[OdQ] Rito Bel'thanè anno 280
Scritto da : Elowen Vadith in data : 30/05/2018 12:14:08

Una leggera pioggia primaverile accompagnò gli ultimi preparativi per la festa di Beltaine, ma le nuvole si diradarono velocemente, lasciando che il cielo stellato si riflettesse sulle calme acque del lago. Il vento sfiorò dolcemente i volti dei Druidjah, che scambiandosi sguardi di intesa si assicurarono che tutto fosse pronto.

Quando giunsero gli invitati il gran druido Dagoneth prese parola: “Salute a voi graditi ospiti, a nome dell’Ordine della Quercia vi ringrazio per la vostra presenza e vi do il benvenuto, invitandovi ad essere partecipi nella serata che abbiamo preparato per voi.” Proseguì poi nello spiegare i dettami che stanno alla base della festività, soffermandosi in modo particolare sull'importanza delle fioriture primaverili e sulla fertilità, caratteristica chiave di ogni essere vivente che permette al nostro mondo di esistere e progredire.

In seguito fu Dan a prendere parola: “Confratelli ed amici provenienti dai Circoli Druidici di tutta Ardania, in questo periodo dell’anno la fertile terra fa da grembo agli alberi e alle creature che si preparano a maturare e proliferare. Affinché il fuoco possa purificare i presenti, donando prosperità e fertilità, aiutatemi ad accendere i focolari che abbiamo preparato, utilizzando la viva fiamma che qualche mese fa vi è stata donata”. I druidi condussero i partecipanti presso un percorso allestito precedentemente ed invitarono coloro i quali possedevano le lanterne donate durante il rito di Eostre, a posizionarsi lungo i laterali. I Gran Druidi presero posto al centro e con un cenno del capo invitarono ad usare le lanterne per alimentare i bracieri predisposti lungo il percorso di purificazione. In poco tempo il perimetro del percorso venne avvolto dalle fiamme, che danzarono sensuali e si innalzarono verso il cielo. I Druidjah si predisposero in due file all’inizio del percorso e poco per volta lo attraversarono, non prima però di essere stati bagnati dai confratelli con acqua gelida. “La limpida acqua servirà per lavare via i problemi ed i pensieri che ogni giorno affollano la nostra mente, così da preparaci ad accogliere il periodo fertile dell’anno; essa in oltre simboleggia la protezione di Ella e ci aiuterà a non rimanere scottati dal calore emanato dalle fiamme”. A seguire, tutti i partecipanti vennero invitati a fare lo stesso ed a ripetere un mantra durante il passaggio: “Possa la brace scaldare il mio corpo rendendolo fertile e propenso all’amore. Possa questo percorso portarmi prosperità e fortuna”.

Dopo che tutti attraversarono il corridoio, dei doni vennero consegnati: bellissimi fiori in vaso a simboleggiare il massimo periodo di fioritura personale e della natura. Tenendo fede alle vecchie tradizioni, la serata fu poi dedicata ai festeggiamenti ed alle dichiarazioni d’amore di ogni genere. Dopo aver distribuito cibarie e bevande, i presenti vennero invitati a recitare poesie e cantare canzoni che riprendessero il tema della serata. Felagund fù il primo ad iniziare, leggendo una poesia scritta da un amico dell’Ordine: “Sulla fertilità vi sarebbe molto da dire, essa è la vita che lotta per al mondo venire. In ogni sua forma è dolore mischiato a gioia, del parto le pene ma della vita la sua gloria. Con frutti succosi si può anche manifestare, che il corpo saziano ma anche dallo spirito dolori alleviare Perché tutti prima di re o guerrieri diventare, con piccoli vagiti al mondo ci siam dovuti presentare nostra voce era sfida alla morte lanciata, vigore e speranza mai abbandonata E ora eccoci qui alla vita a rendere omaggio, con rinnovata sfida e speranza, ardore e coraggio Chi insegue gloria e onori per l'immortalità bramare, ignora o dimentica che la vita ci ha già mostrato cosa fare Per quanto grandi re e regine verranno dimenticati, ma della nuova vita speranze e gioie mai saremo abbandonati Cantar una canzone non basta; vero lo ammetto! Ne ballata o monumento a lei eretto Se veramente la fertilità con azioni vogliamo omaggiare solo una cosa mi viene in mente di fare Coltivare ovvio!”

Molti seguirono il suo esempio e la serata passò veloce tra ilarità e divertimento. Il buio della notte avanzò lesto, interrotto solo dall'intenso brillare delle stelle ed i presenti ormai stanchi scambiarono gli ultimi saluti, per poi incamminarsi verso le loro terre.

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