[KAR] Lo sconosciuto
Scritto da : Borba Granpugno in data : 17/11/2015 14:59:29

Sarebbe stata una sera come le altre quella della Dodicesima rotazione di Archon del 4244esimo ciclo dell'Esilio, Primo dell'Esodo, al contrario il Fato intervenì nella quotidianità dei Djaredin, portando nuovi interrogativi e avventure.

Giunse in piazza un cugino esploratore tra quelli ancora affezionati ai cunicoli che mai abbandonano. Khamzan portatore di nuove dalla Gemma che da breve tempo si era lasciato alle spalle, attento osservatore dei cunicoli, stravolto dalla sorpresa aveva risalito il budello fino alla superficie: "Cugini, alla Gemma un thoran kor sta combattendo da solo contro qualcosa di putrido."
Nonostante il clima rigido della Baronia, il sangue dei Djaredin gelò. Durante l'Esodo era rimasto indietro? Come è possibile dimenticare qualcuno laggiù? Era un prodigio che quell'atentato avesse resistito così a lungo nella sua missione terrena. tali erano i dubbi a ronzare nelle menti dei presenti. Negli argomenti di Moiraj Sventrorchi e Borba Granpugno i cugini trovarono la forza mentale di accantonare timore e dubbi.

I Djaredin si adunarono, imbracciarono martelli ed archibugi e dopo aver salutato il buon esploratore, si precipitarono come una frana verso il Cuore della Montagna travolgendo tutti i Nasoni tanto stolti da tentare di rallentarli. Scivolarono come topolini sotto la Grande Porta. C'era stata la rotazione in cui un cugino poteva varcarla a testa alta, oggi potevano solo come i ladri; senza intento di delinquere perché vitale è lasciare inosservato il proprio passaggio; tanti, troppi Poliposi e Facce di polpo vegliano maniacali sui vicoli. Bramano la vita di chi è sano di testa, allora per la personale sopravvivenza dovevano ucciderli veloci come un proiettile!
Alla foresta dei titani, l'acqua dei laghi sotterranei riboliva mentre i cugini avanzavano lungo le rive del lago verso il Tempio di Dera. Emerse un feroce predatore dal corpo di fango e vermi. Sulla massa molle del suo corpo affiorvano i resti putrefatti di animali, orchi e chissà cos'altro.
"Baruk Khazad! Khazad Aimenu!" Gridarono gli Djaredin. Pichiarono furiosamente quell'indomabile qualcosa fino a straziarlo. La via fu così libera.

Al tempio di Dera c'era un Thoran Kor solitario che vagava tra le nebbie perenni che lo circondano. Grande fu l'imbarazzo di quei veterani che durante l'esodo avevano combattuto in prima linea. Che vergogna abbandonare un antenato all'oblio. Borba Granpugno intervenì e lo pregò di perdonarli e, fosse stato compatibile alla sua missione, avrebbe trovato a Grom bad le reliquie, gli artefatti e il popolo tutto.

Nella Storia mai un thorankor era stato separato da chi aveva pronunciato la preghiera del richiamo, nemmeno per lungo tempo, nè si ricorda che possano sopravvivere a chi li ha richiamati. Questa circostanza divenne sempre più insolita perché questi prese a seguire Borba fino alla superficie.
E' davvero un prodigio unico. Soprattutto perchè di lui nessuno sa nulla. Dono di Dera e guerriero per la Triade ed il Fiero popolo.
Lui è lo Sconosciuto.

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