La rinascita del culto di Vashnaar a Loknar
Scritto da : Shaelyn Lidorn in data : 29/04/2016 17:07:23



Il bando del culto di Vashnaar voluto da Re Julian nell'anno imperiale 218 marcò l'inizio di decenni persecuzioni e repressioni.
I fedeli del dio Oscuro, privati della libertà di pregare il proprio dio, furono costretti a trovare nuovi modi per riunirsi e continuare a praticare la propria fede. Alcuni si rifugiarono nelle vaste città, nascondendo con cura il proprio operato durante il giorno e manifestando di notte o al chiuso le proprie vere intenzioni.
Altri trovarono, solo dopo molti anni, rifugio nell'appena fondato villaggio di Loknar, nel profondo delle terre selvagge. Qui sarebbero stati al sicuro dall'inquisizione da tutti coloro che vedevano nei fedeli di Vashnaar un nemico.
Per un decennio, a partire dal 268, Loknar fu porto sicuro per questi ed altri reietti.
La presenza dei druidi e la mancanza di un forte clero ha fatto sì che negli abitanti di Loknar si sviluppasse man mano un diverso modo di concepire la fede, la morte e l'Oscuro stesso. Sempre più abitanti, uniti dal sangue versato per difendere l'esistenza stessa di quel villaggio, si ritrovarono in una fede comune che l'ufficiale culto della Madre non poteva più rappresentare.
La negazione della Madre druidica come culto ufficiale, avvenuta nel 277, fu solo il primo degli avvenimenti che condussero, nel 278, ad un cambiamento più netto delle istituzioni.
In risposta alle esigenze della popolazione venne dunque fondata una Chiesa di Vashnaar, che avrebbe radunato gli abitanti nel culto dei morti, dando così libera espressione ad un culto represso da oltre sessant'anni.



Il proclama fu accompagnato dalla profonda riorganizzazione delle strutture sull'isola Sorella di Derit che vedeva ora, finalmente, un complesso religioso destinato ad ospitare il nuovo ordine cittadino.

Per sancire la nascita della Chiesa e al tempo stesso illustrare la natura e l'intento del Culto dei morti a loknariani e forestieri, venne pensata una serie di riti destinati a consacrare l'isola al dio Vashnaar e chiederne così la benevolenza.
Nonostante l'esito negativo degli incontri con le chiese dell'occidente, furono invitate tutte le genti non ostili a Loknar. Elfi, tremecciani, ramjalar e viaggiatori giunsero dalle loro terre per assistere al rituale della Consacrazione.


..:: LA CONSACRAZIONE DI LOKNAR ::..
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Il primo rito, officiato dalla somma sacerdotessa Shaelyn e dall'adpeta Kayeera, mirava a richiamare sull'isola la presenza di Vashnaar, perchè assistesse alla rinascita del suo culto e ne benedisse i seguaci.



"Vashnaar, signore delle tenebre
io ti invoco
Vashnaar, guardiano della morte
io ti invoco
Vashnaar, padrone delle anime
io ti invoco

Posa il tuo sguardo su di noi. Oggi muore ciò che fino ad oggi ha vissuto. Qui muore il silenzio imposto sul Tuo nome.
Il divieto del Tuo culto è infranto."



Perchè la preghiera venisse ascoltata un candido stallone, simbolo del destriero di Crom, Saetta, fu offerto al dio.
Greig, boia di Loknar e anziano cultista, venne scelto per vibrare il colpo che mozzò la testa del cavallo, lasciandone sgorgare copioso il sangue che avrebbe benedetto Derit.
Cesti di serpi, bagnate del sangue del destriero, vennero rovesciate dagli officianti; le serpi, simbolo dell'alleato di Vashnaar, Ssi Rooch, erano ora accolte dalla popolazione come creature sacre.



"Sia la serpe, simbolo della Tua creatura, ospitata su quest'isola.
Sia essa accolta come simbolo di buon auspicio e inesauribile potere, dono prezioso per tutti coloro che perseguono il Tuo culto."



"In queste terre sia da ora e sia per sempre il culto dei morti e il culto di Vashnaar.

Sia la morte che su tutto e tutti giunge riconosciuta e venerata, temuta e rispettata e mai più avversata, rinnegata o celata.

Sia la verità, siano sette gli dei
e sia Vashnaar il più temuto tra di loro
poichè suo è il potere di porre fine alle vita
e sua l'anima di chi muore.

Sia il tuo sguardo su di noi
le tue tenebre nostre alleate
e sia la morte nostra compagna
da ora fino alla fine del tempo."


Compiuto il rito, a dimostrazione del fatto che l'ospitalità rimaneva caratteristica e vanto di Loknar, i forestieri vennero tutti invitati al banchetto organizzato nella locanda "La tana del Drago Rosso" dalla Compagnia del Meriggio.


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