
Tortuga, 16 Adulain 278
La ciurma dei Corsari Scarlatti si era preparata con cura per l’impresa che li attendeva. Era insolito vedere un po’ di ordine in quel manipolo di fuorilegge, truffatori, tagliagole ed esploratori. D’altra parte la preda di quella notte era piuttosto succulenta e tutti si preparavano ad uno scontro via terra che prometteva loro ricchezze e fama.
Amon aveva deciso di conquistare un fortino dell’Alleanza Elfica, un luogo ambito e ben protetto. In realtà ai Corsari poco importava quale strategia sarebbe stata utilizzata, come al solito quegli avventurieri avrebbero improvvisato qualcosa una volta giunti sul posto e valutato il terreno di battaglia.

Giunti sul nuovo mondo ebbero modo di riunirsi al grosso delle forze di terra della Guerriera. I soldati di Amon, la Legione, si era prontamente schierata e si muoveva con estrema precisione e celerità. I Corsari, al contrario, arrancavano sulla terra ferma, i loro corpi erano abituati a sortite e rapidi attacchi, non a marce forzate e prolungate. Il Capitano Malandrino fece la conta dei presenti, mancano il Primo ed il Secondo Ufficiale, ma molti marinai capaci avevano prontamente risposto all’appello certi di poter fare un facile bottino: Beccamorto, Capra, Coniglio, Astro, Chiave e Mutanda. A questi si univa Tremarella, un mozzo che a quanto pare si intendeva un poco di magia.

Giunti in prossimità del fortilizio, il Console di Amon ed il Capitano della ciurma Scarlatta, ebbero modo di consultarsi sulla tattica da adottare. La scelta fu rapida e si iniziò immediatamente un assedio. Le alte palizzate elfiche caddero con relativa facilità, seppure le trappole rappresentarono fin da subito un valido sistema di protezione, capace di rallentare l’avanzata delle truppe congiunte. La prima parte dell’avamposto era comunque scarsamente protetto, il grosso delle truppe si era già rifugiato al centro della conca protetta naturalmente dalle montagne. Lì, in un verde cuore incontaminato, gli elfi di Tiond ed Ondolinde aspettavano i loro nemici.

La strategia fu semplice quanto efficace, far crollare la volta della parete rocciosa che faceva da entrata per la parte più interna del fortino. Lo scontro fu lungo e serrato, entrambe le fazioni non demordevano. Più gli Amoniani cercavano di forzare il passo cercando di agire quanto più celermente possibile, più gli elfi tenevano la posizione rallentando o perfino bloccando l’avanzata delle cappe porpora. Una guerra di logoramento, che però non poteva portare ad alcun risultato utile nel breve periodo, un evento che avrebbe vanificato l’attacco lampo dando la possibilità agli elfi di riorganizzare e chiudere in una morsa gli assedianti con effetti devastanti.

Era necessario un cambiamento radicale nella strategia utilizzata fino a quel momento, un attacco diretto non era in grado di produrre gli effetti sperati e rischiava di far precipitare la battaglia in una situazione di stallo a totale svantaggio dell’Asse Corsaro-Amoniana. Fu a quel punto che Malandrino, di come accordo con il Console, decise di provare una sortita passando per un viottolo secondario. Tale breve e stretto condotto avrebbe potuto portare i Corsari o a una rapida vittoria o a una rapida morte. Anche lì le pareti erano sgretolate da recenti esplosivi, ma la rapidità d’azione dei Corsari fece volgere, per la prima volta, le sorti della battaglia a favore degli assedianti.

Lo scontro che seguì fu una tremenda carneficina. Gli elfi vennero assaliti a più riprese da Nord e da Ovest, le difese approntate all’ultimo non ressero la carica della Legione di Amon che fece piazza pulita delle prime linee nemiche. Supportati dai rapidi quanto letali pugnali di silenziosi sicari, la solida falange di Amon riuscì ad aprire una breccia nelle difese dell’Alleanza Elfica. Quello squarcio determinò il vincitore dello scontro, il forte era capitolato ed i nuovi padroni si apprestavano a prenderne pieno possesso. I Corsari dal canto loro si diedero subito ad ogni genere di razzia, corpi e magazzini vennero presi d’assalto e ben presto ogni singolo membro dell’equipaggio si ritrovò con le tasche e le sacche ricolme d’ogni bene e ricchezza.

Chiudi l'evento
Lo staff di The Miracle Shard (The Miracle)
non si assume alcuna responsabilità sui contenuti di un evento. A priori ogni
abuso di utilizzo del sistema di anteprima verrà punito . Segnalate gli abusi nell'apposita sezione del sito. .
|