Una nuova fase della guerra I
Scritto da : Zon en'luon in data : 10/05/2014 09:38:38

Il tenente Setari era stato chiaro, seppur poco era restato del ridente villaggio di coltivatori e pescatori, di quel giardino del Doriath, denominato Ceoris, i seguaci dell’invidioso avrebbero ben presto rammentato il prezzo da pagare per aver sottratto alla pace ed alla serenità quella pianura di ospitalità. Il popolo rotinrim si ritrovò dinnanzi alla fontana dimora dello Spirito di Falmalonde, così come indicato nei pubblici avvisi. Gli spiriti della Grotta, i rotinrim, si sarebbero mossi alla volta di Ceoris.

Mesi erano passati dai primi attacchi al villaggio. Esso era stato conquistato dai Moredhil per tutta la sua porzione sud fino al limitare del Fiume del Dolore. Lo stesso fiume era oramai un putrido guado e a nulla erano valsi gli sforzi dei Lindar, degli alleati e del resto degli Eldar per sanare le sordide acque. In compenso il villaggio era stato fortificato con solide palizzate da nord a Sud complete di bocche per il posizionamento dei cannoni reali. I sacerdoti Nehnar Taranis, Urion degli Earendil e Lord Fhyldren Gaerys, Maestro del Tempio accolsero i fedeli. Una solida pira divideva i sacerdoti dai fedeli. Qui i primi allietarono l’animo dei fratelli e delle sorelle, dando sostegno al loro spirito infelice attraverso la benedizione dei Balai.

“Oggi accendiamo una fiamma che brucerà nei nostri cuori e nelle nostre anime finché questa guerra non sarà finita. Noi veglieremo su questo fuoco, così che possa essere riferimento e calore per tutti i difensori quando arriveranno momenti duri e difficili.” La pira avvampò ed alte furono le fiamme. I fedeli si avvicinarono e in quel sacro fuoco ogni arma ricevette la benedizione del Padre. Le armi consacrate si apprestavano a varcare i confini dell’odiosa vallata. Ma quella sera molto altro sarebbe avvenuto. Due Druidi, Dagoneth e Clemantis, si unirono ai Rotinrim. Era loro intenzione perlustrare la valle di Keltra così da verificare le origini del morbo che affliggeva il fiume, per ristabilire l’equilibrio. La Flotta predispose le imbarcazioni con la quale la spedizione sarebbe giunta a destinazione. Preso il mare, la navigazione fu breve. Pochi furono i nemici incontrati fin dentro alla zona paludosa della valle.

Poi tutto mutò. Arrivati nei pressi del nefasto tempio, un piccolo manipolo di eldar dell’Antico Casato Drow attaccarono il gruppo ammantato d’azzurro. Uno di essi riuscì però a sfuggire alle lame Rotinrim. L’allarme fu dato e con determinazione una folta schiera di cavalieri Moredhil iniziò l’attacco. Quando anche quest’ultimo venne respinto, si ersero dalla scura foresta i versi demoniaci di enormi aracnidi. A decine attaccarono il manipolo Rotinrim, e poi altre decine e dopo ancora altri ragni dalle ciclopiche dimensioni. Diversi furono i caduti, la ritirata venne ordinata dal Tenente An’Leen.

I rotinrim pagavano con il sangue il prezzo della difesa del popolo degli Eldar. Essi compresero ancora una volta la loro funzione di argine ultimo all’avanzata dei fratelli d’un tempo. Ma quella sera molti abomini erano stati annientati e le file nemiche assottigliate considerevolmente. Il tutto in nome dei gloriosi Balai. Una nuova fase della guerra si era aperta.

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