[OdQ] Imbolc, la Rinascita.
Scritto da : Sylenthia Nubi in data : 05/02/2015 12:55:48

Un manto di soffice neve rendeva appena visibile il largo sentiero che congiungeva il Trivio al villaggio di Seliand, ma quella sera per guidare i passi dei due Drudjah Nut brillava alta nel cielo;
non uno sbuffo di nube tentava d'oscurare quella bianca luce.
Un lieve gelido alito di vento, fattosi per un istante largo sotto il cappuccio che la ragazza aveva posto sopra il capo provocandole un fremito, andò a stuzzicare l'orecchio dell'Anziano.
Questi arrestò il passo assaporando a pieni polmoni quel fresco sospiro di Ella, strinse con forza il polso della giovane e lentamente si voltò a guardarla sorridendo:
“Mia cara, il tempo ormai è giunto.”
Per un istante guardò Eredrik perplessa, dopo di che scrollò un momento il capo e rispose annuendo: “il nuovo ciclo si appresta a sbocciare, Fratello.”


Una decina di giorni impiegarono i Fratelli ad approntare ogni cosa.
Scelsero un luogo confortevole, protetto dai gelidi venti provenienti dal nord da una fitta boscaglia e stemperato dalle correnti marine le quali,
viaggiando portate dal vento sopra le acque, carezzavano quel tratto di costa portando alle loro narici profumi di lontane isole tropicali.
Affidandosi all'aiuto dei contadini di quei luoghi, raccolsero numerosi mastelli al fine di poter cogliere il Dono che la Madre avrebbe elargito il primo giorno del nuovo ciclo
e radunarono presso il Circolo un piccolo gregge di soli esemplari femmine di pecora.
Per finire, percorsero rapidamente le terre Ardane affiggendo sopra ogni bacheca un invito a tutte le popolazioni, affinché si unissero a loro in quella celebrazione.




Da molte terre giunsero per assistere a quell'evento.
Tòronin e Sèlerin della Bianca, della verde e della Perla, uomini e donne della Splendida,
gli Amici Raminghi rappresentati dalla Sorella dell'Ordine Rubina e alcuni cittadini dell'Isola Sorella di Derit.
Quella sera Nubi, Aetherius, Allart e Nienor si sarebbero occupati della loro accoglienza e dello svolgimento del rituale.
Accompagnati gli ospiti all'interno del circolo la celebrazione ebbe inizio, Aetherius prese parola e introdusse quello che sarebbe successo in seguito.


“Benvenuti popoli di Arda, Tòronin e Sèlerin, fratelli e sorelle, in questo giorno di transizione tanto importante, nel quale l'oscurità inizia a cedere alla luce.
Un evento significativo che deve imprimere in noi il significato della speranza. Viviamo in un momento estremamente cupo: piaga, guerre, sofferenza...
pare di essere entrati in una via senza uscita. Sappiate però che quando la luce tornerà sarà così raggiante da lasciarvi abbagliati.
Abbiate speranza nei vostri cuori perché Ella è con noi.
Per questa sera almeno L'Ordine della Quercia vi chiede di abbandonare dispute e avversità.
Lasciamo le armi nei loro foderi almeno in questo giorno di comune solidarietà.
Se acconsentite a questa nostra richiesta dunque, siete i benvenuti entro questo circolo,
fra questi secolari monoliti che hanno visto svolgersi, attraverso le ere, innumerevoli riti di comunione e pace.
Venite dunque fratelli, sedete con noi sorelle, su questo soffice manto erboso potremo gioire dei doni di Ella.”




Invitò dunque Nubi al centro del circolo.
La giovane Drudjah prese parola ed illustrò ai presenti l'importante significato della ciclicità del tempo,
concetto indispensabile al fine di poter meglio comprendere il significato della Rinascita.


“E' nostra consuetudine considerare il tempo in maniera lineare.
E' una rappresentazione semplice dello scorrere dei giorni che vede le sue origini, probabilmente, nella classificazione storiografica degli eventi.
Come fossimo sopra una scala, ieri sta un gradino sotto all'oggi. E oggi sta un gradino sotto al domani.
Esiste tuttavia una differente rappresentazione del tempo. La ciclicità. Il cerchio, senza inizio ne fine. Come Ella creò, nella sua perfezione.
All'inverno segue la primavera, cui segue l'estate ed in fine l'autunno. E dopo, giunge di nuovo l'inverno ed il cerchio si chiude e ricomincia.
Le braccia della bilancia oscillano, ma nella completezza del ciclo tutto si compensa.
L'equilibrio fa si che il cerchio non si spezzi, consente al Regno di Ella d'esistere così come è stato creato, ed è nostro dovere preservarlo.”


Mentre la giovane proseguì l'orazione, i seguaci della Madre iniziarono ritualmente a mungere quel Primo Latte
che aveva iniziato a gonfiare le mammelle delle pecore riunite entro il Circolo:
e quando infine i mastelli furono riempiti, come dono vennero distribuiti ai presenti assieme ad un calice e ad alcune pagnotte.




“Ognuno di voi porti alla propria dimora questo dono,
simbolo della partecipazione al cambiamento e ne offra ai propri cari quale auspicio e fiducia della rigenerazione in atto.
Bevete, cari ospiti, assaporate il Primo Latte che Ella ci concede.”


Bevuto quel fresco e giovane latte, fu tempo per i popoli di Arda di ringraziare per quello che era stato loro donato.


“Sia riconosciuta e ricambiata grazia alla Madre, sia volto il nostro pensiero a Lei,
questa ed ogni sera a venire, ad Ella che amorevolmente illumina i sentieri che percorriamo e guida i nostri passi attraverso l'oscurità.”


“Dia Duit, Màthair
Dia Duit, Bràthair
Dia Duit, Mo Chara Piuthar
Fàilte Eitean
Drudjah dei Nàthair in benevolenza ti accolgono.”




“L'Ordine della Quercia ringrazia tutti voi per la vostra partecipazione e vuole rinnovare,
nel giorno della Rinascita, il voto che lo vede asservirsi all'Equilibrio di Arda.
Siate sempre consapevoli, che ai fratelli Drudjah potrete rivolgere qual si voglia richiesta d'aiuto e sostegno.
Sempre tesa è la nostra mano verso i Frutti di Ella nel momento del bisogno.”

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