
4235° Ciclo Solare
26° giorno di Barbanera
Il giorno tanto agognato da tutto il popolo fiero era finalmente giunto
e dopo mesi passati a lavorare freneticamente, ora i nani potevano permettersi il lusso di trascorrere un’intera giornata dedicata al solo divertimento, unica occasione in tutto il calendario djaredin.
La Festa della Birra è la festa di tutti gli artigiani, di un popolo che fa del lavoro un motivo di orgoglio e una vera e propria passione. Ed è proprio grazie al duro lavoro che durante i 4000 anni di esilio, il popolo delle montagne poté continuare a scrivere la propria storia e a prepararsi per il ritorno in superficie.
Gli djaredin si erano organizzati per accogliere i popoli invitati con il massimo onore
e dando sfoggio di tutta l’ospitalità di cui erano capaci.
All’ingresso, ad ogni invitato fu consegnato un boccale e una lanterna entrambi in oro.
A guardia della possente Porta di Pietra vi erano quelli che in lingua nanica vengono chiamati Thoran Kor, gli spiriti degli antenati.

Le Festa della Birra cominciò con una breve cerimonia tenutasi presso la meravigliosa
Isola dei Cristalli, uno dei luoghi più sacri del Regno di Djare, cerimonia che vide per la prima volta nella storia djaredin, culti diversi riuniti all’interno di Kard Dorgast.

Dopo la cerimonia si diressero tutti in direzione dell’enorme grotta presso la quale
si sarebbe svolta la festa. Prima dell’inizio delle gare, ci fu un sontuoso banchetto djaredin accompagnato dalla famosa birra nanica che ormai scorreva a fiumi.

Non molto lontano dal banchetto, fu allestita una fiera per tutta la durata della Festa,
dove molti si recavano nei momenti di pausa tra una gara e l’altra.

La festa entrò nel vivo con il Torneo Testa di Troll a cui presero parte le squadre di Kard Dorgast, Helcaraxe, Amon ed Eldor.
Come sempre gli uomini dei ghiacci eterni diedero prova della loro forza e potenza vincendo tutte le gare e aggiudicandosi il torneo.

In serata si tenne invece la Gara degli Artigiani.
La gara consisteva nell’allestire uno spazio che risultasse rappresentativo delle tradizioni e delle usanze del popolo di appartenenza.
Tutti colsero in pieno il senso della gara, portando a termine magnifici lavori.
Amon: sicuramente il più allegorico, erano presenti tutti i simboli della città.
I due troni per i consoli; il simbolo sacro di Crom, la bilancia e il libro per la Lex, la spada a ricordare la Guerriera e gli uomini per la Legione.

Eldor: come nella loro attuale dimora, anche in occasione della gara
i mezz’elfi seppero creare dal nulla un ambiente che ricordava fedelmente Eldor, un ambiente a metà strada tra le Terre Selvagge e le terre civilizzate.

Helcaraxe: il più semplice ma certamente il più caratteristico.
La Casa del Nordico: semplice ma confortevole, all’interno della quale
i figli di Aengus possono trovare tutto quello di cui hanno bisogno: birra e carne per sfamarsi,
un fuoco e delle pelli per riscaldarsi e un’arma per difendere le proprie terre.

Kard Dorgast: il tipico ambiente lavorativo di un nano, ordinato
e curato nei particolari, quasi completamente creato da Dalain Arthendaim,
uno dei migliori genieri del Regno e vincitore della gara.

La festa si chiuse con la premiazione dei vincitori e con uno spettacolo di fuochi
allestito dall’Accademia dei Segreti e delle Invenzioni.
Piano piano gli ospiti lasciarono il Regno soddisfatti e felici di
aver condiviso una giornata tra popoli diversi e di aver potuto vedere
la Gemma Recondita del Sottosuolo
e le tante ricchezze e meraviglie che racchiude.

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