Il prezzo dell'eternità - Capitolo V
Scritto da : Mirgal in data : 07/09/2009 03:04:03

IL PREZZO DELL'ETERNITÀ

CAPITOLO V - L'ASCENSIONE NELL'ABISSO



Il silenzio regnava incontrastato nelle sale buie e vuote della Torre Nera.
Seduto sul suo trono presso l'ampio tavolo dei Concili, il Principe delle Tenebre, assorto nei suoi pensieri, fissava le nebbie oscure nella sfera di cristallo che gli era dinnanzi, alla luce degli ultimi candelabri rimasti ancora accesi.
Improvvisa ma non inaspettata, l'apparizione del Burocrate all'altro capo della stanza lo distolse dalle sue riflessioni, esigendo tutta la sua attenzione.





Era giunto perché, nel rispetto dell'accordo di fronte a lui stipulato, doveva essere testimone di un ulteriore sacrificio, quello dell'artefatto più potente e prezioso della Torre Nera, che negli ultimi anni era stato protagonista di una miriade di eventi memorabili: Voce dell'Abisso.
Durante la Guerra degli Spiriti, l'arpa aveva consentito al Culto di Vashnaar di comunicare e collaborare con molti dei sette sommi servitori della divinità affinché il Gotterdammerung si avvicinasse e, successivamente alla sospensione di quel conflitto, con altri potenti Signori delle forze oscure che si prefiggevano la distruzione degli infedeli.
Sia Armisael, che restava estasiato ogni volta che ne udiva la musica, che il suo più acerrimo rivale Shamusiel rispondevano agli inviti alla Torre Nera effettuati con quello strumento, per discutere con il suo Signore di come sarebbe stato più proficuo portare avanti i loro piani. Seguendone la melodia, il Demone Zerghor, ucciso ad Hammerheim tempo addietro in seguito al suo tentativo di conquistare le maggiori città del Continente Umano, era riuscito a trovare la via per risalire dall'Abisso sotto forma di spettro in modo da poter consegnare al suonatore il martello Giustizia. Le sue note avevano plasmato il sogno che aveva condotto Tjodalv dei Ghiacci in trappola all'interno dell'arma di Magnus. Il suo straordinario potere era stato sfruttato dallo Stregone Senoy per creare un varco per il reame di Ireuel, attraverso cui i Cultisti vi erano penetrati con l'intento di privarlo del controllo dei Cavalieri Neri. Nel periodo dell'oscurità, suonandola era stato avvertito Shaital di tutti i piani che i suoi nemici formulavano contro di lui. Lo stesso era avvenuto con Volker, ai tempi in cui le sue forze nonmorte flegellavano Ardania.
Infine, di recente, era stato tramite Voce dell'Abisso che il Signore delle Ombre era stato di nuovo contattato, nonostante il suo sonno profondo, e aveva rivelato l'identità del Demone della Pergamena del Patto, rendendo possibile l'attuazione dei propositi del Principe delle Tenebre.
Con la realizzazione del suo desiderio, l'arpa non gli sarebbe stata più utile e perciò, secondo il volere del Burocrate, la precipitò nella lava di Edorel, come aveva fatto con tutti gli altri tesori che possedeva. A differenza di quelli, tuttavia, con stupore la vide inabissarsi senza ardere o liquefarsi.





Compiuto anche il suo ultimo obbligo, prima di lasciare la Torre Nera e seguire il Demone nella dimora della Potenza che serviva, uscì all'esterno, di fronte alla città distrutta dall'ira divina, e là a gran voce pronunciò per tre volte il nome di Volker.





Quello era il comando magico per risvegliare il vasto esercito nonmorto che là giaceva sopito sottoterra e che il potente Re dei Lich aveva ceduto al sovrano di Edorel in cambio del suo aiuto nell'apertura dei portali nei pressi di Hammerheim, di Amon, di Helcaraxe e della Fortezza del Sacro Verbo, attraverso cui le sue forze spettrali erano emerse dal Luogo degli Spiriti per sottomettere le terre degli Uomini.
A quelle parole, la terra tremò e da essa emerse, dinnanzi a chi le aveva proferite, il comandante scheletrico dei defunti che gli dovevano obbedienza.





L'ordine che egli ricevette dal suo evocatore fu di disporre la sua armata in difesa di quei sacri domini poiché a breve non vi avrebbe più regnato nessun mortale e di far passare soltanto chi si sarebbe mostrato degno di sedere sul trono della Torre Nera.







Come disposto, migliaia di guardiani senza vita in breve si destarono e iniziarono a svolgere l'incarico ricevuto, aggirandosi senza pace tra le rovine bruciate e i fiumi di fuoco, ostili a chiunque non appartenesse all'Oscurità.








Allora il Principe fece ritorno dal Demone e attraversò il varco dimensionale da lui creato per permettergli di raggiungere il luogo in cui il suo destino si sarebbe compiuto.





Al cospetto della Potenza con cui aveva stipulato il sacrilego patto, le disse di essere giunto per ricevere ciò che aveva pagato ed ella, soddisfatta dai sacrifici compiuti, affermò che avrebbe esaudito la richiesta che le era stata avanzata.





Una colonna di anelli di energia argentea sorse da terra avvolgendo il corpo del mortale come un bozzolo e, quando la luce da loro irradiata crebbe al punto di rendere indistinguibile dall'esterno la sua figura, di fronte agli occhi gli passarono in rapida successione tutti gli eventi della vita che gli stava scivolando via.





Rivide la sua giovinezza ad Hammerheim, quando il suo nome non era ancora Mirgal; la fuga dall'oppressione della sua casa, in seguito alla quale si era lasciato alle spalle quello vero; la successiva prigionia nella dimora di Lyrgalsis, durante la quale aveva acquisito la sua maestria nell'arte della musica.
Rivide il suo ingresso nella Torre Nera con il nome di Na'Landor; i giorni sotto l'autorità suprema dell'Apostolo Yleos di cui era il prediletto tra i Figli del Sangue; i servigi resi al Generale dell'Abisso Zyrel; l'investitura al rango di Nobile in seguito all'esilio di Djiar, il Braccio Sinistro del Sangue, di cui ottenne il posto; la congiura dei Nobili per detronizzare l'Apostolo e prendere il suo potere, a cui aveva partecipato tradendolo; l'uccisione del Drago di Sangue che aveva contagiato molti con il suo morbo e che aveva osato scegliere Edorel come suo nascondiglio per sfuggire a quanti gli davano la caccia; la scoperta della cura di quella malattia, l'inganno di Rotiniel a cui ne aveva venduta una falsa e la vendita di quella vera ai suoi peggiori nemici; la collaborazione con il Demone Zerghor, per il quale aveva attirato gli eserciti di Hammerheim e di Amon in una trappola extradimensionale, in modo che le sue armate oscure potessero prendere le due città. Rivide la fine del Concilio dei Nobili di cui faceva parte, con la morte di Satheel, ingannato da Senoy e Sensenoy per permettere il risveglio di Samangelof, la mutazione di Shas'ra in creatura della notte, la scomparsa di Kleios e l'allontanamento di Xe Kradhren.
Rivide la propria ascesa al potere assoluto che da quegli eventi era conseguita; il principio del suo regno con la nomina degli originari tre Signori del Sangue; il primo incontro con Kuranes; lo scontro con Aglasis, il Demone Artefice, e la conquista del favore di Rhess, il Demone Nero, che aveva fruttato al Culto la rete di portali segreti che mettevano in collegamento i suoi domini; l'uccisione con le proprie mani del Corvo di Fuoco, attraverso cui la propria autorità era stata legittimata.
Rivide la Guerra degli Spiriti; gli intrighi orditi affinché le pestilenze di Armisael imperversassero senza freni; la collaborazione con Shamusiel per favorire l'esplosione della Guerra delle Razze, prima che la sua morte divenisse auspicabile; la strage, servita a Zeliel sull'Isola dei Demoni, degli eserciti di Hammerheim, di Amon, di Helcaraxe, di Kard Dorgast e della Fortezza del Sacro Verbo, che si erano avventurati alla vana ricerca della Stella di Fuoco, un oggetto in realtà inesistente e spacciato come necessario per fermare la Bestia, inventato allo scopo di spingerli dove l'Oscurità desiderava; l'alleanza con Senoy, per conto di Samangelof, contro Ireuel; il viaggio nel Reame dei Sogni per fermare i Cavalieri Neri.
Rivide l'avvento di Shaital, le menzogne diffuse per preservarne il potere, l'immensa strage dei Nordici, degli Amoniani, dei Djaredin e dei Corsari Scarlatti che per mare erano andati all'attacco della sua isola ghiacciata senza sapere che il Demone era stato informato di tutti i loro piani e li stava attendendo; l'attacco guidato contro la dimora del Signore dei Canti per salvare di Olthvannel dal suo marchio sacro; il fondamentale contributo dato a Volker nella realizzazione del suo impero di morte che dalle Terre Selvagge si estendeva per tutto il Continente Umano fino a Helcaraxe.
Rivide tutto ciò di cui, nel frattempo, era stato responsabile nelle vesti di Mirgal, non di meno al servizio dell'Oscuro: il plagio del Connestabile di Loknar; l'acquisizione della carica di suo Primo Consigliere; l'incremento del potere e dell'influenza della città oltre ogni altrui immaginazione; la sua graduale trasformazione in una tirannia espansionista; tutte le spietate persecuzioni attuate negli anni contro i suoi nemici; la scoperta del frammento del Tulip, sottratto ad Ondolinde dai Luughiti e piantato sull'Isola dei Drow, sfruttata per scatenare una guerra tra Elfi; la conquista di Tremec, trionfando nel deserto sui suoi signori; la conquista del suo porto superando in mare i Corsari Scarlatti, dov'erano più temuti; l'annientamento delle Lame Silenti; l'acquisizione del controllo di Tortuga, attraverso un suo fidato servitore inviato sull'isola; l'incendio della Perla di Danu, il galeone più imponente mai costruito; la strage di gran parte dei Tremecciani dell'Oasi e la diaspora degli altri; la sottomissione delle Terre di Ywul in seguito alla prima sconfitta in guerra, dopo millenni, della bellicosa Kard Dorgast.
Rivide infine il massacro dei sottoposti di ognuno dei suoi aspetti per la realizzazione del suo disegno, di persone che gli avevano concesso la loro devozione, la loro lealtà e il loro amore, con cui aveva condiviso sogni, gioie e sofferenze e che mai al suo seguito lo avevano deluso.
Negli anni, fiumi di sangue e lacrime erano stati versati per la propria gloria e per quella del suo Dio da quell'uomo che ormai soltanto nelle sembianze differiva da un Demone: quella notte, l'entità con cui era sceso a patti non fece altro che donargli un aspetto esteriore degno della sua anima votata alle Tenebre.
Mentre gli anelli di energia vorticavano attorno al suo corpo nutrendolo di potere oscuro, i suoi lunghi capelli persero lo splendore caldo dell'oro, prima sbiadendo fino a giungere al candore della morte e poi tingendosi di gelido argento, i suoi occhi vivi dell'azzurro del cielo si spensero per riaccendersi sinistramente purpurei e la sua pelle chiara divenne nera come un baratro. Persino quel che indossava, influenzato dalle forze sovrannaturali che stavano agendo sul suo fisico, assunse il colore delle ombre.
Quando infine la luce si dissipò, il mortale giunto pocanzi in quella sala non esisteva più e al suo posto, compiuta la metamorfosi, si ergeva una nuova e terribile Potenza eterna dell'Abisso, ciò che aveva desiderato di diventare per rendere immortale la Chiesa di Vashnaar che prima rappresentava e attualmente incarnava.





Solo allora l'entità millenaria che aveva conferito a Na'Landor le immense facoltà di cui ora godeva gli rivelò le sue reali motivazioni: lo aveva innalzato al rango dei più grandi delle dimensioni infere soltanto perché lo voleva al proprio servizio come membro delle sue schiere, per quando sarebbe giunto il tempo di muoverle.
Anche se fino a quel giorno avrebbe potuto perseguire altri scopi, infine egli avrebbe quindi dovuto dedicarsi a quelli della responsabile della sua attuale condizione.
Udendo le sue parole e sapendo di non poter fare altrimenti, l'asceso fu obbligato ad accettare di obbedire a quel potere che al momento era superiore al proprio.





Non era tuttavia sua intenzione continuare a farlo più del necessario e già stava progettando di tradirlo per appropriarsi del suo trono.
Quella era la via dell'Oscuro, il cammino solitario che conduce in alto chi è libero da ogni catena e ha la forza per percorrerlo, il sentiero scelto dall'uomo che era stato il più potente di Ardania, per giungere ad acquisire la capacità di eclissarne il firmamento e assoggettarla completamente.
Tenebre più profonde di quelle finora conosciute si profilavano all'orizzonte per il mondo dei mortali…

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