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[NSR] Onore al Dio degli Artigiani

Posted: Sat Jun 26, 2021 2:27 pm
by jolettudas
Diario del Borgomastro
Nosper, Regno delle Westlands, 26 Granaio A.I. 285


E' passato ormai un mese da quando la Sacra Chiesa d'Occidente ha emanato l'editto,
pare siano in molti ad aver risposto alla chiamata versando contributi di ogni tipo,
oggi Padre Duncan Ainsworth è venuto a Nosper a cercarci,
pare abbiano già definito i lavori da eseguire.

E' stato deciso di utilizzare una lega fatta di due minerali temprati,
la Pirite, come simbolo della Resilienza del Fuoco che divampa e mai si spegne,
e il Titanio, come emblema della Resistenza all'Oscurità.

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Padre Duncan, in nome della Chiesa era venuto a comprare duecento lingotti per ogni minerale,
non è servito nemmeno consultarci con Grifeon, è bastato uno sguardo e gia avevamo capito di
aver avuto la stessa idea.

"Siamo qui per la Gloria e la Ricchezza del Regno,
saremo lieti di offrire il materiale necessario quale contributo
da parte della Comunità di Nosper."


Mentre Grifeon accompagnava Padre Duncan, sono andata a recuperare il materiale,
non vedo l'ora che vengano iniziati i lavori, sono proprio curiosa di conoscere gli artigiani
che lavoreranno a questo nuovo progetto, chissà se potrò imparare qualcosa anche da loro,
lavorare al loro fianco sarebbe un grande onore.

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Re: [NSR] Onore al Dio degli Artigiani

Posted: Tue Jul 13, 2021 9:44 pm
by jolettudas
Diario del Borgomastro
Nosper, Regno delle Westlands, 13 Lithe A.I. 285


E venne il giorno, la gente giungeva da ogni angolo della Capitale,
nobili e plebei, artigiani e dotti, giovani e anziani, tutti accorsero presso la città bassa
in quel luogo ove solitamente si incontra solo chi è abituato a sporcarsi le mani
quella notte c'era gente di ogni ceto sociale.

Il Sommo Xen prese la parola invitando la folla a mostrare il dovuto rispetto
in quel luogo che d'ora in avanti sarebbe stato consacrato al Dio della Forgia,
Dio della Terra, delle Montagne e del fuoco eterno,
quel Dio che i nordici avevano rinnegato con tanta facilità.

Dopo aver benedetto la Forgia, Tempesta iniziò a plasmare il metallo;
Titanio e Pirite in egual misura, legati assieme dall'argento vivo,
mentre il martello picchiava forte sull'incudine restavo li a guardarla,
sembrava quasi stesse muovendo dei passi di danza,
una danza scandita dai rintocchi del martello che scheggia il metallo,
il chiacchiericcio della folla in pochi secondi lasciò spazio ad un silenzio mistico
ove le onde del mare si alternavano al rimbombo del martellare
che riecheggiava all'interno della miniera vicina.

La Statua stava lentamente prendendo forma,
stazza imperitura, braccia possenti, muscolatura scolpita,
man mano che il tempo passava si faceva sempre più nitida
la forma che avrebbe assunto alla fine quell'opera,
quando Tempesta ebbe finito di modellare i pezzi
assieme al sommo Xen e gli altri membri della Chiesa
vennero assemblati e posti sul piedistallo affianco all'entrata della miniera.

Finalmente era stato eretto il monumento che il Dio meritava,
finalmente i suoi fedeli, ormai impossibilitati a peregrinare verso le terre innevate
avrebbero avuto un luogo ove innalzare a Lui le proprie lodi.

Sembrava una notte come tante altre notti,
ma quella notte per molti era motivo di festa e di gioia,
era la notte di Aengus.

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