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Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.

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By Valystor
#45895
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO
Estratto del diario di Dorin


Le mie disgrazie non finiscono. Non ne capisco proprio il motivo. Sicuramente devo aver offeso la Triade a mia insaputa.. o forse questo è uno di quei disegni divini di cui si comprende il lieto fine solo dopo infiniti tribolamenti.

Non bastava il rifiuto di Goromir* di accogliermi come allievo della sua Forgia. *Il leggendario Forgiaspade, salvatore del popolo nanico e anche di altri popoli con i suoi artefatti.
Questi saggi leggendari uno si aspetta che vivano in capo al mondo, su qualche anfratto sepolto sotto leghe e leghe di pietra, su Ankor Drek, su altre dimensioni.. NO! questo vive a due tiri di archibugio da me e mi rifiuta. Maledetta sorte, o Dorin il tribolato!!

"Fatti le ossa come tutti, torna da me solo dopo che ti sarai sporcato le mani, allora FORSE, e dico forse, ne potremo parlare. Ma ora non te lo sognare. Non ho tempo da perdere con apprendisti Tremil"

E va beh! La gloria e gli scudi d'oro non si accumulano grazie a lamentele e imprecazioni. O sarei ricco da quel di'. Quindi come sempre mi sono rimboccato le maniche e con devozione ho trovato quella che credo sia la strada che Korg ha progettato per me.

Un vecchio rodolan del padre Korg nell'avamposto Tremil di Ungorn Thindrongol mi ripeteva sempre "non siamo che lingotti grezzi, è il Padre Korg che ci forgia a suo piacimento". Magari queste batoste, queste docce fredde, non erano che martellate per lavorarmi e immersioni gelate per temprarmi. Se io sono un lingotti, dopotutto, Padre Korg è il Dio dei Fabbri. Sarò la sua arma più perfettamente bilanciata.

E dunque, mi ritrovo qui, nella città più grande degli Umgàz, a fare da apprendista al più abile dei fabbri della superficie. (Non vale nemmeno tre settimi di Goromir sia chiaro). Lato negativo, è una femmina. Lato positivo, è una Djaredin almeno. Rinnegato si, ma Djaredin.

Se mi incontrasse il mio padre naturale penso mi prenderebbe a ceffoni, e non senza ragioni. Stare a fare da apprendista ad una Djaredin traditrice rinnegata. Pfff
Però devo dire che è più abile della media. Capisco perché in superficie genti da tutta Ardania vengano qui a chiederle consigli.

Spero solo che questo periodo passi alla svelta. La mia vita è una spola tra la miniera e la forgia, e questo non è che mi pesi. Mi pesa la lontananza dalla mia gente. Dalla mia ritrovata città. Dal mio Clan.

Sono stanco di vedere quel gelido e remoto velo blu, intarsiato da gemme adamantine, sopra la testa ogni notte. L'umidità dell'aria, il freddo, la salsedine che spruzza dalla costa fino alle bocche di questa miniera mi fanno pensare a quanto mi manchi il tepore geotermico e il nobile odore di zolfo.
#46154
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO - Parte 2
Estratto del diario di Dorin


Io mi domando: ma questi Umgi come fanno a vivere così? Tutti rilassati, nessuno si arrabbia mai. La miniera è quasi vuota. In pochi lavorano e chi lavora fa quello che uno Djaredin farebbe con un braccio di meno e un occhio cieco. Tutti a chiacchierare qua e là per le strade di vestiti e galanterie.

Eppure la loro vita è piuttosto breve. Fossi in loro andrei di corsa tutto il giorno. Macché!! Questi mi vedono passare a passo tranquillo facendomi largo con i miei lama sputacchioni da soma e li sento bisbigliare "ma dove corre questo nano". Dove corro? A lavorare! Si produce, si incassa, altro ché! Mica abbiamo un Re a darci una paga per cercare lavoro noi Djaredin! Niente assistenzialismo, solo lavoro, lavoro e lavoro! Con rigorosa precisione e dedizione. SANTA TRIADE! Che mi tocca vedere.

VABBEH! Tornando a me, la Djaredina che è stata eletta miglior Fabbro della superficie mi ha insegnato qualche trucchetto niente male. Sto facendo rapidi progressi. Tra un ordine e l'altro rubo con l'occhio il suo modo di lavorare il metallo. Come assesta i colpi all'arma in lavorazione appena uscita dalla fiamma iridescente, come ravviva la fiamma della forgia, quanto e come immerge l'arma nell'acqua tersa. Che profumo meraviglioso che hanno quelle svaporate d'acqua metallurgica. AAAH!

Tuttavia credo che parte del miglioramento della mia capacità passi anche dal miglioramento tecnico. Anzi! Non solamente una parte. Una GRANDE parte! Devo procurarmi Martelli Arcani, Metalli preziosi, Sangue per infondere questi metalli e soprattutto.. una forgia di tutto rispetto.

Ma dove procurarmela? Certo potrei comprarne una a Nuran Kar o farmela costruire una su ordinazione. Ma io voglio qualcosa che riesca veramente a distinguermi dagli altri. Non voglio solo essere abilissimo, ma voglio essere, a mio modo... unico!

Qualcosa mi inventerò.


#46252
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO - Parte 3
Estratto del diario di Dorin


La nona ora era passata da poco. Avevo ancora i baffi impregnati di quel succo di frutta all'uva alcolico che gli Umgi chiamano "VHINO", quando arrivai dal custode di Hammrheim a fare un inventario dei miei beni.
Non ci avevo ancora pensato.. ma eseguire gli ordini per il Mastro Fabbro della città mi comportava da un lato un consumo di ingenti quantità di Ferro, Rame e Bronzo; e al contempo un continuo accumulo di metalli preziosi, soprattutto Adamantio.

Oltre ai problemi di spazio iniziavo anche ad avere qualche pensiero... "Bravi bravi questi Hammin, ma intanto in miniera mi hanno già derubato un paio di volte, stai a vedere che mi faccio fregare tutto questo Adamantio a lasciarlo qui." Mi dissi

Senza aver organizzato nulla caricai ben bene i miei Lama con pesanti fardelli pieni di lingotti di Adamantio perfettamente stipati e m'incamminai verso le porte della Città, con l'intenzione di dirigermi verso Nuran Kar e poi da lì proseguire fino a Kard Dorgast.

Passate le inferriate della città la via serpeggiava cheta e sinistra tra le foreste di Nosper, immersa nella completa oscurità. Un vento forte tirava da sud, pieno di quella dannata salsedine marina. Brutti presagi per un viaggio con grandi ricchezze al seguito.

"Sta a vedere che porto tutto questo adamantio in bocca a qualche banda di briganti, che per quanto possano essere imbecilli avranno facilmente la meglio su di me, poco armato e con 2 lama rallentati dal carico"

Quando ecco passare una guardia di Hemmerheim. Proprio quella che mi firmò il permesso qualche settimana fa, tale Arash Uth Vitserk. Fu molto rispettoso e educato per essere un Umgaz, e pensai che magari per qualche scudo mi avrebbe scortato almeno fino al Trivio.

Arash acconsentì rapidamente, mi chiese solo qualche minuto per prepararsi. Mi misi ad aspettarlo in silenzio.

Stavo lì a fissare il nulla fischiettando per ingannare l'attesa quando ecco avvicinarsi un amoniano che tutti chiamavano Testenio. Mi vide con i lama al seguito e avendo condiviso con me svariate giornate di lavoro in miniera aveva capito che stavo trasportando un carico di metalli. Mi chiese di unirsi a noi. Pensai che 2 muli a fianco dei miei 2 lama avrebbero dimezzato le probabilità che i miei lama venissero presi nel caso di una imboscata. Quindi accettai, rimettendo la scelta ad Arash, che acconsentì a sua volta.

Stavamo per partire quando ecco sopraggiungere un secondo Martello Dorato, e subito Arash gli disse "Bargh muoviti unisciti alla scorta di questi minatori"
Questi, a dorso del suo lama dal manto ricercato, scosse le spalle e si unì.

Eravamo diretti alle porte quando ecco sbucare da un viottolino del mercato un terzo Martello Dorato. "Capitano Carter , ci sarebbero questi due minatori da scortare, volete unirvi a noi?". E anche lui si aggregò a quella che prima era una spedizione improvvisata, e ora era divenuta una vera e propria carovana.

Con tre guardie dei Martelli Dorati, e un Sacerdote Amoniano, mi sentivo in una botte di ferro. E così fu'. Arrivai a Crag Grigor lestamente ed incolume, e soprattutto gonfio di adamantio! Chiesi ai tre se volessero un compenso. Loro scossero il capo, dicendo che quello che avevano appena fatto faceva parte dei loro compiti di guardia. Li ringraziai; annotai i loro nomi; e mi diressi verso Nuran Kar per prendere l'ultimo Treno per Kard Dorgast.

[...]

Scaricate le sacche ricolme di Adamantio dal custode della Gemma, non mi restava che andare a casa, controllare che fosse ancora ben eretta e non mi fosse stata espropriata. Ma quello bramavo con più impazienza era un bel bagno bollente ai sali di zolfo. Me lo meritavo proprio!

Infilai mia chiave di Titanio nella serratura di casa, ero proprio sfinito, e già mi pregustavo il bagno quando una busta nella mia cassetta delle lettere attirò la mia attenzione.

"Non mi scrive mai nessuno, ora chi diavolo è?"

Nella parte frontale della busta era apposto un sigillo in ceralacca nera con l'effige del Clan Tremil e sul retro era riportato quanto segue:

DESTINATARIO
Dorin Testacalda,
seconda traversa ovest del quartiere residenziale di KARD DORGAST

MITTENTE
Dunmor Scheggianera
Villaggio Tremil di UNGORN THINDRONGOL.

#46413
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO - Parte 4
Estratto del diario di Dorin




*Dorin aprì la lettera e la lesse entrando in casa*


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Djàrek Dorin,

sono Dunmor Scheggianera, guida di Ungorn Thindrongol

Sono spiacente di essere messaggero di cattive notizie. Tuo Prozio Fangor Forgiantica è deceduto.

Già quando lasciasti il nostro villaggio per unirti agli eserciti di Thorreg Gridopossente per combattere gli Snorby sul loro terreno lo lasciasti che era molto debilitato ed in mano ai nostri Curatori di Berzale. Ma non vi è cura per il normale ciclo della vita.

E' morto serenamente, di vecchiaia sul proprio letto. Aveva raggiunto i 1227 Cicli di vita nel mese di Wqut.

Malgrado la mia sincerità nel porgerti le mie condoglianze questa non è una missiva di cortesia.

Per la prematura morte del Figlio unico di Fangor Forgiantica, tuo cugino di secondo grado Fengar Mandipiccone (deceduto nel 3981 per mano di un Musodiporco) e per la prematura morte dei tuoi genitori, tu Dorin sei l'unico erede del patrimonio di Fangor.

Il Patrimonio del defunto, come ben saprai, potrà essere accettato in toto o rifiutato in toto, senza cioè il beneficio di inventario. Di seguito l'elenco del patrimonio del defunto, che se lo rifiuterai sarà inglobato nel patrimonio pubblico di Ungorn Thindrongol e messo all'asta.

PATRIMONIO DI FANGOR FORGIANTICA
- Vestiario vario contenuto nella Cassa 1 della sua celletta
- Armi e armature logore contenute nella Cassa 2 della sua celletta
- Attrezzi da Fabbro logori contenuti nella Cassa 3 della sua celletta
- Antica Forgia familiare con intarsi in Legno Fossile e rinforzi di Mithryl e pietra vulcanica
- Incudine con basamento in Legno Sotterraneo
- a Debito - 10 Cicli di affitti non pagati equivalenti ad un valore attuale di 200'000 Scudi
- a Debito - Spese Funerarie (anticipate dalle casse del Clan Tremil) per 50'000 Scudi

Il Termine ultimo per rivendicare l'eredità di cui hai diritto è fissato per il 15° giorno del mese di Cot del 4251. Passato il termine la merce sarà messa all'asta per saldare i debiti del defunto.

NB: Il Saldo dei debiti, dato il riavvicinamento del Clan Tremil al regno di Kard Dorgast, potrà essere espletato direttamente presso l'erario centrale gestito da Tungro sotto il comando diretto di Thorreg Gridopossente.


In Fede
Dunmor Scheggianera

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*Dorin rilesse la missiva più volte, dapprima velocemente e poi via via sempre più attentamente ripetendo ad alta voce le parti che più gli interessavano*


"Antica Forgia familiare....... debiti per 250'000 Scudi... Accettare o rifiutare nella sua interezza."
"CHE FORTUNA"
"MA CHE MALASORTE!"
"L'unico vecchio con i debiti di Ungorn Thindrongol.. Sicuro l'unico. Come si fa a morire con i debiti?"
"Ma quanto era bella la forgia di Fangor! Mio Padre me ne parlava sempre!
"CHE MALASORTE!!"

Si gettò nella vasca e si fece un bagno caldo ripetendo, "CHE FORTUNA" e "CHE MALASORTE" fino a notte inoltrata. I Vicini l'indomani si lamentarono per gli schiamazzi con l'Archon Urkdreng.

#46731
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO - Parte 5
Estratto del diario di Dorin



Quella Forgia miserabile sarà o la mia fortuna o la mia condanna. O nessuna delle due. O forse entrambe?! BAH! Quel che è certo è che non posso farmela sfuggire. E' un cimelio della mia famiglia, o meglio del ramo "Forgiantica" della mia famiglia. Al villaggio Tremil mio prozio era piuttosto rinomato tra i fabbri locali, non tanto per la tecnica, ma proprio per quella Forgia che, a suo dire, si tramandava da 4 generazioni. Da suo Bis-Bis-Nonno! Tale Henghel. Non so molto di lui.

Sono fiducioso che questo cimelio di famiglia possa aiutarmi nella mia carriera da Mastro Fabbro! E poi perché no? Rendere felice lo spirito di qualche mio antenato!

Dunque per far fronte alla spesa la prima cosa da fare è un piccolo bilancio della mia situazione finanziaria. Ma non una cosa precisa eh, a toccio! A spanne, a occhio! Tanto ci so fare con queste cose, non c'è bisogno di scomodare teorie o grafici, è una semplice questione di algebra lineare, con somme e sottrazioni.

Gli scudi mi servono principalmente per la legna, per completare gli ordini di armi. Ai metalli ci penso io. Ho moltissimi lingotti ancora ad Hammerheim e non resta che riportarli a Kard Dorgast. Quindi per saldare i 250.000 scudi d'oro con l'erario sono costretto a ridimensionare delle mie spese.

Per prima cosa posso vendere la mia magione e trasferirmi in una casa nella zona più economica. Con un volume ridotto. Sarà perfetta lo stesso, per quanto la uso. Si può dire che vivo in miniera. Senza "si può dire"... vivo in miniera davvero!

*In un incontro con l'Archon e Tungro vengono definite le operazioni che Dorin aveva programmato. Il trasferimento dalla casa grande del quartiere residenziale, alla casa di medie dimensioni del quartiere periferico. Dopodiché viene saldato il debito con un assegno intestato a Tungro*

L'Archon Ukrdreng, Moiraj Sventraorchi disse a Dorin: "Tieni questa ricevuta, presentala allo Scheggianera, basterà per considerare il debito del tuo parente come saldato"

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Bene! Per la Triade! Sono sulla strada giusta. Non mi resta che organizzare una carovana e andare dallo Scheggianera a Ungorn Thindrongol a consegnare la ricevuta di pagamento e prendere la mia eredità! AH-HA! Ci ho rimesso qualche scudo, ma sarà ben investito! Ma prima ritiriamo i miei tesori ad Hammerheim, tanto quello che potevo apprendere l'ho appreso. Ora voglio iniziare a tornare verso casa! Con una forgia nuova, anzi, antica... non vedo l'ora di iniziare a studiarla!

*tutto felice Dorin si reca ad Hammerheim a ritirare tutti i suoi averi, saluta la popolazione con un messaggio in Bacheca. Senza dimenticare un ringraziamento speciale per sua Cugina, la Djaredina Noriko, e un augurio che la potesse un giorno ritrovare a Kard Dorgast*


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Ma sai che? Questa volta mi voglio concedere un bel lusso! Invece che farmela a dorso di lama pago un bel brigantino mercantile e mi imbarco per Nuran Kar! Meno rischi e mi faccio anche una bella dormita! Magari mi sogno la mia Antica Forgia!

*Dorin tutto felice caricò numerose casse di denaro, martelli arcani e metalli preziosi nel mercantile al porto di Hammerheim, certo che l'indomani sarebbe stata una ottima giornata per andare a prendere la sua eredità*

Cosa sarebbe potuto mai andare storto? Cullato dal dondolare del mare di mezzo, dormiva beatamente.

[...]


BOOOOOM!!!!

Dorin fu sobbalzato nel sonno. Lo scafo si spezzo sotto il suo sguardo inebetito dal sonno. L'acqua gelida entro e gli fu subito al petto. Un enorme tentacolo entrò nel brigantino e spezzò l'albero maestro.

Dorin vide i mercanti attorno a lui tentare di lottare contro quello che doveva essere un enorme Kraken. Il suo primo, ed unico pensiero, era per le sue ricchezze. Ma le vide inghiottite dall'oscurità dei flutti.

Preso dal panico corse dal lato opposto alla breccia dello scafo, salì la biscaccina e si gettò sulla prima (e forse unica?) scialuppa di salvataggio della nave mercantile.

Dorin mollò il cordame e liberò la scialuppa in mare. Diede una sfilza di remate e si voltò solo dopo un centinaio di piedi. La nave era spezzata in due. Tutto intorno il mare agiutato da un vento orientale rendeva impossibile l'orientamento. Il povero Dorin svenne per lo sconforto.

*Un raggio di sole pallido e bianco svegliò il nano, che si sollevò tossendo e sputacchiando acqua salmastra*

I MIEI TESORI!!! LE MIE FORTUNE! POVERO MEEE!

Huh?

*In Lontananza vide la città di Helcaraxe*

Vediamo se c'è qualcuno che possa darmi una mano... Ma quella non è la mia porcellina??

BETTY VIENI QUI!!!

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#46981
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO - Parte 6
Estratto del diario di Dorin



Mi avviai vestito di qualche straccio e infreddolito verso la città capitale del Regno dei Ghiacci. Regno con il quale ho combattuto per la conquista dell'avamposto "Falmalonde" nel continente Snorby.

Faccio una piccola digressione per i miei posteri. Sia mai che questo popolo un giorno si estingua o si trasferisca altrove finendo nell'oblio. E che tu, mio erede di chissa' quale epoca che sfoglierai questo diario, ti ritrovi a leggere questo pezzo senza aver mai incontrato o conosciuto il popolo del Regno dei Ghiacci.

Il popolo dei Nordici era forse l'unico popolo che alcuni dei nostri cugini più sciocchi e meno ortodossi nelle tradizioni, specie i Freddalama, avevano in buone considerazioni. Cioè... buone forse è dire troppo! Diciamo buone per essere dei lunghi. Nessun cugino sano di zucca li avrebbe mai ritenuti al pari di un parente Djaredin. Ma dopotutto con i nordici avevamo affrontato pericoli comuni. Dandoci prova di essere degni, almeno in parte, della reciproca fiducia.

Alcuni dei nordici con cui eravamo più legati furono addirittura invitati (ma perché mai poi?!) alla festa della vittoria contro gli Snorby. Festa che ebbe luogo nella Sala del Trono dello Djare Thorreg Gridopossente e che fu poi interrotta dal mistico intervento degli Antenati periti durante la Guerra Sanguinosa che trovarono, in quell'occasione, la pace con la benevolenza della Triade.

Diciamo insomma che forse eravamo troppo legati a questi Nordici. Sappiamo tutti bene, specie noi Tremil, che niente e nessuno può valere uno Djaredin. (E anzi pure tra alcuni Djaredin ci sono alcuni sciocchi che stanno troppo tempo lontano dalla famiglia e dal proprio popolo)

A prova di questa mia teoria sta il fatto che negli ultimi tempi, in contemporanea alla guerra con gli elfi e poi con strascichi successivi, alcuni Jarl nordici si resero protagonisti di episodi alquanto discutibili ai miei occhi. Mancanze di rispetto ai Cugini, come Bilbin. Scelte prive di onore come l'invito del popolo elfico, con cui eravamo in guerra, ad un evento pubblico nordico. Beh cosa aspettarsi da dei gambe lunghe, infondo?

Ora i rapporti sono freddi e distaccati.

Digressione finita! Torniamo alla mia storia.

Giunsi come stavo dicendo vestito di cenci e infreddolito, a dorso della mia porcellina verso la Capitale e appesi un avviso dove spiegavo la mia condizione. E che condizione, porcaccio Suldanas! Avevo perso innumerevoli ricchezze e un sacco di tempo. Ma ero vivo. Questo contava. Questo rendeva il tutto rimediabile, anche se estremamente complesso.

Senza nemmeno uno scudo diventava difficile pure la breve traversata per il Porto di Nuran Kar. E allora andai dal Fabbro dei Nordici, tale Dallin, a offrire i miei lavori in cambio di qualche scudo per tornare a casa.

AH! Quel Dallin come era contento. Gli consegnai le sue commesse in poche ore e fu estasiato. Si vede che conosceva poco il modo di lavorare di noi Tremil, il fior fiore del popolo Djaredin. Mi pagò molto bene e mi offrì di rimanere a lavorare da lui per un po'. Ma rifiutai e acquistai una nave al mercato per tornare finalmente a casa.

La mia sosta ad Helcaraxe fu breve, 2 o 3 giorni, ma arrivai a Kard Dorgast veramente e visivamente logorato dal trambusto del naufragio e dal duro lavoro per la fretta di tornare a completare gli affari che stavano cuocendo in pentola! La mia Antica Forgia mi stava aspettando? Ricorderai bene.

Arrivato in piazza a Kard Dorgast stavo facendo un conto delle mie finanze. Appena giunto intendo eh, ancora puzzolente di Mare e vestito alla meno peggio con pannacci comprati dai Nordici. Quando ecco che avviene una di quelle cose che non capitano tutti i giorni!

Ecco lo Djare Thorreg Gridopossente, in persona. Lui. Diretto a farsi un a birra alla Zitella Inacidita stava passando proprio di fianco a me con la sua scorta.

MALEDETTE DIVINITA' ELFICHE, con tutti i momenti in cui potevo incontrare il mio Djare preciso quando ero vestito come uno straccione eracliano! OH MALASORTE OH DORIN SVENTURATO!

*schizzo della scena*
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Manco a dirlo mi prese per uno straccione. Che disonore! Io che ero un esperto di finanze e un grande, ma dico GRANDE, lavoratore.

Mi comprò dei vestiti e mi offrì una birra. Trincai la birra e mi disfeci al più presto dei vestiti. E non parlai mai più di quel giorno. Sarebbe stato dimenticato quando sarei tornato, presto, ricco!

Con la mia Forgia, famosa in tutto il sottosuolo! Tutti avrebbero cercato la mia arte! Gli scudi sarebbero tornati a scorrere verso le mie tasche!

Ma magari non dovevo poi aspettare molto! L'Archon Moiraj Sventraorchi quel giorno in piazza stava rendicontando di un incontro diplomatico avvenuto proprio con i Nordici.

Pare che questi volessero rinsaldare i rapporti offrendo a uno Djaredin alloggio, permesso di estrazione gratuito delle risorse, e possibilità di commercio agevolato. Per un mesetto.

GRATIS?! proprio quel che ci voleva per mettersi in carreggiata! Accettai subito, ingollando il rospo di stare ancora in mezzo a quei dannati lunghi, e scrissi a quello sciocco di Dallin una missiva in cui accettai la sua offerta di lavoro nella sua bottega. La paga era buona.

Dopotutto avevo ancora due mesi per andare a ritirare la mia eredità e la mia Antica Forgia. Ampio margine per fare molti soldi, e andare a riscattare il patrimonio del mio Prozio e il mio nome. Scrollandomi la malasorte di dosso una volta per tutte!

Cosa sarebbe potuto andare storto dopotutto!?





#47290
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO - Parte 7
Estratto del diario di Dorin



Se continuo così per un altro paio di settimane potrò ampiamente rientrare nelle perdite del naufragio e forse farci un bel gruzzoletto di guadagno! Tutto questo Orialkon, era proprio quello che ci voleva, dico io!

Il mio baule nella stanza numero 6 della locanda "Il Troll Ubraico" è ricolmo di: polveri della durata, martelli arcani in quantità inaudite e, soprattutto, metalli preziosi. Ho deciso di fare viaggi periodici e di portare la merce a più riprese a Kard Dorgast, per ridurre e frazionare eventuali rischi.

Invece i metalli comuni come bronzo, rame e ferro, e spesso argento... e raramente oro. Li utilizzo per soddisfare gli ordini del buon Dallin. Un fabbro umile senza tante pretese. Non abile quanto Runiko di Hammerheim, e lontano anni luce dalla abilità di Goromir il forgiaspade. Con fiera arroganza penso, anzi sono certo, di essere già più abile di questo nordico.

La cosa che c'è di buono in lui è che paga bene.

Che altro dire del mio soggiorno ad Helcaraxe?

Beh per certi versi mi ricorda parecchio Nuran Kar. Dopotutto la città Djaredin di superficie è abitata da Freddalama, i più strani dei miei tra i cugini (gente strana che ama viaggiare) e frequentata da Umgaz di ogni tipo, commercianti, avventurieri e ficcanaso.

Helcaraxe vive giorni non proprio felici, pare che molti siano stati banditi, o siano andati via di loro iniziativa. Non ci ho capito niente e non mi interessa più di tanto, il succo è che hanno subito un lieve crollo demografico.

Coloro che sono restati nella città Nordica pare che siano molto interessati a migliorare i rapporti con il mio popolo, e non risparmiano le cortesie nei miei confronti. Cortesie e accortezze che sono lieto di prendere! Una birra offerta o un pasto caldo non si rifiutano mai… scudi risparmiati, scudi guadagnati! Levando il vitto, (l’alloggio è già omaggio), praticamente sto qui esente da ogni spesa se riesco a scroccare pure qualche pasto.
L’altra sera sorseggiando una Birra dopo l’ultimo ordine, si sono avvicinati Dreyr, Cormak, Thorgad e Claus. Claus! Il celebre nordico “pazzo” che aveva offeso i miei cugini! Ero proprio curioso di sentire la sua versione. Non potevo non stuzzicarlo con una bella domanda impertinente!

Attorno al fuoco zampillante iniziò un elaborato discorso in cui intervenivano pure gli altri compresenti. Io mi limitavo ad ascoltare e bere birra. Parevano molto preoccupati di dimostrare le loro buone intenzioni. Sottolineando che Claus, se mai avesse recato offesa al mio popolo in passato, l’aveva fatto senza la volontà e che in ogni caso adesso (sottolineato molte volte da lui in persona) era escluso da ogni forma di comando. Tutti ci tenevano a manifestare buoni propositi per il futuro e ricordavano le volte in cui i nostri popoli si erano reciprocamente aiutati nel passato. Cosa alquanto innegabile ai fatti.

Lasciamo perdere che in una frase si son fatti scappare che sono in buoni rapporti attualmente con i loknariani. Proprio quei manti neri che anni fa avevano trucidato un mio caro parente nella battaglia del Darukhal, sotto la guida del primo Djare Tremil: Dakkar Felekdum. Che Grande Djare che è stato.

Comunque speriamo che rinsaviscano e non si avvicinino troppo a quegli evocatori di Demoni . Violatori dei segreti di Dera. Altrimenti la vedo proprio male questa tentata riappacificazione.

Ma niente è detto. Gli Umgaz cambiano idea rapidamente, domani potrebbero dichiararsi guerra. Non sarebbe strano, né la prima volta. Pff. Come quella volta che si azzuffarono per delle isole piene di niente, le… le Augak. In cui l’autorità principale sono i Draghi e i Minotauri, altro che Nordici e Loknariani.. Ahi ahi poveri lunghi.

Detto questo…

Non vedo l’ora di tornare a casa, l’unica cosa che mi conforta, in ogni momento è il pensare alla mia Antica Forgia, che mi aspetta. Pronta per una nuova casa. Pronta per un nuovo inizio, sotto il mio martellare.






#48642
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO - Parte 8
Estratto del diario di Dorin, primi giorni del Ciclo 4251



E' Arrivato il nuovo Ciclo, chissà come sarà ricordato quello appena trascorso. Chissà cosa ci riserverà quello venturo.

Questo è Tempo di bilanci come ogni cambio di Ciclo. Ma in particolar modo dopo un recente Naufragio.

Il lavoro ad Helcaraxe aveva dato i suoi frutti, ero tornato in carreggiata e ci avevo guadagnato qualcosa. Tra cui i favori del popolo dei Ghiacci stridenti. I nostri popoli torneranno legati come un tempo? Solo Korg può dirlo. Starò a vedere. Io nel dubbio tengo un piede in quella staffa. La stanza in locanda per ora ce l'ho. L'Orialkon fa sempre comodo. Specie dopo le recenti scoperte tecnologiche. Nuove armi micidiali possono essere forgiate dai Genieri con quel particolare metallo. Non vedo l'ora di vederle in uso. So' che i cugini le stanno tenendo nascoste e non sono soliti usarle agli allenamenti coi lunghi.

Ordunque. A scudi sono di nuovo messo bene. Ora non resta che organizzare rapidamente il viaggio per il villaggio Tremil. La scadenza impostami da Scheggianera per il ritiro della mia Antica Forgia stava incombendo. 18 del mese di Cot.

*Afferrò una pergamena e una penna di dodo e ricurvo al primo piano della sua nuova casetta si apprestò a scrivere un annuncio*


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Djàrèk Cugini,
nelle settimane passate avevo più volte avvisato che avrei avuto bisogno di voi per organizzare una carovana per Ungorn Thindrongol.

Il Giorno è arrivato. Il giorno 11° di questo mese di Cot mi incamminerò da Scheggianera. Il carico che devo trasportare lungo i cunicoli orientali mi è molto caro. Confido che almeno in tre o quattro si uniscano alla spedizione, o non è detto che abbia esito positivo.

Pattuglie di musidiporco si aggirano nei cunicoli orientali

Dorin
*Sigillo Tremil*

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#48694
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO - Parte 9
Estratto del diario di Dorin



Il mio messaggio ha dato i suoi frutti. Sono in molti i cugini che parlottano davanti alla Bacheca di Kard Dorgast in queste sere.

"E' una buona occasione per andare a trovare Dunmor Scheggianera, sono molti cicli che non lo vedo" Disse un Duraz Tremil ad un suo commilitone. "Potrei proprio unirmi a Dorin"

"Io non ci tornerei per niente al mondo da quel maleducato di Scheggianera, ancora mi ricordo quando mi lasciò sull'uscio del suo avamposto mentre accolse tutti i Tremil senza esitazioni" mi disse Tarja Giramondo incrociandomi in piazza. "Potrei venire solo per darti una mano, MA, resta il fatto che fai male a fidarti di Scheggianera!"

"BAH BAH BAH Ancora questi Tremil che rompono le scatole con le loro richieste e le loro insulse necessità, non mi ci confondo nemmeno per sogno" disse Bogardan ad Ulfik.
Ulfik in tutta risposta urlò qualcosa a riguardo del Re dei Mongbat e sparì facendo detonare una pozione fumogeno.

"Mi unirò a te Cugino Dorin" Questa fu il messaggio dell'Archon Moiraj Sventraorchi, detto Urkdreng, che appese sotto alla mia richiesta.

Insomma non è che fosse l'evento più importante del momento, però è certo che i miei cugini ne hanno discusso e parlato a dovere. Anche alcuni mercanti provenienti dal rifugio Tremil in cerca di alcune casse della Birra "Gran Riserva" lessero l'annuncio e si incamminarono nei cunicoli orientali parlottando di questa spedizione con un carico prezioso a cui avrebbe preso parte pure l'Archon Urkdreng, Moiraj.

Tanto clamore non me l'aspettavo proprio! La mia richiesta sta circolando in tutto il popolo Djaredin. Ne parlano da Nuran Kar a Kard Dorgst, da Snorby Grimaz fino a Crag Angaz. Data la presenza già assicurata dell'Archon sono proprio certo che la spedizione si farà! Il prezioso carico sarà al sicuro!

La fortuna è dalla mia parte! La mia Antica Forgia presto sarebbe stata sotto la mia custodia e la mia carriera da Fabbro avrebbe preso il DE-COL-LO!

BARUK KHAZAD!! KAZAD AI-MENU!!




#52441
L'ANTICA FORGIA ANDAVA PORTATA IN SALVO - EPILOGO
Estratto del diario di Dorin



"E' giunta l'ora di riaprire questo vecchio Diario!"

Ahi Ahi Tomo!! Se solo tu potessi parlare mi chiederesti che fine io abbia fatto questi 5 mesi. Sono certo che se tu potessi pensare mi avresti creduto morto e saresti stato convinto che la mia impresa si fosse conclusa in maniera sgradevole.

BEH! Come puoi ben vedere son qua! E alle mie spalle potrai riconoscere la fantomatica ANTICA FORGIA. Quanto è bella!? Quanto è perfetta!? Non rispondere! Sono domande retoriche!

L’impresa è compiuta!

Non sono stato ad aggiornarti con puntualità perché mi son messo subito all’opera. Ho lavorato tanto, guadagnato un sacco e… appreso tutto quello che c’è da apprendere sull’arte della forgiatura Tradizionale. Tutto il mio percorso è stato fondamentale; il periodo sotto Runiko, la cugina Fabbro traditrice che risiede nella città Umgaz di Hammerheim; il periodo sventurato ad Helcaraxe, quando tutto sembrava perduto; gli interminabili mesi di lavoro in miniera e nelle fucine di Kard Dorgast e Nuran Kar.
Adesso il mio percorso di apprendimento è compiuto. Posso forgiare armi e armature di magnifica qualità il tutto arricchito con la tecnica di tempratura a freddo (200°C) possibile unicamente sull’Antica Forgia costruita dal mio antenato Hengel e giunta a mio prozio Fangor di generazione in generazione. Ringrazio la Triade per questo immenso dono.
Certo... c'è la forgiatura di Rune.. Ma quella è un'altra materia e un altro discorso che riprenderemo.

Comunque non pensare che sia stato facile compiere questa impresa! Non avresti sbagliato di molto a credermi morto!

Ecco cosa accadde quel giorno

Partimmo alla buon ora in grande numero.

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Molti furono i presenti, persino cugini che non avevano dato la loro parola si erano infine uniti, forse trascinati dalla presenza dell’Archon, forse per noia, forse per cuginanza… o forse nella speranza di ricevere un compenso in cambio.
Come ricorderai si era sparsa gran voce per la mia richiesta. Avevo scritto nelle bacheche di Kard Dorgast la mia richiesta e i cugini ne parlarono. Forse troppo.
I musidiporco difatti devono aver sentito della nostra numerosa spedizione. E organizzarono un attacco su due fronti.
La nostra compagnia guidata dall’Archon Urkdreng era diretta verso il villaggio Tremil attraversando i cunicoli orientali del sottosuolo venne attaccata da una folta imboscata di musidiporco.
Nello stesso tempo, cosa che avremmo saputo solo successivamente, la città di Kard Dorgast stava subendo un massiccio attacco concentrato lungo le mura meridionali.

Il nostro gruppo riuscì, a stento senza perdite, a superare l’imboscata e raggiungere Scheggianera. Caricai l’Antica Forgia sul dorso del mio Smilodon e la trasportammo con lentezza fino a Kard Dorgast.

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Giunti sul posto eravamo tutti pronti a farsi un giro di birra Gran Riserva in locanda, già la stavamo assaporando col pensiero… quando ci accorgemmo dell’Attacco massiccio in corso a Kard Dorgast
(Avrei dovuto offrire io. Quindi Giro di birre risparmiato.. eravamo tanti Cugini.)

I Musidiporco avevano costruito una gigantesca struttura da assedio per superare le mura. Stavano facendo irruzione e alcuni erano giunti persino nelle zone residenziali.

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Combattemmo con ferocia per molte ore. Fino a quando non respingemmo quell’abominio di musidiporco. Demmo fuoco alla struttura lignea d’assedio bruciando le carcasse dei nemici abbattuti.
(Nessun artefatto ritrovato, miseriaccia erano tanti orchi!!)

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Alla fine eravamo talmente stanchi, provati, e sopraffatti dagli avvenimenti. Ma il buon Nasorosso, sommerso di sangue di orco, venne a benedire nel nome della Triade e in particolare del Padre Korg la forgia, con la celebre preghiera che i nostri sacerdoti conoscono da molte generazioni.
Nasorosso, forse sbagliandosi, forse compiendo quello che era un disegno divino, mi benedì nel nome di Dorin Forgiantica. Come mio zio Fangor.

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Da quel giorno, è così che mi chiamano tutti a Kard Dorgast.

Dorin il Forgiantica, erede di Fangor, il discendente di Hengel. Il miglior Fabbro Tremil di Ardania.


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