
Sioran Van Browen, cadetto della Legione Amoniana, era spirato nei primi freddi giorni di Dodecabrullo, colpito da una gravissima quanto cronica malattia che in pochi giorni lo aveva portato alla morte. Era un uomo sui quarant'anni, ligio al dovere come ogni buon Amoniano, rispettoso delle regole e delle tradizioni della Guerriera. Per molto tempo aveva espletato le sue funzioni di milites al massimo delle sue capacità, portando a compimento le missioni che gli venivano affidate. Era un cacciatore Sioran Van Browen, un cacciatore che si era arricchito con le taglie degli esseri che riusciva ad uccidere. Sioran Van Browen era anche rinomato per la sua passione per la scrittura, amava compilare bestiari e ricercare nuove specie di animali. Rimasta incompiuta è l'opera che lo avrebbe certamente reso celebre in tutta Ardania: un'enciclopedia di tutte le razze e le specie viventi del mondo. Amon piange non solo la perdita di un valido milites, ma dice addio ad un Amoniano, ad un amico, ad un fratello.

Il Templare Karnes aveva aperto la cerimonia per la sua commemorazione.
"Siamo qui tutti riuniti in questo luogo di preghiera per commemorare un caduto che ha servito la Guerriera con onore e con fedeltà. Siorian era una persona che ha dato tutto per Amon gli Dei ora lo accoglieranno nei Campi Elisi, Crom veglierà sul suo spirito, Althea lo accoglier fra le sue braccia, Aegus purificherà il suo spirito per il giudizio del Padre, Danu lo guiderà fino a lui coccolandolo e Awen gli farà sentire tutto l'amore che questa città nutre per lui, perché i guerrieri sono l'orgoglio di Amon. Che gli Dei veglino sempre su di lui."

Con questo augurio il Templare aveva ceduto la parola al Novizio Argun.
"Oggi 11 Decabrullo, Amon è a lutto per la perdita di fratello Sioran Van Browen. La Guerriera non ha perso solo un guerriero, ma ha perso parte integrante di essa. Quando un nostro compagno cade, tutti abbiamo perso una parte di noi stessi. Fratello Sioran poteva essere la nostra spalla, fratello Sioran poteva essere il nostro scudo, fratello Sioran poteva essere la nostra spada. Con la sua mancanza Amon dovrà essere ancora più unita. Sioran Van Browen hai onorato la nostra terra, hai onorato i nostri antenati e ci hai lasciato, ma non è un addio perché il tuo nome riecheggierà nei nostri cuori. Che Crom accolga il tuo spirito, laddove tutto tace, dove regna solo la pace. Va Sioran, i Campi Elisi ti attendono."

Con questa esortazione il Novizio Argun aveva ceduto la parola a Gastaghir Flange, un giovane sacerdote del Grande Padre, che da pochi giorni era divenuto Aspirante Civis alla Guerriera.
"Crom, Padre Celeste, noi umilmente chiamiamo qui il tuo occhio, affinché colui che più non è venga visto, e la tua mano lo conduca laddove la sua anima ha il suo posto, guadagnato con lealtà, onore e forza. Noi invochiamo gli Dei affinché mostrino il cammino a colui che ha agito versando fino all'ultima goccia di sangue per Amon. Noi invochiamo coloro che al di sopra di noi potranno dare pace e ristoro. Che le nostre parole gli siano di conforto nel trapasso. Addio, e che la tua anima riposi in pace nei Campi Elisi."

Concluse le preghiere dei sacerdoti Karnes aveva esortato i presenti a spendere due parole in memoria del defunto.
Il primo ad alzarsi era stato il Tribuno Arcano Jaegar.
"Sioran... era un caro amico, era intelligente e non aveva paura di imparare dai suoi errori. Non aveva paura di commettere sbagli e di imparare da essi. Quando partecipò alla gara di scrittura ebbe il coraggio di sostenere dei giudizi iniqui da parte di un giudice poco serio, eppure fu felice di aver partecipato. Non aveva paura di competere anche con persone molto più potenti, o brave. Spero che gli Dei lo accolgano nel giusto modo tributandogli gli onori meritati per l'incarico che stava svolgendo e che purtroppo lo ha portato alla morte. Vai in pace amico mio."

Il Tribuno era tornato seduto al suo posto, quando dalle panche infondo alla Cattedrale si era alzato il Cancelliere Eru Silme.
"Io non conoscevo il defunto e forse nemmeno altri dei miei fratelli, tuttavia noi onoriamo chi dona la sua vita al servizio degli altri. Sioran così è stato, detto da chi lo conosceva è vissuto e morto per a sua terra e la sua gente e noi, per questo, onoriamo la sua memoria e ci uniamo al cordoglio dellla sua città."

Tra le panche gli Amoniani si guardavano confusi, non aspettandosi un intervento da parte del Monastero. Seth Llewelyn, Aspirante Cadetto della Legione, si era alzato quando il Cancelliere Silme aveva preso di nuovo posto sulle panche. Seth, avvicinatosi alla salma, aveva aggiunto il suo augurio al cadetto Van Browen.
"Noi Amoniani siamo gente di poche parole che preferisce le azioni alle parole. Sioran ha agito come Milites e pertanto il Giusto lo accoglie nei Campi Elisi. Non credo altre parole servano, oltre a queste. Usque ad Finem, Urbi Fidelis, Sioran."

Il Templare Karnes aveva guardato un'altra volta i presenti dall'alto dell'altare, senza proferire parola il suo sguardo aveva esortato il Novizio Cavaliere Sennar Solidor, che si era alzato per aggiungere il suo pensiero.
"Io non ho mai avuto la fortuna di conoscere questo uomo e non ho mai chiesto un suo parere riguardo diciamo i rapporti tra Amon e noi Cavalieri, ma io mi accorgo che ultimamente le cose non stanno andando per il verso giusto io per rispetto di tutta la città e dei miei fratelli..."

A quelle parole Karnes lo aveva ammonito, ricordando che si trovavano ad un funerale, ma anche il Prefetto del Pretorio Almasy si era alzato per interrompere il Novizio Solidor e far sì che la solennità di quella serata di lutto non venisse ulteriormente rovinata. Le parole di Zenithar avevano risuonato con tono minaccioso rimbombando tra le pareti consacrate della Cattedrale.
"Non un'altra parola Cavaliere. Non in questa sede e non durante questa celebrazione di un nostro milites se non volete che la vostra testa venga appesa d'innanzi le porte di Amon."

Con questa minaccia ed il monito del Gran Maestro che lo aveva obbligato a tornare al Monastero in attesa della fine della cerimonia, il Novizio Solidor si era allontanato uscendo dal suolo consacrato. Il Templare Karnes, prendendo in mano la situazione quasi totalmente degenerata, aveva invitato gli ospiti ad alzarsi in piedi, esortando alcuni Cadetti ed Aspiranti tali a trasportare la salma sulla pira di legno che attendeva il corpo di Sioran alle porte della Cattedrale. La processione di Amoniani e Cavalieri si era fermata, il cadavere era stato adagiato sul legno e così Argun aveva avvicinato la torcia accesa precedentemente agli steppi intrisi d'olio. Dopo pochi istanti un fuoco altissimo era divempato davanti agli Amoniani. Il calore del fuoco e la benedizione che Awen aveva concesso ai presenti tramite Karnes riempì i cuori e gli animi di emozione, mista a malinconia e tristezza per la perdita di un Guerriero.
In pochi istanti la salma di Van Browen era stata avvolta e consumata dalle fiamme, di lui era rimasta solo una sagoma di densa cenere scura, che lentamente si era dispersa nel vento tracciando una scia nera, che spariva confondendosi con la notte.

L'Imperatore Sharendar, a conclusione della cerimonia, invocò per il defunto un ultimo addio, che potesse far risuonare le campagne Amoniane del grido che rispecchia i valori della Amon Imperiale: Usque Ad Finem Urbi Fidelis. Fino alla fine fedeli a questa città.
Infine, a riprova del valore militare del cadetto Van Browen l'Imperatore stesso aveva infilzato una spada al centro della pira ormai caduta e ridotta in cenere e con queste parole aveva dichiarato il funerale concluso: "Che quest'arma possa servirti anche nei Campi Elisi come ti è servita in vita. Addio Sioran Van Browen."
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