[AMO] Battaglia contro Tiond
Scritto da : William Leintart in data : 26/04/2014 10:03:06

Amon, 16 Adulain 278

Mentre la notte calava sulle terre imperiali
nella piazza della Guerriera si radunavano i Legionari amoniani
schierati ed armati per la battaglia che avrebbero combattuto di lì a breve.
Quella sera i Cremisi si sarebbero mossi alla volta di Ankor Drek
presso una piccola valle occupata dagli elfi verdi di Tiond
e ricca di preziose risorse di cui l'Impero avrebbe fatto buon uso.

I Consoli William Leintart ed Arthas parlarono agli amoniani
incitandoli a dare prova del loro valore
ed a dimostrare le proprie capacità sul campo di battaglia.
Un ruggito si levò dalle truppe raccolte
ed il suono cadenzato dei loro passi risuonò per le vie di Amon
mentre i guerrieri si recavano ai due possenti galeoni
che li avrebbero condotti sino alla meta.



Il viaggio fu rapido.
Sospinti dal volere della Dea Danu i galeoni volarono sino al gorgo
e da lì a Vessa, dove la Legione sbarcò e si dispose ad attendere la Ciurma Scarlatta.
Fedeli alleati da molti anni
anche questa volta i corsari avrebbe affiancato Amon sul campo di battaglia
guidati dal Capitano Malandrino.
Pregustando il bottino che avrebbero fatto,
gridando e ridendo, ansiosi di gettarsi nella mischia,
gli Scarlatti si unirono all'esercito amoniano

Uniti in un solo schieramento
amoniani e corsari avanzarono attraverso il grande deserto
sino a giungere davanti alle barricate che gli elfi avevano eretto
per difendersi dall'assalto imminente.



I sacerdoti invocarono lo sguardo dei Giusti sulle truppe
la prima linea impugnò saldamente gli scudi e si schierò a formare un solido muro
mentre nelle retrovie gli arceri incoccavano le proprie frecce
e gli arcanisti si concentravano per prepararsi a scagliare la loro magia sul nemico.
Cautamente l'esercito si inoltrò nei cunicoli sotto la montagna
uccidendo i pochi elfi lasciati come sentinelle
e rimuovendo le trappole disposte dai difensori.

Una fievole luce era ormai visibile
manti verdi e bianchi schierati fianco a fianco nella valle
quando la terra comincio a tremare ed un rombo assordante anticipò la frana.
L'uscita era stata fatta crollare.
Esplosivi vennero preparati e la grotta liberata
ma arcane parole si levarono nuovamente dalla valle
e la possente magia elfica costrinse le rocce a crollare
rendendo vano il lavoro dei Leoni.

A lungo gli elfi tennero intrappolato l'esercito avversario
a lungo amoniani e corsari tentarono di aprirsi un varco
ma le loro fatiche erano rese nulle dall'astuta strategia elfica
e già le truppe si stavano demoralizzando
vedendosi negato il combattimento con tali artifici.



Per far fronte a questa situazione l'esercito venne diviso:
un manipolo, agli ordini del Console Leintart, sarebbe rimasto in quella galleria
per tenere occupati gli stregoni elfici.
Un secondo gruppo, guidato dal Console Arthas ed a cui si aggregarono gli Scarlatti,
avrebbe invece compiuto un lungo giro per tentare di sorprende gli elfi da nord.

La strategia funzionò.
Mentre frecce e stregonerie volavano a sud, tenendo impegnato il gruppo principale
il Primo Centurione Halford si intrufolò tra le linee nemiche,
tagliando la gola ai maghi elfici,
e così il secondo manipolo riuscì ad avanzare oltre le trappole
e diede inizio al massacrò.

Un'orda rossa uscì ruggendo dai cunicoli non più bloccati
ed i difensori si trovano ad affrontare faccia a faccia i Leoni ed i loro alleati.
Benchè in minoranza gli elfi non voltarono la schiena
nè cercarono di arrendersi.
Ogni passo fu duramente conquistato
ogni elfo combatteva con la furia di chi sa che non ci sarà alcuna resa.
Lentamente ed inesorabilmente
uno ad uno caddero
i mantelli macchiati dal proprio sangue
e da quello dei nemici che avevano portato con se.

La battaglia era vinta.
La notte calò sul campo di battaglia,
avvolgendo i morti nel suo nero sudario
mentre grida di trionfo si levarono da corsari e amoniani.

Nei giorni seguenti le truppe tornarono nell'Impero
e nella sera del 24 Adulain
gli amoniani si radunarono davanti al Mastio
per ricevere le onorificenze che avrebbero attestato il loro valore.



Benchè tutti avessero combattuto tenacemente
Amon riconobbe ad alcuni Leoni meriti maggiori:
al Console Arthas venne assegnata la Corona Trionfale
per aver condotto il proprio manipolo alla vittoria;
al Primo Centurione Cisarius Halford venne assegnata la Corona Vallaris
per aver varcato per primo le linee di difesa nemiche;
al Civis Neyru Scin venne assegnata la Corona Civica
per aver sostenuto le truppe durante tutta la battaglia, salvando molte vite;
ed infine al Centurione Aedan Reynald ed al Civis Beren fu assegnata la Phalera d'oro al Valore
per le gesta compiute sul campo.



Ogni Leone aveva dato il massimo
ed ognuno aveva ricevuto quanto gli spettava
per l'impegno e la dedizione dimostrati nei confronti dell'Impero.

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