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Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.

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#51544
*Rumori di scalpello e martello rimbombavano al piano superiore di quella dimora Loknarariana, sempre lui, li a lavorare imperterrito*

Cosa stava costruendo ancora non si sapeva, ma le sue idee e le sue doti erano fissate su un solo obiettivo.

Era concentrato più che mai, su una piccola costruzione di una cattedrale, sembrava quasi la stessa presente a Loknar, enorme, maestosa, possente, ma di dimensioni decisamente ridotte.


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Di lato aveva delle pergamene con delle bozze di disegni, misure e cancellature. Addirittura si notavano anche delle imprecazioni scritte.

Tra le varie pergamene arrotolate in malo modo ed altre strappate, c'era una che lo convinceva.


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Iniziò a realizzare il progetto di quella ristrutturazione da solo, immaginandola davanti ai suoi occhi e gesticolando così nel vuoto della sua dimora.
Gesticolava così tanto che sembrava quasi un musico con quelle braccia nel vuoto, forse in quel momento era immerso sia nei nuovi progetti di ristrutturazione che nella sua scrittura privata del povero volatile orfano di una compagna.


Se faccio così, no no no no, devo cambiare, meglio spostare questa trave di la.
Quelle statue devono essere protette! non possono rimanere così all'aria aperta! Devo creare qualcosa!
IDEA!


<<Esclamò!! lanciando per aria lo scappello>>

Costruirò delle teche con la struttura portante dell'acquario rinforzandolo con l'avorio e le rinchiuderò nel vetro temperato! Così nessun pazzo rischia di rovinarle toccandole.
Giusto!


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Sono o no IL PRIMO GRANDE MASTRO CARPENTIERE E MASTRO ANTIQUARIO DI ARDANIA!

*Nel mentre cercava di galvanizzarsi da solo, spingendo sempre di più sul suo ego*

SI! Lo sono!


Un rumore però interruppe la sua concentrazione,

*Toc Toc*
*Toc Toc*


Ma chi DIAMINE bussa a quest'ora alla mia porta!?

<<urlando, infastidito dalla visita>>

Andò alla porta ed urlò

CHI DIAMINE DISTURBA A QUEST'ORA?!?!

*Gocce di saliva gli fuoriscivano dalla bocca, per quel suo tono così alto e stizzato*

Aprì la porta e non c'era nessuno, NESSUNO.
Era cosi concentrato in quel momento che la sua mente lo portò indietro nel tempo, quando giorni prima fu chiamato dall'esperta dominatrice dell'accademia di Loknar.


Salute Wilward, mi manda Sindel, vuole conferire con Voi per una questione importante. Vi attende in Accademia.

Datemi giusto il tempo di togliermi questo straccio da lavoro e la raggiungo.

Wilward entrò in accademia e nella sala delle riunioni c'era Lei, Sindel, ad attenderlo.
Bentrovato Mastro Wilward, vi cercavo per conferire di una notizia giunta da poco ed alla quale sono molto convinta che vi faccia piacere. Anche perchè, se non accettate voi che siete il MIGLIOR CARPENTIERE D'ARDANIA chi mai lo dovrebbe fare.

Wilward incuriosito dalle parole della Dominatrice, chiese subito di cosa si trattava.

Ditemi tutto, sono curioso di conoscere ogni vostra richiesta. Cos'è accaduto? Arriviamo subito al dunque, senza troppi giri di parole.

La discussione durò veramente poco, il giusto per informare Wilward, che quel luogo di culto dei Sette scoperto di recente nel continente umano era in fase di messa in sicurezza, e cercavano qualcuno competente per avviare i lavori.
E chi meglio del PRIMO MASTRO CARPENTIERE E PRIMO MASTRO ANTIQUARIO D'ARDANIA.


<<Cercate di parlare il prima possibile con Elwing, vi cerca>>

Così la sera stessa Wilward andò in giro alla ricerca di Elwing, controllando i luoghi soliti dove la loro Accademia si riuniva. Andò alla baita nelle Terre selvagge, ma nulla, non c'era nessuno, solamente coltivazioni di patate, le quali in quel momento erano troppo belle da non raccoglierle.


Come si fa a lasciare una coltivazione di patate così, grandi fresche, che stolto.

*Parlava da solo mentre buttava nel sacco decine e decine di patate raccolte di soppiatto*

Dopo aver girato in vari luoghi, decise di visitare Tremec come ultima alternativa. E fu proprio li, in piena piazza che incontrò Elwing accompagnata da Aislin.
Erano impegnate a discutere con dei manti blu scuro.
Si avvicinò lentamente e tossendo chiese di poter conferire con le due Dame.

Annuendo, ed allontanandosi dalla piazza, le Dame lo invitarono a seguirlo.
Lui naturalmente di fronte a due Dame di quel calibro, non poteva tirarsi indietro, così si diede una sistemata alla tunica passando le mani sopra alla veste per lisciarla e pulirla un pò.
Ma all'altezza del basso bacino urtò un qualcosa di duro.


<<Esclamò a bassa voce e ghignando>>
Cavolo, sei vivo ancora?! Il numero pari ti rinvigorisce! Ti manca il bordello eh?!

Fantasie, fantasie della sua testa.

*Borbottando, mise la mano nella tasca, era una patata raccolta poco prima alla baita dei druidi*

Prego accomodatevi, qui siamo piu tranquilli e possiamo discutere, ma dal vostro viso noto gia che siete abbastanza entusiasta, la notizia è gia giunta da voi?

*Annuendo rispose*

Certo, sono gia stato informato. E sono qui per chiederVi tutte le informazioni e soprattutto per porvi una domanda, perchè avete scelto me?

Elwing rispose velocemente senza pensarci su più volte.

Solamente il MIGLIOR CARPENTIERE D'ARDANIA può occuparsi di questa messa in sicurezza. Siete UNICO.

Dopo un lungo confronto e tutte le informazioni ricevute, Wilward diede la sua parola che in breve tempo provvedeva a farle recapitare una bozza, per poi farla visionare a chi di dovere.


*Il rumore della chiusura di porta, sbattuta violentemente, lo fece ritornare in se*

Ma allora ha ragione quel Nordico di Thorgad! Finirò nel pozzo? La magia proviene veramente dalla linfa vitale dell' Yggdrasil? Sto uscendo pazzo?

*diede due colpi con il palmo della mano destra sulla sua fronte*

Sveglia Wilward, concentrati! Non c'è nessun pozzo per te.

Cosi Wilward, scrollando la testa, salì al piano di sopra nel suo laboratorio e riprese il lavoro per la ristrutturazione e messa in sicurezza della Cripta degli antenati.

Aveva in mente grosse cose, voleva rendere quel posto unico e sicuro. Soprattutto unico. Ma aihmè doveva attenersi alle direttive di una sola messa in sicurezza della Cripta.

Cosi pensò che quella Cripta doveva essere per prima cosa chiusa e non accessibile a tutti, una bella grata di ferro doveva sbarrare l'entrata.
In successione, bisognava provvedere alla messa in sicurezza del soffitto e quindi bisognava chiudere il prima possibile quel grosso buco franato. E per farlo serviva della pietra e dell'avorio!
Chi meglio di lui conosceva l'avorio e la sua modellazione.
Così visto che è l'UNICO su ARDANIA a saper modellare e lavorare l'avorio in tutte le sue forme, decise di utilizzarlo all'interno della ristrutturazione, cosi da rendere i pilastri e le pareti piu sicure e meno pesanti.
Si sapeva che la particolarità dell'avorio era la sua estrema resistenza e forza con un peso minimo. Era l'ideale per quel luogo.
Utilizzando delle tavole di legno poteva creare un supporto per tappare quel buco e con l'aiuto di qualche colonna di pietra ed avorio riusciva a bilanciare il peso della pavimentazione del piano superiore. Così in un futuro da poter permettere la costruzione di un luogo di culto per tutti i fedeli e per i visitatori.

Insomma la richiesta di Wilward era non molto dispendiosa ma molto concreta.
Serviva l'avorio per la sua particolarità di leggerezza e robustezza, la pietra per la sua modellazione e solidità e la legna per una giusta equilibratura del soffitto e pavimentazione.

Era questa la bozza del PRIMO GRANDE MASTRO CARPENTIERE E PRIMO GRANDE MASTRO ANTIQUARIO, ma le sue idee erano gia proiettate nel futuro, così che oltre alla bozza di messa in sicurezza della Cripta degli antenati, inviò anche una bozza di lavori per la creazione di un luogo di culto dei Sette.


La bozza di lavorazione e creazione di un luogo di culto presentava

L'entrata franata dove si ha accesso ai sotterranei, li la chiudeva con una grata di ferro, l'accesso deve avvenire dall'interno e non da fuori. Con una scalinata interna a vortice.

Per prima cosa, fortificava i sotterranei, era il primo passaggio.
Senza una base solida e robusta si rischiava di far crollare tutto nuovamente.
Poichè secondo la sua esperienza, il crollo è avvenuto proprio per mancanza di buone basi.


Così all'interno del sotterraneo prevedeva di crostuire delle arcate e pilastri di pietra ed avorio per sorreggere l'intero peso del piano superiore, senza toccare null'altro. E di chiudere quelle Sette statue nelle teche di vetro rinforzate sempre con l'avorio.

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Il suo progetto poi prevedeva una grossa scalinata centrale proprio dove ora è tutto crollato, deve essere maestosa ma allo stesso tempo misteriosa.
Alle sue estremita costruiva delle statue fino a salire su, dove era possibile notare una facciata con una grande arcata e due entrate secondarie sui lati.

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Appena dentro il tutto doveva essere fortificato e reso sicuro sia per i sotterranei che per il piano superiore.
Delle grosse lastre di pietra con dei supporti in avorio per poter camminarci sopra in sicurezza. Delle colonne scolpite sempre miste pietra ed avorio per sostenere il peso del tetto ed abbellire l'interno superiore.

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Nella parte finale della cattedrale una cupola con delle vetrate o completamente di vetro rinforzato, così da far illuminare l'intera cattedrale.
Con rifiniture in avorio, così da fortificare e allo stesso tempo rendere piu leggero il peso della cupola.

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E per finire utilizzerei delle panche di legno, non troppe, all'interno per far accomodare i visitatori.




Queste erano le bozze disegnate e descritte su piu pergamene.
Le stesse pergamene recapitate alla Dama Elwing.


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#51611
Quel 28 Adulain dell’anno 286 iniziò con una grande e grossa imprecazione. Quel maledetto spigoletto del comodino che non vedi appena ti alzi dal letto mezzo assonnato per colpa di un maledetto gallo che canta tutte le mattine a pochi passi da casa tua, e tu tutte le volte ci sbatti il mignoletto del piede contro.
Credo che se l’antica sacerdotessa Dolort l’avesse ascoltato, forse avrebbe creato un altro tempio in suo onore, per tutti i nomi pronunciati in quell’istante.
E fu proprio li che si ricordò di controllare la sua cassetta postale, scese al piano di sotto ancora mezzo addormentato ed andò ad aprire la porta, lentamente aprì la cassetta, la quale era sempre aperta e non aveva alcun senso li fuori.
Dentro non ci trovò nulla così chiuse lo sportellino della cassetta e con la mano destra cercò le chiavi nelle sue tasche.
Ma qualcosa non andò per il verso giusto, forse quel gallo l’aveva svegliato troppo presto, era nudo, l’unica cosa che afferrò non era la chiave.
Lui amava dormire in piena liberta, le tuniche erano solo un fastidio, si stropicciavano dietro la schiena e non trovava il giusto riposo e ne la giusta posizione.
Così ritornò dentro e si sciacquò il viso per svegliarsi, canticchiando la sua amata canzoncina del triste pennuto per la perdita della compagna, scelse la tunica da indossare. Prese la cintura l’avvolse intorno al suo bacino e tirò quel poco di pancia dentro.
Guardandosi allo specchio, passò la mano destra nei capelli, buttandoseli all’indietro ed esclamò:
Ogni giorno sono sempre più bello.
Scese lentamente e si avviò verso la messaggera, magari lei aveva qualcosa.
A pochi passi dalla messaggera cercò quel sacchetto pieno di monete, giusto per ricompensarla del lavoro, ma dalla tasca oltre alle monete uscì la patata rubata alla baita. La tunica era sempre quella.
Così pelando la patata chiese alla messaggera se ci fosse qualcosa per lui.

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Buongiorno Mastro Wilward, c’è qualcosa per Voi, una dama vi ha scritto…

Così rispose Sarisha, la messaggera.

Grazie, speriamo che sia una bella dama e non una vecchia racchia come al solito, che con la scusa di arredare casa approfittano sempre di me.

*Imitando la voce di una vecchia*

Uh Giovanotto, quel mobile necessita di una martellatina qui, una li e così continuano all’infinito. Vecchie.

*La messaggera accennò una mezza risatina*

Wilward prese la missiva ed iniziò a leggerla, era la risposta alla sua bozza per i lavori di messa in sicurezza della Cripta degli antenati della Dama Elwing.
Fece una lieve smorfia con la bocca, stringendo le labbra in segno di disapprovazione ed esclamò:

Ma è del mestiere questa?

La Dama Elwing chiedeva una nuova bozza, una meno lavorata ed una lista di materiali per il lavoro da svolgere.
Così Wilward prese una runa dal suo baule e si recò nuovamente sul posto, dove incontrò una guardia Hammin.

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Salute sono il PRIMO GRANDE MASTRO CARPENTIERE E PRIMO GRANDE MASTRO ANTIQUARIO D’ARDANIA, sono giunto qui per visionare nuovamente la Cripta così da poter organizzare i lavori di messa in sicurezza in meno tempo possibile.

La guardia lo guardò e gli fece cenno che poteva entrare.
Iniziò ad osservare l’entrata ed i detriti della zona.

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Fino a percorrere tutto il corridoio interno della montagna ed giungere all’entrata superiore della Cripta, dove c’era quell’enorme voragine.
La osservò per bene.

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Una volta giunto li sopra lentamente si calò tenendosi stretto alla fune e scese nella cripta.
Restò fermo davanti alla statua di Vashnaar per un po' di tempo, e sottovoce iniziò a pregare.

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Una volta dentro iniziò a controllare tutta la zona ed a osservare ogni minimo particolare.

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Rileggendo più e più volte le antiche iscrizioni sull’altare centrale.

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Si soffermò su quel grimorio presente sempre sull’altare, alla descrizione di Vashnaar. Le corna.

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Dopo la lettura chiuse il libro e prese le giuste misurazioni del posto, decidendo dove doveva apportare le modifiche in messa in sicurezza. Valutando anche un ripristino della torre sulla parte superiore del Tempio.
Così da ripristinare e chiudere sia l’entrata presente nel corridoio con una grata di ferro che di ricostruire quella torretta per evitare l’entrata a loschi individui.
Il tetto di quella Cripta doveva essere chiuso prima alla parte interna con l’aiuto di pontili di legno, con massi frantumati mischiati ad acqua ed argilla e con supporti d’avorio per far reggere il tutto con sicurezza.
E poi dal lato superiore della voragine, internamente alla torretta, si completava il lavoro con lo stesso materiale per assicurare un lavoro in completa sicurezza.

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Si congedò salutando nuovamente la guardia, assicurandola che i lavori sarebbero cominciati a breve.

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Una volta giunto a Loknar, ritornò dalla messaggera ed arrotolò una pergamena contenente tutto il materiale necessario per la messa in sicurezza della Cripta degli antenati.

Mi raccomando Sarisha, deve finire nelle mani della dama Elwing.

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#51903
*Una melodia delicata ed orecchiabile suonata al pianoforte si udiva dalla dimora Mor, ma quel suono delicato fu subito interrotto dalle sue urla stonate*
IL PRIMO GRANDE MASTRO CARPENTIERE ED ANTIQUARIO era li seduto al piano mentre si rilassava con la sua nuova passione, il canto.
PoVEEEErrrrOOOO Nanananana hai perduuuuuuuuto Nananana
Era sempre li quando non lavorava, la musica lo rilassava.
Ad un tratto alzò la gamba destra e scorreggiò.
*prot*
Portò il braccio dietro di se e con il mignoletto della mano destra, dove aveva l’unghia un po' più lunga ed affilata, utilizzata principalmente per levarsi il cibo tra i denti, si grattò.
*sniff sniff*
Odorandosi il mignolo esclamò:
Sono in decomposizione. È arrivato il mio momento.
Si alzò dalla panca ed allontanandosi dal piano si spogliò e si gettò a pochi passi dalla costa di casa sua per sciacquarsi.
La scena era orrenda, poiché il livello del mare era basso, si trovava sul bagnasciuga.
Quell’uomo nudo si lavava senza farsi nessun problema di un possibile passante.
Aprì le braccia ed inizio a risalire, il vento soffiava forte verso la sua direzione, e così approfittò per asciugarsi, l’immagine di un uomo completamente nudo, tutto bagnato risalire dal mare era raccapricciante. Specialmente per lui, che oramai la sua giovane età era passata da un po'.
Rientrato in casa, decise di mettersi una bella tunica dal colore verde e scese in piazza verso la messaggera.
Salve piccola mia
*Strizzando l’occhio sinistro*
Hai qualcosa per me? Eh?
*Strizzando nuovamente l’occhio sinistro per ben due volte*
Salute PRIMO GRANDE MASTRO, certo! Ho sempre qualcosa per Voi.
Così la messaggera gli diede due missive, lui delicatamente le prese sfiorandole la mano, per poi strizzare nuovamente l’occhio sinistro con annesso sorrisino
A dopo!
Si sistemò la tunica per sedersi ad una panca poco piu avanti ed iniziò a leggere le missive, la prima era della Dama Elwing, gli chiedeva di presenziare ad una riunione per la messa in sicurezza della Cripta degli Antenati.
Mentre la seconda era di una Seler, una certa Isil Herenvarn.
Quando lesse quel nome, iniziò ad agitarsi.
Un’elfa vuole vedermi?! Allora è tutto chiaro, ho capito quale sarà il mio futuro! Elfetta elfina sei proprio una biricchina.
Esclamò sotto voce.
In verità in quella missiva veniva richiesto il suo aiuto e la sua arte come Primo Grande Mastro Antiquario D’Ardania, per la costruzione di molti arredi.
Così velocemente raccolse tutti i suoi attrezzi, prese la sacca e partì verso La Perla, Rotiniel.
Giunto in piazza, lasciò un messaggio in bacheca, ma la fortuna volle che i due si incontrassero proprio in quell’istante.
Lui come il suo solito, si presentava a tutti con un tono di voce piu alto.
Salve IL PRIMO GRANDE MASTRO CARPENTIERE ED ANTIQUARIO D’ARDANIA è qui a Rotiniel.
Così la Seler Isil, ascoltando le urla di quell’uomo, esclamò.
Oh! salute a Voi Mastro, Sono Isil, vi ho inviato una missiva al Villaggio di Loknar.
Così i due iniziarono a conoscersi ed a prendere spunto per la costruzione degli arredi, quando dietro di se, vide arrivare in piazza Fanie, una vecchia conoscenza a lui cara.
Cambiando il tono di voce verso Isil, esclamò
Nessuno è bravo quanto me, sono l’unico su Ardania!
Per poi indicare dietro di se Fanie
Nessuno è al mio livello.
Fanie riconobbe subito Wilward e capì che stava scherzando, così rispose anche lei con un tono scherzoso.
Ma che libro ti sei letto?
I due si salutarono con reciproco affetto.
In quella giornata lunga concluse gli affari, mostrando ad entrambe il suo laboratorio a Loknar ed in segno di ringraziamento donò due oggetti unici in avorio ad entrambe. Uno specchio ed un tavolo decorato.
Poco dopo si ricordò che in piena serata aveva l’appuntamento alla Cripta per esporre il suo progetto, così andò in casa e si appoggiò sullo scrittoio.
Scrisse il suo progetto su un tomo ed attaccò un disegno con le giuste modifiche all’interno di esso, con la magia duplicò quel tomo più e più volte.
Quella sera insieme a lui andò anche la Dama Sindel, così con l’apertura di un portale arrivarono in un battito d’occhio.
Giunti nella Cripta degli Antenati, salutò tutti i presenti diede i suoi tomi del progetto e si mise su un lato ad ascoltare Zenon.


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La serata fu abbastanza lunga ed accesa. Quando si iniziò a parlare del progetto di Wilward e dell’AVORIO!


Wilward Mor: E' possibile ma
Elwing: *si volge verso Wilward cenendo la parola*
Gavin Stanmore: *guarda wilward*
Jolet Tudas: *guarad Wilward*
Wilward Mor: bisognerebbe prestare molta attenzione nella costruzione
Calad Dolen: *guarda Wilward*
Zenon Valdemar: *riprende la torcia e comincia a camminare*
Wilward Mor: ed occorrerebbe del materiale leggero ma allo stesso tempo resistente
Wilward Mor: e ad oggi, l'unico materiale in circolazione è l'avorio
Wilward Mor: leggero ma resistente.
Elwing: *bisbiglia*
Jolet Tudas: mmm
Zenon Valdemar: Una sola considerazione.
Wilward Mor: quindi bisognerebbe rinforzare il tutto con fermi in avorio
Wilward Mor: per non appesantire la cupola.
Jolet Tudas: *guarda Zenon*
Zenon Valdemar: Poi lascerò continuare e disturberò il meno possibile, prometto.
Aislin Dankerwald: *si gratta la guancia*
Wilward Mor: *li guarda*
Zenon Valdemar: Considerato che questi lavori, a meno di donazioni spontanee,
Zenon Valdemar: saranno finanziati interamente dalla Corona,
Zenon Valdemar: e che i burocrati di palazzo a volte
Zenon Valdemar: sono più avidi di alcuni signori abissali...
Zenon Valdemar: per quanto la vostra idea mi piaccia, lo ammetto,
Wilward Mor: sono avidi davanti alla sicurezza di un proprio possedimento?
Zenon Valdemar: non ritenete che il suo costo sarebbe alquanto oneroso?
Wilward Mor: ritenete che non è un giusto costo per la sicurezza?
Gavin Stanmore: Messer Mor,
Wilward Mor: si?
Zenon Valdemar: Io ritengo che il costo sia giusto, qualunque esso sia.
Zenon Valdemar: Un momento, maestro Stanmore.
Zenon Valdemar: Ma qui noi siamo fautori e custodi
Gavin Stanmore: *si interrompe*
Zenon Valdemar: di conoscenza,
Zenon Valdemar: ma siamo pur sempre
Wilward Mor: *rivolge poi lo sguardo su Zenon*
Zenon Valdemar: su territorio delle Westlands.
Zenon Valdemar: Quindi
Zenon Valdemar: la vostra idea
Zenon Valdemar: è più che gradita a me, almeno,
Zenon Valdemar: fate il prezzo di una tale opera
Zenon Valdemar: e sarà valutata dal Consiglio.
Zenon Valdemar: Detto questo,
Wilward Mor: Nel libro c'è scritto tutto.
Zenon Valdemar: vi prego di continuare pure, non volevo abbattere il vostro entusiasmo
Zenon Valdemar: e farò di tutto per avallare la vostra idea, se sarà inclusa nel progetto finale.
Wilward Mor: *Annuisce*
Zenon Valdemar: Prego, scusate ancora.
Zenon Valdemar: *sorride cordiale*
Gavin Stanmore: Volevo soltanto chiedere al messere,
Wilward Mor: *osserva poi Gavin*
Gavin Stanmore: Considerato la difficile reperibilita' e il costo dell' avorio
Gavin Stanmore: se non era possibile sostituirlo con un metallo altrettanto leggero
Gavin Stanmore: l'Ithilmar.
Wilward Mor: *umh*
Aislin Dankerwald: *Annuisce lieve verso Gavin*
Malynna Lethduwe: *osserva Gavin annuendo piano*
Wilward Mor: E' pur sempre un metallo, con il suo peso.
Wilward Mor: Voi dite che è meno faticoso scavare in una miniera, senza aria e con tanta polvere
Wilward Mor: che cacciare all'aria aperta e portare dei profitti piu grandi per il vostro regno?
Gavin Stanmore: Beh, e' solo un idea lascio a voi la parola per la fattibilita'.
Malynna Lethduwe: e se fosse metà e metà Mastro Carpentiere?
Gavin Stanmore: Credo soltanto che
Wilward Mor: dove tutti voi ne potrete trarre dei benefici?
Zenon Valdemar: Direi che sono due idee entrambe valide.
Zenon Valdemar: Jolet, vi prego, annotatele.
Gavin Stanmore: e' piu facile trovare abili minatori
Elwing: Non ne farei una questione di filosofia, alla fine siamo in una fase di raccolta informazioni
Gavin Stanmore: che guerrieri disposti a morire nella Valle
Gavin Stanmore: sotto quelle bestie colossali..
Zenon Valdemar: *osserva con attenzione le statue*
Zenon Valdemar: *annuisce alle parole di Elwing*
Wilward Mor: *Annuisce*
Gavin Stanmore: Certo certo..
Gavin Stanmore: *sorride*
Jolet Tudas: *intenta ad annotare*
Wilward Mor: Certo nessuna questione di filosofia
Wilward Mor: scambiavano opinioni
Wilward Mor: Ma di certo Hammerheim è conosciuta per la sua forza
Wilward Mor: la sua prima linea forzuta e solida.
Gavin Stanmore: *accenna un sorriso*
Jolet Tudas: possiamo gentilmente attenerci ai discorsi tecnici senza addentrarci in diatribe?
Gavin Stanmore: credo che,
Wilward Mor: per questo credo sia più facile reperire dell'avorio
Gavin Stanmore: sarebbe grandioso poter
Zenon Valdemar: *inspira lentamente*
Gavin Stanmore: verificare la fattibilita' di entrambe le strade
Wilward Mor: *Annuisce*
Gavin Stanmore: non trova?
Wilward Mor: Certo


Lo scambio di opinioni fin qui sembrava tranquillo, fino a quando la Dama Jolet iniziò con le sue assurde poche conoscenze di lavoratrice ed innovazione a ribattere la proposta di Wilward.



Jolet Tudas: che serva uno o l'altro materiale... dev'essere una scelta progettuale a deciderlo
Gavin Stanmore: esatto,
Jolet Tudas: e personalmente credo che la cosa piu importante è
Jolet Tudas: al momento
Gavin Stanmore: Vediamo prima se fattibile, poi ci preoccuperemo della raccolta.
Wilward Mor: *guarda Jolet*
Jolet Tudas: capire quale dei due materiali, a conoscenza d'uomo, garantisce di più un buon risultato
Jolet Tudas: quanta gente su Ardania sa usare l'ithilmar?
Elwing: Comunque abbiamo l'idea della cupola che opportunamente congegnata
Jolet Tudas: quanti l'avorio?
Wilward Mor: Ma la vostra idea non è per niente male Ser
Wilward Mor: *verso Gavin*
Elwing: potrebbe non essere malvagia ma bisognerà essere lungimiranti
Gavin Stanmore: *annuisce ricambiando*
Elwing: e pensare anche al futuro perché se pensiamo
Elwing: di sistemare anche sopra
Jolet Tudas: siete mai stati al Tempio di Awen presso la Capitale?
Malynna Lethduwe: *Annuisce*
Zenon Valdemar: *raccoglie alcuni sassolini*
Jolet Tudas: *guarda Elwing poi Wilward*
Jolet Tudas: è una struttura da poco realizzata
Jolet Tudas: grande quasi quanto questa stanza
Wilward Mor: *la guarda*
Jolet Tudas: e con un enorme tetto di vetro
Jolet Tudas: se vogliamo optare per una struttura vetrata
Jolet Tudas: vi invito ad andarvi a studiare quella struttura
Jolet Tudas: so che anche a Rotiniel
Jolet Tudas: è stata costruita qualcosa di simile
Zenon Valdemar: *giocherella muovendo i sassolini fra le dita, pensieroso*
Jolet Tudas: me ne parlava ieri il Gerofante
Sindel Blakney: *ah!*
Jolet Tudas: ma non sono ancora potuta andare a studiarci
Sindel Blakney: Ho presente sì
Jolet Tudas: prima di dire "facciamo questo o quello"
Jolet Tudas: vorrei che ci sedessimo a ragionare su cosa esiste gia
Jolet Tudas: e sappiamo funzioni bene


A quel punto Wilward rispose di petto, facendo capire alla Dama Jolet, che la sua poca conoscenza non era per niente ben vista in quel momento. E che quelle sue affermazioni erano totalmente inopportune e senza un vero e proprio sviluppo per la Cripta degli Antenati. Stava solamente REGREDENDO. Forse quello riusciva a fare.
Le fece capire che la prima regola per diventare un MASTRO ARTIGIANO era la sete di conoscenza di innovazione. E che se un artigiano non avesse quello stimolo, allora era solamente un ciarlatano, copione di opere non proprie, una copia illusoria di altri artigiani altrettanto ciarlatani ed inutili.
La cosiddetta è del mestiere questa?

Wilward Mor: Non stiamo dicendo facciamo.
Sindel Blakney: L'hanno fatta per la sede della Lega
Aislin Dankerwald: *Annuisce*
Jolet Tudas: perchè è sempre piu facile migliorare una cosa che gia funziona
Wilward Mor: stiamo proponendo
Jolet Tudas: che inventarsene una che poi magari se ne cade
Wilward Mor: *lo guarda*
Wilward Mor: State dicendo che la mia proposta ha delle falle, scusate?
Jolet Tudas: è una questione di mentalità
Jolet Tudas: da quanti anni lavorate l'avorio?
Jolet Tudas: quanti tetti avete costruito in vetro e avorio?
Wilward Mor: Voi da quanto non lo lavorate?
Jolet Tudas: per quanti anni sono rimasti in piedi?
Jolet Tudas: da mai
Jolet Tudas: e siccome non ho certezze chiedo
Sindel Blakney: *sospira*
Gavin Stanmore: Jolet,
Wilward Mor: Appunto
Jolet Tudas: dite maestro
Aislin Dankerwald: *Alza gli occhi al cielo, scuotendo il capo*
Aislin Dankerwald: *sigh*
Gavin Stanmore: Lasciamo un attimo esporre il messere
Wilward Mor: e questo non significa che dovete gia
Wilward Mor: escludere una proposta
Jolet Tudas: oh ma certo, siamo qui apposta
Jolet Tudas: non l'ho esclusa
Wilward Mor: Ma state dicendo che ha delle falle.
Jolet Tudas: vi chiedo solo di affiancare dati concreti ai disegni
Wilward Mor: già da adesso.
Wilward Mor: Voi volete migliorare o regredire?
Wilward Mor: scusate?
Zenon Valdemar: Bene.
Elwing: *sistema il libro nella sacca*
Jolet Tudas: dico solo che io non ho l'esperienza per garantire
Jolet Tudas: voi dite di averla
Jolet Tudas: ma siete disposto a garantire?
Wilward Mor: L'innovazione è la prima fonte di lavorazione per un artigiano
Zenon Valdemar: Se permettete...
Gavin Stanmore: *fa un cenno a jolet*
Jolet Tudas: si ma non in un tempio
Wilward Mor: se non avete questa ispirazione, come mai siete artigiano?
Wilward Mor: per copiare?
Jolet Tudas: ci sono mille modi per sperimentare
Gavin Stanmore: *fa un cenno a jolet*
Jolet Tudas: qui dobbiamo andare sul sicuro
Gavin Stanmore: *fa un cenno a jolet*
Jolet Tudas: non fare esperimenti
Zenon Valdemar: Basta ora.
Elwing: Signori, signori
Zenon Valdemar: Grazie.
Sindel Blakney: Direi di abbassare un po' i toni
Aislin Dankerwald: Suvvia....
Elwing: un po' di contegno.
Jolet Tudas: *sospira*
Zenon Valdemar: Credo sia il caso di riprendere la parola.
Sindel Blakney: Dunque, comprendo le vostre preoccupazioni Tudas
Wilward Mor: *li guarda*
Zenon Valdemar: Abbiamo ascoltato la proposta di mastro Wilward
Zenon Valdemar: che viene tenuta in considerazione e che di certo
Wilward Mor: *annuisce*
Wilward Mor: Grazie
Zenon Valdemar: richiede un approfondimento, vista la nostra scarsa conoscenza della materia.
Zenon Valdemar: Intendo dell'avorio, ovviamente.
Zenon Valdemar: La proposta dell'ithilmar
Zenon Valdemar: mi sembra egualmente interessante e va soppesata.
Zenon Valdemar: Così come quella di una cupola di vetro, magari annerito.


Così la serata andò per le lunghe, con altre proposte di messa in sicurezza. Fin quando si decise di iniziare con i lavori di rimozione dei detriti il prima possibile, per poi vagliare le eventuali proposte.
Al momento dei saluti la Dama Jolet propose al Mastro Wilward di seguirlo ad Hammerheim per mostrargli il tempio di Awen, dove è presente una grossa vetrata, sia come tetto che come parete. Così con un permesso speciale lasciato da Zenon, si recano tutti ad Hammerheim e visionarono il Tempio.

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Poco dopo lo portò nel teatro e mostrò il piano superiore con l’affacciata sul palco. Un’innovazione.
Lei Voleva proporre una cosa simile per la Cripta degli Antenati, ma per farlo voleva l’appoggio del Mastro Wilward e che insieme studiassero al meglio un progetto per non far crollare il tutto.
Così Wilward incredulo la guardò ed esclamò
Scusatemi Dama Jolet, ma non eravate voi che non volevate sperimentare nuove cose? Non ritenevate queste innovazioni rischiose per la cripta?
Così i due dopo un confronto tranquillo e costruttivo decisero di organizzarsi ed iniziare un progetto insieme per evitare ed eliminare eventuali rischi futuri in quella Cripta degli Antenati.
L’ora era ormai tarda e Wilward decise di rientrare, era veramente stanco. Così lo accompagnarono verso la piazza e fu lì che incontrò altri Cittadini di Hammerheim. Lui come il suo solito, vide una dama, scese dal suo Nagaronte e si presentò.
Con lo stesso tono alto, di quando si presentò in piazza a Rotiniel.
Salute IL PRIMO GRANDE MASTRO CARPENTIERE ED ANTIQUARIO È QUI!
Tutti lo guardarono male, vista l’ora, chiesero di abbassare la voce, ma la Dama Isiris invece lo guardò con occhi quasi innamorati, come se al suo cospetto si fosse aperta la porta dei sogni. L’ARREDATORE!
Oh, allora siete voi il MASTRO ARTIGIANO, siete invitato al mio matrimonio!
Così Wilward, quando ascoltò quelle parole, tra stanchezza e sonno esclamò:
Oh Dama, voi mi lusingate, mai nessuna Dama è stata così celere e vogliosa nel propormi di diventare suo marito.
Accetto volentieri.

Lo guardarono di nuovo tutti, specialmente la Dama Elwing e Malynna, presero subito parola e gli dissero che forse era ora di tornare.
Wilward le guardò e decise di rientrare ma prima si chiarì con Dama Isiris e le disse che conosceva il suo futuro marito, Jeremy. Un Ser che ha conosciuto in vari luoghi ed il quale gia in passato aveva chiesto a Wilward alcuni arredi in avorio per accontentare la moglie.
E prima di andarsene esclamò:
Jeremy… quante cose mi ha raccontato di Voi.
Voi siete quella….

La dama Isiris rispose:
Quella? Continuate.
Intervenì Malynna e decise di rientrare con lui a Tremec con un portale, ma Wilward aveva stretto, con quella sua mano destra, proprio quella con il mignoletto con l’unghia lunga, la mano di Elwing, la quale con gesto garbato dopo un po' la tirò a se, staccandosi da lui.
Quella sera Wilward si fermò a riposare a Tremec in una tenda alquanto cordiale e coccolosa.
Steso su delle pellicce con le braccia aperte ed un narghilè al gusto di Raya, lanciò delle monete verso tre dame ed esclamò
Questo è il mio corpo, fate di me ciò che volete.
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