Il recupero del drago smeraldo
Scritto da : Fhyldren in data : 19/02/2006 20:12:39

Dagli annali della Verde


Più di un mese era trascorso da quando il popolo Sindar era stato derubato della sua più preziosa reliquia. Erano state compiute molte ricerche, per terra e per mare, ma senza frutti. L'unica speranza risiedeva in ciò che poteva ricordare l'anziano fratello Phatho Beriadir. Infatti egli era stato tenuto in prigionia dagli elfi Scuri che, nella loro folle brama di potere, speravano di poterlo piegare, con la forza e con le privazioni, e di condurlo tra le loro fila. Ma l'orgoglio Sindar è duro a piegarsi, e l'amore verso i fratelli ben radicato nel cuore di ciascuno, e i drow furono costretti a desistere e a liberarlo. I primi ricordi che egli riferì ai Tiondini, parlavano di corsi d'acqua, di urla disumane. Tutte indicazioni troppo vaghe per poter costituire un valido punto di partenza.



Nel frattempo, ci fu un aiuto inaspettato, anche se non del tutto. Giunse a Tiond una drow, che già in passato era stata di aiuto alla Verde con le sue informazioni. L'elfa aveva sempre mostrato idee discostate da quelle che potevano essere la normale mentalità degli Scuri. Venne accolta ed ascoltata, anche se la diffidenza non abbandonò mai i Tiondini, che la tennero costantemente sott'occhio. Ella rivelò quanto sapeva sul Drago: la reliquia era custodita nientemeno che in un altro Piano di esistenza, in un luogo irrangiungibile senza le giuste conoscenze, un luogo creato dalla magia dell'Oracolo Drow. Neppure lei sapeva come accedervi, in quanto simili informazioni non erano diffuse tra i membri del suo ceto sociale.

Dopo questa notizia, agli elfi Silvani non rimaneva molto altro da fare che aspettare le evoluzioni di quella storia, sempre più intricata. La svolta avvenne quando altri particolari tornarono alla mente di Phatho. Le ultime reminescenze portavano indicazioni più chiare, e grazie ad esse, la sorella Ely'en Feery riuscì, con l'aiuto degli altri fratelli, a trovare il luogo tanto cercato. Si trattava di una casa abbandonata del placido villaggio di Ceoris. Al piano superiore, vi era un vecchio specchio, innocuo all'apparenza, ma che non era altro che il portale di accesso per quel mondo, che si sarebbe rivelato poi pieno di inganni e morte.

Le ricerche partirono subito, forse anche con troppa precipitazione. I primi esploratori si trovarono innanzi ad un luogo terribile, pieno di tranelli, trabochetti, un vero labirinto infernale, dal quale era impossibile uscire, a meno di non perdere la vita al suo interno o, più difficile, di trovare la via per le stanze finali.





Dopo la prima ricerca, furono rinvenuti addirittura due reliquie del Drago di Smeraldo, che però si rivelarono essere entrambe fasulle. Fu neccessario allora riorganizzarsi, anche col supporto prezioso degli alleati di sempre, i fratelli Ondolindore.
Furono organizzate altre spedizioni, per diverse volte l'intero esercito dell'Alleanza Elfica si mosse alla volta di Ceoris,





ma per diverse volte dovette volgere le spalle e tornare a casa, senza risultati tangibili.
Non bastavano però quei problemi. Un essere maligno, un ombra, che si rivelò essere la guardiana di quello specchio magico, iniziò ad infastidire ed a perseguitare gli elfi Giusti, decisa a vendicare la violazione del suo sigillo. Fu avvistata più volte a Tiond, Ondolinde ed a Ilkorin, e ogni volta lasciava il suo messaggio di morte agli ignari fratelli.

Intanto però lentamente i misteri di quel luogo iniziavano a dipanarsi, vennero risolti indovinelli, superate macabre prove di arguzia, e le resistenze demoniache venivano lentamente erose.





Le stanze erano popolate da creature d'ogni sorta, banshee dalle urla disumane, piccoli spiritelli maligni, invisibili esseri umanoidi dai poteri oscuri, spettri e ombre d'ogni genere, tutto sembrava essere uscito dal peggiore degli incubi.



Di quelle spedizioni, in quella realtà distorta e scabrosa, il prezzo in vite fu altissimo, e alcuni fratelli vacillarono negli intenti, tanta era stata la sofferenza causata dagli scontri,



ma alla fine nessuno si arrese mai veramente.
Dopo una estenuante settimana di tentativi ed escursioni, alla fine l'esercito elfico riuscì a giungere alla stanza finale, presediata da un antichissimo demone oscuro, aiutato dai suoi enormi guardiani. Tanto era il loro potere, che le truppe dell'Alleanza furono costrette ad abbandonare il primo tentativo.






Ma il secondo si rivelò quello vincente. Fu una lunga e sofferta battaglia, combattuta con ogni mezzo in quel difficile terreno, reso poco praticabile dalle piccole dimensioni delle stanze e degli accessi.



Ma alla fine le ultime resistenze caddero anch'esse, e nella stanza in cui si trovavano, gli elfi poterono rinvenire, in una cassa, il tanto agognato oggetto della ricerca: la Reliquia del Drago Smeraldo!



I fratelli della Verde e della Splendente fecero ritorno immediatamente a Tiond, dove la reliquia venne rimessa al posto che le spettava, pronta a ricordare e a rapprensentare per le generazioni future, tutti i valori sacri al popolo del boschi.



I festeggiamenti furono lunghi e rumorosi, e le grida di gioia e le risate, si diffusero nel bosco di Earlann per tutta la notte. Finalmente tutti gli sforzi erano stati ripagati.



Redatto da Fhyldren

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