto per la consegna, per cui, alla Stirpe Nera, non resta che prendere le navi e recarsi all'avamposto di Varr Nadarun, luogo scelto per completare la trattativa, per riscattare quanto richiesto e tornare all’Oasi.

Ora è il momento di mettersi all’opera e ripulire la parte boscosa vicino al porto per facilitare il lavoro agli djaredin, e per evitare che gli alberi in eccesso sradaicti dall’onda che secondo gli studi del Gran Visir averbbe colpito il Porto potessero cagionare danni, per cui armati di accette, asce e tanta buona volontà gli abitanto di Tremec si mettono al lavoro e dopo ore di lavoro duro al quale neppure le dame tremecciane si sono sottratte, la costa appare pronta.

Visir Jasim dei Kyodrum, affida a lui il compito di studiare un metodo per contenere la forza dell’onda sprigionata dall’esplosione e di coordinare il suo popolo affinchè i lavori avvengano prima del giorno fissato col popolo djaredin per ultimare il lavoro di distruzione della costa. Onorato dal compito affidatogli, il giovane Califfo, studia un sistema di sistemazione di sacchi di sabbia lungo tutto il perimetro colpito dall’eventuale onda generata dall’esplosione per cui supervisiona e coordina i suoi concittadini nella messa a punto di tale barriera.





Arriva il giorno delle esplosioni e dopo ore di sistemazione della polvere, da parte degli djaredin supervisionato dall’Amir Najib dei Jasir e dai suoi Feddahyn, a debita distanza, arriva il momento di vedere se le misure studiate dal Califfo funziano e con immensa gioia e soddisfazione ad esplosione avvenuta ci si rende conto che le difese hanno retto ed i danni sono stati evitati.

Chiudi l'evento

Lo staff di The Miracle Shard (The Miracle) non si assume alcuna responsabilità sui contenuti di un evento. A priori ogni abuso di utilizzo del sistema di anteprima verrà punito . Segnalate gli abusi nell'apposita sezione del sito. .