[OdQ] Alban Heruin, Solstizio d'Estate 279
Scritto da : Sylenthia Nubi in data : 02/08/2015 01:49:37

Seduti sul piccolo balcone del Rifugio, i Drudjah di Druir erano intenti a discutere d'oscuri presagi e preoccupanti segnali di turbamento.
Per l'Equilibrio, che strenuamente difendevano, per Arda tutta.
Ma quel caldo amore con cui Aguardar baciava i loro corpi, fece loro comprendere che per una sera almeno avrebbero dovuto proseguire lo svolgimento delle celebrazioni che erano soliti compiere.
Un atto di devozione verso l'Essenza, un dovere nei confronti d'ogni spaesato accolito d'Ella.
Da quel gesto, il tributo alla luce e la vita, sarebbe iniziato un periglioso cammino.
Fu così che, nel giorno dell'Alban Heruin, il Solstidio d'Estate, invitarono i Popoli Ardani presso il Rifugio delle Terre Selvagge.





Benvenuti popoli di Arda, Tòronin e Sèlerin, fratelli e sorelle, in questo giorno nel quale la luce e il calore di Ella, ci abbracciano più che mai.
I suoi doni riempiono i campi, le foreste e tutta l'Arda intera.
Dimostriamo la nostra gioia e riconoscenza, per ciò che abbiamo avuto e che riceveremo.
Dimentichiamo le nostre dispute e ostilità.
Leviamoci ogni forma di calzatura e lasciamo che il contatto con la terra, con la Sua Essenza, ci guidi in questa serata.
Siate i benvenuti in questo rito dunque e perdiamoci tutti assieme nell'abbraccio di Ella.
Non spaventiamoci di fronte ai grandi cambiamenti che si pongono di fronte a noi:
è la via che ci porterà a rafforzare ancora di più i nostri legami.

Condussero i loro ospiti nei vicini campi, fra prati e boschi dove si dedicarono alla raccolta dei Doni della Madre.
Per tradizione infatti, nel giorno in cui più alta e splendente era la luce di Aguardar,
questi sarebbero stati pregni d'una forza unica, un vigore particolare che avrebbe allietato i cuori e le menti d'ogni popolo.

E' giunto per noi il momenti, cari fratelli, di mettere a frutto ciò che Ella, questa sera, ci ha donato.
Non lasciamo che quanto ricevuto vada sprecato, perchè le piante, i fiori, le radici ed i germogli che oggi abbiamo raccolto
portano con loro il calore e l'amore che Aguardar è in grado di irradiare solo durante Alban Heruin, il solstizio d'Estate.
Lasciate che i Fratelli Drudjah lavorino per voi questi doni, affinchè le loro proprietà siano distillate e conservate:
porterete il prodotto di questo lavoro nelle vostre case e con voi, condurrete anche l'essenza benefica di questa serata.
Rendiamo grazie per ciò che abbiamo ricevuto, dimostrando che ogni istante della nostra vita è vissuto nel rispetto dell'equilibrio,
e ciò che ci è stato dato da uno diverrà dieci, da dieci cento e da cento mille.
Prepariamo ogni tipo di pozione e unguento, riseminiamo ciò che abbiamo trovato.
E' così che dimostreremo la nostra convinzione.

Quando i Doni furono distribuiti, si riunirono tutti assieme attorno al Sacro Fuoco custodito dai Drudjah in quel luogo:
era giunto il momento di ringraziare per ciò che si era ricevuto, era il tempo di concedersi attimi di gioia e serenità.

Ella Dona.
All'ignaro passante, allo sperso viaggiatore, allo stanco lavoratore, ai suoi giovani germogli.
Non pone domanda e non chiede giustificazioni, offre ai suoi figli anche se questi, sovente, dimenticano il suo materno amore.
Generosa, come la luce di Aguardar che irradia e nutre i nostri campi.
Premurosa, come la chioccia che copre la sua prole.
E noi che godiamo dei suoi frutti prelibati, un gesto almeno le dobbiamo, un calice alzato al cielo,
illuminato dal bagliore di Nut, sì colmo dell'ennesimo dono ma pregno, anche,
del sentito ringraziamento che le porgiamo.

I calici furono alzati al cielo e tutti brindarono fraternamente.





Ogni germoglio, frutto o fiore, ogni goccia che disseta la nostra gola, un solo proposito possiedono,
la gioia e la soddisfazione dei Figli di Ella, attraverso le generazioni.
Che sia la musica, ora, ad allietare questa nostra celebrazione.
Danzate, cantate e gioite per l'estate, che sia tributo alla vita questa stagione.





Il ritmo scandito dai tamburi del popolo Qwaylar portò i presenti a danzare allegramente attorno al Fuoco,
ma quando la musica lentamente scemò, ancora una cosa avrebbero dovuto fare, rimembrare il passato,
celebrare le vite che nel susseguirsi delle rotazioni li avevano preceduti.

Come la vita è sicura radice per un avvenire rigoglioso, attraverso la vita si pongono le basi per longeve tradizioni.
I nostri genitori, avi e predecessori hanno lasciato in dono storie, leggende e racconti di lontani accadimenti.
Vogliamo rendere omaggio anche a loro, alle gesta compiute ed alla saggezza tramandata.
Riuniamoci attorno al fuoco, raccontiamoci l'un l'altro ciò che avvenne nel passato dei nostri popoli.
Pregnamo questo estivo solstizio di sagge parole. Venite, sediamo.





Fino a notte fonda rimasero attorno al grande focolare, gioendo della compagnia, apprendendo dai racconti narrati.
Storie e leggende d'ogni luogo e d'ogni cultura, allietarono le loro orecchie,
nutrirono le menti di lontane immagini che li avrebbero condotti, quella sera, in dolci sogni fantastici.

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