Bootstrap Framework 3.3.6

Over a dozen reusable components built to provide iconography, dropdowns, input groups, navigation, alerts, and much more...

Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.

Moderators: ModeratoreTM, TmStaffMod

User avatar
By Atalante
#30772
Emersi dalla miniera dei ratti correndo a perdifiato.
Ignorai gli occhi dei fauni che si posavano su di me, le frecce dei centauri che, prendendo frettolosamente la mira, sibilavano lontane alle mie spalle.

"Un esercito enorme, il più grande che abbiamo mai radunato!"
Le parole di quel loquace minotauro, troppo intento a dispensare ordini e frustate, per accorgersi che lo stavo ascoltando, rimbalzavano fra le mie tempie ad un ritmo frenetico.

Raggiunsi la piazza interna di Nolwe, accasciandomi su una panca, mentre col poco fiato che mi restava, balbettai una disperata richiesta ad i Machtar presenti in piazza:
"Do... dobbiamo avvisare... Avvisare Valinor!"

Ci volle meno di un minuto, l'Esarca inviò una missiva all'Argur, ma non era sufficiente, dovevamo essere certi che l'avvertimento giungesse in tempo, poiché i vecchi schiavi dei ghauna, avrebbero attaccato entro il vespro.

Cavalcammo verso i cancelli della Valle Celata, giunti ai piedi di quelle bianche mura, smontammo da cavallo e rinfoderando le armi.
"Tòronin, Sèlerin, Guardiani di Ondolinde, ascoltateci!" Chiamò Kel'dhar, il Generale Cremisi, attirando su di sé l'attenzione dei difensori del cancello.
Scorgemmo un movimento sui bastioni, poi il richiamo di un corno ed il clangore metallico del cancello che veniva sollevato.

Il calaquendi che ne emerse, uno dei protettori della soglia, ci guardò con sospetto, poi dopo alcuni istanti di silenzio domandò: "Ebbene, cosa siete venuti a dirci?"
Il Generale mi indicò, spiegando quale fosse la ragione della nostra fretta, e la grave natura di ciò che avevo scoperto.
La guardia distolse un istante lo sguardo, mi convinsi di aver letto un'ombra di preoccupazione sul suo viso, ma immediatamente si ricompose.
"Vi ringraziamo dell'avvertimento, ma le mura che difendono la Valle hanno sempre retto, anche ora andrà allo stesso modo."

Image

Non un velo di stupore aveva incrinato la sua voce, ed il poco timore espresso, pareva quello stemperato di una pessima notizia, già da lungo tempo digerita e rigurgitata più volte, fin quando non ne si consumasse l'acre sapore.

Ci congedammo, già decisi a prestare le nostre forze alla difesa dell'Hildoriath, che ci venisse chiesto o meno, così come avevamo giurato da tempo.
Mi andai a preparare allo scontro, portando con me quel dubbio disgustoso: Valinor già sapeva, Valinor non ci ha chiesto aiuto... Valinor non ci ha avvisati della potenziale minaccia... E questo grande esercito di mostri dove troverebbe alte mura ad attenderlo, altrove affronterebbe due ponti ed un breve fossato.

Le luci di Aguardar calarono rapide all'orizzonte, eravamo già pronti, lo eravamo da tutto il giorno.

Ci dirigemmo verso Falmalonde ed i boschi più pattugliati dall'attuale nemico, nel tentativo di anticipare le loro mosse, o almeno intuire quelli che sarebbero stati i loro spostamenti.

C'era tensione nell'aria, e la sensazione che qualcosa di tremendo stesse per abbattersi su tutti noi, ma non notammo movimenti di truppe, né le tracce che ne indicassero il passaggio.

Quando in fine giungemmo dinanzi i cancelli di Valinor, l'odore acre della battaglia ci colse alla sprovvista.
Decine di corpi di minotauri giacevano scomposti sull'erba, madida di quel loro rancido sangue.

Image

L'odore dei reagenti degli incantesimi, appena consumati, riempiva l'aria bruciando i polmoni ad ogni respiro.
Valinrim, Rotinrim, e perfino alcuni druidi, avevano già affrontato la prima carica del nemico, evidentemente assiepatosi lontano da dove ci eravamo aspettati.
Con sollievo notammo che non vi erano vittime fra le fila dei difensori e dopo una sbrigativa spiegazione riguardo la nostra presenza, accettarono di buon grado l’aiuto offerto.

Nessuno dei presenti si era illuso che quel primo manipolo fosse il grosso della minaccia alle porte e presto ne avemmo conferma: Orde di minotauri si riversarono sulle nostre fila, come onde di risacca sugli scogli.

Image

Valinor ed i druidi tennero il sud, Rotiniel difese ad oriente, mentre Nolwe non cedette il passo ad occidente.
Per la prima volta dopo un tempo che mi era parso infinito, buona parte delle stirpi Eldarim, lottavano in sinergia contro un comune nemico.

Image

Un minotauro, un colosso più imponente di qualunque altro avessi mai visto, condusse una carica da sud, che riuscì a penetrare le nostre prime linee, gettando nel caos la nostra formazione.

Image

Quella montagna di muscoli e furia, si gettava rapidamente da un fianco all'altro della formazione, dispensando colpi in grado di fare tremare il terreno, ma subendo anche le affilate attenzioni dei nostri guerrieri.
Quando si rese conto che la sua legione era stata decimata, e che anche le sue forze erano prossime a venir meno, con voce cavernosa e sprezzante ci promise che quello era solo l'inizio, e che i cancelli di Valinor, quella stessa sera, avrebbero ceduto.
Morì pochi istanti dopo, martoriato dai colpi miei e di molti altri Eldar, ma la sua minaccia non fu vuota: Potemmo già scorgere da grande distanza le acuminate sagome di un'orda ancor più grande, ed il profilo di un secondo campione, torreggiare su ogni altro mostro.

Gli Istari alle nostre spalle ci chiamarono, e per la prima volta notai le grandi colonne azzurre che si ergevano ai lati della gola, ove sorgeva il cancello della Valle.
La loro fattura, al contempo familiare ed estranea, per un istante colse la mia attenzione, distraendomi dalla minaccia in rapido avvicinamento.
Mentre gli Istari, fra i quali riconobbi tòr Iberum, salmodiavano incantesimi, uno strano potere vibrò attraverso le strutture e l'aria si fece elettrica.

Image

Fummo chiamati a ritirarci dietro quegli strani pilastri, mentre ormai l'orda nemica ci era quasi addosso.

Notai Iberum sospeso fra le due colonne, mentre ripeteva arcane parole per me incomprensibili.

L'orda si abbatté su di noi, il tempo parve rallentare, alzai il martello da guerra e strinsi le redini del mio destriero, pronto ad accogliere la vittoria o la morte.

Image

Ma non giunsero né l'una né l'altra.
I minotauri impattarono all'unisono contro una barriera invisibile, come un vetro di pura energia magica, trasparente, eppure inviolabile come la solida roccia.

Image

Per lunghi minuti i mostri tentarono di fare breccia, ma senza successo, e quando dai bastioni le frecce presero a volare verso di loro, batterono un'ultima ritirata.

Un grido di gioia e vittoria, proruppe da ognuno di noi, il nemico era battuto, il Doriath era ancora nostro.

L'immagine delle schiene dei nemici ormai distanti, fece sorgere in noi un tremendo dubbio:
Ci fiondammo in direzione di Nolwe, temendo di trovarla sotto assedio, ma per fortuna i minotauri ne avevano avuto abbastanza per quella notte, e Potemmo subito tornare dinanzi Valinor, nel tentativo di venire a capo di quanto fosse appena successo.

Furono fatti esperimenti per comprendere il funzionamento di quella misteriosa barriera, e ci fu presto chiaro che era in qualche modo connessa al legame fra Valinor, e chiunque desiderasse attraversarla: Chi era visto come un amico, sarebbe potuto passare, gli altri, fossero realmente ostili, o solo percepiti come tali, avrebbero incontrato lo stesso muro sul quale si era infranta l'orda dei minotauri.
Ovviamente, nonostante fosse stato alla fine un Machtar ad attivarla, la barriera non permise il passaggio di nessuno di noi.

La cosa non ci stupì, e non vi demmo peso, ormai abituati alla Via del Dolore ed i suoi molteplici sacrifici.

Fu concesso ad Iberum, in virtù del suo ruolo nell'attivazione dei pilastri, di affiancare gli Istari di Valinor nello studio degli stessi, un invito che si vedrà se avrà seguito o meno.

Quando Mithras, l'Argur di Valinor, prese parola, parlò con entusiasmo degli studi che sarebbe stato necessario svolgere ed alcune voci fra la folla menzionarono l'Antica Tessitoria, probabile fonte di quel prodigio; mentre altre addirittura menzionarono, forse prematuramente, gli Yiu.
Ma le parole che poi aggiunse Mithras, furono l'ennesimo metro da aggiungere alla nostra Via del Dolore:
Entusiasta di quel nuovo potere al servizio di Valinor, parlò delle mosse successive che sarebbero state necessarie, come affrontare la presenza dei Naucor, e la minaccia dei Drow.
Il risentimento nei confronti dei Moriquendi non mi aveva mai stupito, le molte guerre, i fiumi di sangue versato su ambedue i fronti, giustificavano appieno il rancore reciproco... Ma porli sullo stesso piano dei Naucor, o di qualsiasi altra stirpe, era null'altro che un'offesa al sangue di entrambi gli schieramenti.
Un Elda che tace è un Elda che non ha rispetto per le proprie parole, ed io parlai, tentando di mascherare il disagio provocatomi, ed anzi suggerendo quel che tutti sapevano essere vero:
"I Moriquendi potrebbero possedere almeno un tassello del mosaico che è questo mistero, non sottovalutate quello che possono conoscere" E nella mia mente aggiunsi che, se quelle erano reliquie del passato degli Eldar, che gli piacesse o meno, era anche il passato dei Drow.

La risposta dell'Argur di Valinor, mi lascia tutt'oggi interdetto: "Ah, abbiamo un poeta!"

Restai alcuni istanti in silenzio, dubbioso sul fatto che non m'avesse udito, e che per qualche misteriosa ragione un famoso poeta di Ilkarin, avesse fatto capolino alle mie spalle.
Poi colsi l'ironia nella sua voce, ma solo dopo aver ripensato ai modi d'esprimersi, rozzi e a tratti primitivi, uditi nel continente degli atani.
Ingoiai l'orrore provocatomi da quella risposta, già allora conscio che lo avrei digerito solo alla prossima fioritura di Tulip, e risposi:

"Nay, avete un Elda che si ricorda che, nonostante tutto, la stirpe Eldarim era e resta una sola."

Forse incapace di formulare altre frasi degne di una bettola di Tortuga, l'Argur di Valinor si rivolse furioso verso il mio Generale, Kel'dhar, pretendendo che riportasse all'ordine il proprio soldato. Invito al quale egli rispose di non guidare soldati, ma Guerrieri Eldar, la cui voce è degna d'essere ascoltata.
"Ed il cui sangue, anche oggi, versano volentieri per il Doriath" Gli feci eco.

Ciò che seguì fu un alternarsi di imbarazzanti silenzi, sguardi sospettosi, ed un freddo congedo, una conclusione tristemente amara, per una notte di gloriosa vittoria.
long long title how many chars? lets see 123 ok more? yes 60

We have created lots of YouTube videos just so you can achieve [...]

Another post test yes yes yes or no, maybe ni? :-/

The best flat phpBB theme around. Period. Fine craftmanship and [...]

Do you need a super MOD? Well here it is. chew on this

All you need is right here. Content tag, SEO, listing, Pizza and spaghetti [...]

Lasagna on me this time ok? I got plenty of cash

this should be fantastic. but what about links,images, bbcodes etc etc? [...]

Swap-in out addons, use only what you really need!