Il cammino della fede
Scritto da : Morgrim Sventradraghi in data : 18/02/2005 18:26:19

Erano ormai passati diversi mesi da quando il giovane Morgrim si era recato al tempio di Kard Dorgast, con la ferma intenzione di sottoporsi al noviziato all’interno della Chiesa del Regno, per poter diventare Rodolan.
Far parte della Chiesa del Regno è una scelta di vita, chi ne fa richiesta deve passare un periodo di prova in cui avrà il tempo per meditare sulla propria scelta, e per far si che i Rodolan, e in alcuni casi il Morgat in persona, possano attentamente valutare le motivazioni e le capacità dell’aspirante.
Superato questo primo scoglio si acquisisce il titolo di Novizio, e inizia il periodo di apprendistato vero e proprio. In questa fase il Novizio dovrà svolgere lavori all’interno del tempio, gli verranno affidati incarichi di vario genere, ma cosa più importante, apprenderà i valori, riti e le tradizioni dei culti della Triade: Korg Berzale e Dera.
Nelle prime settimane il novizio viene seguito ed istruito da un Rodolan di Berzale, dal quale apprenderà le più importanti conoscenze sulle tre divinità, e sulle rispettive sfere di influenza, inoltre in questo periodo passerà la maggior parte del suo tempo all’interno della grande biblioteca, studiando i manoscritti più importanti della cultura Djaredin.
Completata questa fase, il novizio verrà sottoposto ad un vero e proprio addestramento militare, sotto la guida di un Rodolan di Korg, dal quale imparerà le regole di base del combattimento e dell’arte della guerra.
Infine l’ultimo periodo del noviziato verrà svolto sotto la guida di un servitore di Dera, in modo che l’aspirante Rodolan impari i riti legati al culto dei morti, a abbia la possibilità di visitare le i siti funerari del Regno, e apprendere le basi della loro conservazione.
Una volta conclusa la fase di educazione, il novizio deve dimostrare di aver appreso gli insegnamenti ricevuti, e soprattutto di saperli applicare, per questo il Morgat stesso gli affida tre prove, una per ciascuna divinità della Triade: il superamento delle prove ha soprattutto un significato simbolico, il successo indicherà il compiacimento degli Dei e la loro approvazione nei confronti dell’aspirante.
La prima prova a cui fu sottoposto Morgrim fu quella di Korg: il giovane Djaredin doveva portare al tempio gli scalpi di 30 orchi, da sempre nemici del popolo Djaredin, che si erano insediati nel passaggio che dal regno Djaredin, attraverso un passo montuoso, conduceva alle terre selvagge; in questa prova il novizio doveva affrontare da solo le creature ed avere la meglio su di loro, applicando ciò che aveva imparato nell’arte del combattimento.




La prova seguente era stata quella di Berzale: a Morgrim veniva affidata la scrittura di un manuale, che come nell’insegnamento del Grande Saggio, non fosse solo un insieme di nozioni teoriche, ma contenesse indicazioni pratiche da poter applicare nella vita quotidiana, in modo di essere di aiuto a tutti gli Djaredin, il soggetto era a scelta del novizio; Morgrim decise di scrivere un manuale in due volumi sulle tecniche agricole, che aveva appreso durante l’adolescenza lavorando nei campi della sua famiglia.




Infine l’ultima prova consisteva nel dimostrare di poter affrontare con animo sicuro ciò verso cui gli Djaredin nutrono un timore reverenziale, dimostrando così di essere un vero servitore di Dera: cavalcare le onde del Grande Mare in solitario.



Tornato incolume da quell’ultima sfida, Morgrim aveva la consapevolezza di avere il favore degli Dei, e in particolare di Dera, del quale sarebbe diventato servitore, e dopo pochi giorni finalmente giunse il momento tanto atteso, per cui aveva fatto molti sacrifici: il Morgat in persona, Torak Bergrand lo convocò al tempio per la cerimonia di investitura.
Il rito era semplice ma denso di sacralità e contenuti, Morgrim doveva pronunciare il giuramento che lo avrebbe legato per tutta la vita a Dera: “Giuro fedeltà a Dera, custode delle arti arcane, signore delle onde e del "grande mare". Tu che rappresenti ciò che noi djaredin temiamo di più. Mio umile signore tu che mi guidi sia nella vita che nella morte. A te mio signore mi affido”




Mentre pronunciava quelle parole lo Djaredin sentiva su di sé non solo lo sguardo grave del Morgat, ma anche quello degli Dei che assistevano alla scena come testimoni di quel giuramento: la nuova vita di Morgrim iniziava in quell’istante.

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