
Anno 268, nella foresta dei briganti.
Gersen, il Grande Druido di quei territori era contrastato dalla gioia per la cerimonia e la sofferenza che percepiva venire da distante, verso Hammerheim.
Pregò la Madre che lo aiutasse a fare tutto nel modo migliore.
Giorni prima gli era stato chiesto di benedire la foresta dei briganti e ciò che vi dimorava. Fu un incontro molto aperto e in esso vennero chiariti i termini di custode della neutralità e di ciò che la benedizione poteva comportare e di ciò che non poteva servire. Un rito molto importante, che richiedeva varie procedure. Fortunatamente Gersen trovò tutto nella immensa biblioteca di Paranor.
Era necessario che gli abitanti di quei luoghi procurassero un rametto dal più giovane albero della loro foresta, un tronco dall'albero più antico, un recipiente con l'acqua del mare e uno con quella del fiume che lambiscono quei luoghi, delle piume di arpia quanti fossero i partecipanti e 15 bende che poi sarebbero state intinte nella grande bacinella con l'acqua presentata.
Prima di partire, la Grande Madre gli mise affianco un suo caro amico come compagno per il viaggio, Billo. Da quel momento Gersen sapeva che tutto sarebbe andato per il verso giusto e che le sue preghiere erano state esaudite.
Una volta giunti a destinazione, sentì la spendida sensazione che la foresta tutta lo stava aspettando.
Il sorriso affiorò sulle sue labbra.
Controllato che fosse stato pronto tutto, si avviarono tutti verso uno spiazzo verde vicino al mare. Controllato che il posto fosse quello giusto per la cerimonia, cominciò il rituale.

Gli abitanti di quei luoghi si disposero in cerchio, in mezzo ad esso il Grande Druido posò i due recipienti d'acqua e una scodella di legno nella quale miscelò tutto.
E la preghiera di benedizione cominciò così: "O Grande Madre, benedici questo posto e l'intera foresta".
Subito la potenza della benedizione si espanse su tutto il territorio.
Nella ciotola mise il rametto giovane e mesolò le acque con il ramo dell'albero più antico.
"Che il giovane e nuovo siano di sostegno al vecchio e antico e che il vecchio e antico sia di guida e sostegno al giovane e nuovo". Così l'equilibrio e l'apertura erano state richiamate alla presenza di tutti.
L'intera foresta risuonava di pace e serenità.
Nella ciotola di legno purificò con l'acqua le piume di Arpia e disse: "O Grande Madre, benedici coloro che sono qui presenti. Siano essi protettori di questa foresta. Che sappiano donarle la pace che Tu stessa doni ai tui servitori. Che i presenti siano come l'acqua che lambisce questa foresta: sangue e linfa di essa. Che l'uomo e la bestia , che queste piume simboleggiano..-disse con voce calma- ... possano indicarvi la giusta via per proteggere questo luogo , che vi vede ora come suoi custodi.. "

Ora che le due benedizioni erano state proferite, fu chiesto ai presenti di togliersi i calzari per entrare in contatto diretto con la Natura stessa. Dopodichè fu data, ad uno ad uno, una piuma di Arpia segno del delicato equilibrio naturale da proteggere.
La cerimonia prevedeva ancora due cosa importanti. Gersen mise nella ciotola di legno delle bende. Esse presero il colore dell'acqua e della stessa essenza di quella foresta. Le strizzò leggermente e le consegnò tutte alla persona che era alla sua destra e chiese che ne prendesse una e il resto venissero passate.

"Come ora vi passate le bende segno di cura, sappiate dare sostegno e cura gli uni agli altri, persone animali e foresta, in ogni situazione." Nel frattempo versò il contenuto della ciotola sull'erba.
Ed infine il gesto di purificazione ultimo. Il Grande druido prese i due contenitori d'acqua e andando davanti a ciascuno, chiese che immergessero le mani in ciò che era l'elemento purificatore e vitale dell'intera foresta.
Una volta che tutti compirono il gesto, verso il contenuto delle due bacinelle in acqua. Dal versamento vide il flusso d'acqua vorticare, segnò che le preghiere erano state accettate.

In conclusione e come ricordo, Gersen disse:"Ora questa foresta e tutto ciò che ci vive è stato benedetto. Non sciupate ciò come fecero altri".
Molti annuirono e Lupo fatti due passi avanti promise: "La foresta è sempre stata nostra consigliera e ci ha protetto e difeso , dandoci una casa. Giuro che io e i miei fratelli la difenderemo da chi vorrà arrecar danno. Siamo fieri di esser ancora i suoi custodi. " Detto questo, Lupo mise una mano sul petto , si inchinò leggermente e guardò i compagni. Essi annuirono decisi.
La cerimonia così fu conclusa. Il Grande Druido sapeva che quella giornata era una grande giornata non solo per i partecipanti. L'autorità del Grande Druido venne riconosciuta e la foresta dei briganti era stata benedetta in modo ufficiale.
Ora era il momento dei festeggiamenti... ma non per il Grande Druido. Da Hammerheim provenivano forti segnali.
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