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Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.

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By Rose_of_the_abyss
#52480
La ragazzina sedeva china allo scrittoio mentre la luce della piccola candela si faceva sempre più fioca.
Il pennino stretto fra le mani scorreva veloce sulle pagine, vergando parole su parole.

Il Maestro dice sempre di scrivere tutto ciò che sento dire, la memoria è labile lo scritto permane.

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Sorrise pensando a quante volte, in quell'anno trascorso sotto la guida del Lord, aveva ricevuto piccoli rimproveri per la sua sbadataggine.

"Niiv, sei giovane ma hai una mente sveglia e ben predisposta all'apprendimento, continua a leggere.
Leggi sempre, ogni tomo può rivelarti grandi Segreti! Ed il Segreti, lo sai... Spesso sono un bene prezioso!"


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Soffermò il pennino, avendo cura di non lasciare macchie d'inchiostro sulla pagina. Si soffermò a pensare...
Era cambiato tutto dai giorni fra le tende variopinte della Carovana di Orei.
Hammerheim come città era rigida, piena di inutili leziosità e convenevoli altisonanti.

Sbuffò appena ripensando ad ogni singola occasione in cui le era stato ricordato che saltellare,
camminare scalza, salutare agitando eccessivamente le mani o le braccia, alzare la voce, danzare senza musica e...
Altre mille cose... "Sono da evitare per una dama per bene."

Scoppiò a ridere ritrovandosi a rievocare alla memora le smorfie "di disappunto" sui volti compiti dei "nobili" di turno.
A volte le persone si impongono da sole di dover vivere una vita noiosa.

Scosse il capo e tornò ad osservare le pagine innanzi a se:
Il tratto chiaro ed elegante, frutto di numerose ore passate a studiare calligrafia sotto l'occhio vigile del Maestro.
L'inchiostro d'un verde smeraldino che, insieme al delicato profumo di fiori ed erbe fresche,
la rasserena durante le lunghe ore di lavoro chiusa nell'Accademia.



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03 Adulain 286

Nella giornata odierna si è tenuto un piccolo incontro fra alcuni degli Accademici.
Il Rettore Zenon ha espresso la volontà di chiarire alcune situazioni per chi magari,
nei giorni passati, non aveva avuto modo di seguire con cura ed attenzione gli accadimenti.

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In questo tomo trascrivo ciò che mi è stato narrato, così da mantenere traccia degli avvenimenti
ai quali sfortunatamente non ho avuto occasione di assistere!

"Da tempo si palesano piccoli altari sacrificali il cui scopo, tramite candele nere,
sembra essere quello di placare l'ira del Dio dei Morti.
Quello che per i più è noto come Vashnaar."



Lasciava scorrere lo sguardo sulle righe, saltando di tanto in tanto,
avendo letto e riletto i propri scritti più e più volte... perfezionandoli il più possibile...
prima di pensare di presentarli all'Accademia tutta.


"Abbiamo incontrato tre Necromanti.
Questi si sono dimostrati ragionevoli nel dialogo, indicandoci che erano giunti ad Edorel per chiedere...

[...]

Quasi contemporaneamente, e sembra per puro caso, uno scontro con i briganti vicino l'Aben
ha riportato alla luce un antichissimo tempio con le Statue dei Sette. Il Culto di Dolort, l'Antico Culto.
O meglio, la concezione molto antica che si aveva degli Dei.


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La questione del Tempio, situazione assolutamente spinosa.
Per diritto di territorio ogni azione verso di esso doveva passare dal Consiglio Reale,
di fatto un po' chiunque fra studiosi, teorici, contadini e passanti era ben curioso e voleva dir la sua.
Ridacchiò nuovamente ripensando alla faccia perplessa del Maestro,
alla sua richiesta d'aver tomi di studio di strutture e costruzioni antiche.
Argomenti davvero ostici sebbene sinceramente affascinanti...
Ma ogni sforzo di studio sarebbe valsa la pena!
Ben presto si sarebbe tenuto l'incontro con l'esperto di monumenti ed antichità, tale Harrison Jones!


"Un albero nero e marcio, decorato da numerosi amuleti sacri di ferro nero è comparso a nord del Picco dell'Avventuriero.
Nessuna creatura si avvicinava ad esso e alle ossa che sbucavano fra le radici.
Strani cori inquietanti di donne echeggiavano nei boschi ed energie caotiche danzavano intorno all'albero.
In alcuni tomi i Cavalieri spiegano che , seppur in buona fede, hanno liberato spiriti molto ostili nel nostro Regno.



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Katah, Althea, Grande Madre...
Per ovvi motivi l'argomento in discussione la incuriosiva e coinvolgeva.
Rimpiangeva d'aver perso l'incontro con tali spiriti, donne legate ad un'entità arcaica e selvaggia.
Nel profondo era immensamente incuriosita da tale visione e persino affascinata.

"Si è scoperto che una tomba vicino Amon apparteneva ad un legionario dei tempi dell'invasione del Re Nero, Numitos.
Quando l'Oscuro inviò il Re Nero lui decise di difendere la Corona, re Agravain ed Amon.
Pare quindi che l'Oscuro l'abbia punito per l'eternità
per non aver seguito la sua Fede ed essersi rifiutato di unirsi all'esercito di Surtur.



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Numitos ed il Fratello... Sono... un bel dilemma.

"I Martelli in esplorazione delle fogne,
hanno incontrato alcuni reietti vestiti di bianco nei pressi di un grande altare dell'Oscuro.
Hanno ben pensato di non fare prigionieri...

[...]

...In essi si parla di una Dama Immacolata, una Strega Bianca o qualcosa del genere...



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Scosse lieve il capo...

Gli altari.

Il Tempio.

La Dama Immacolata.

Gli Imperituri.

Vi era ancora molto da scrivere.
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By Rose_of_the_abyss
#52604
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La piuma graffiava veloce la pergamena,
riportando pochi avvenimenti e molte riflessioni...


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06 Adulain 286

Questa sera l'Accademia delle Arti di Hammerheim
si è riunita per trattare di pochi ma spinosi argomenti.

"Alcune notti orsono, durante una riunione del Consiglio
è accaduta una cosa a dir poco stupefacente.
Le autorità di Hammerheim temono che il Generale sia sotto l'influsso di un maleficio,
egli è tormentato da un volto femminile con capelli corvini.
Ha parlato con voce non sua, minacciando tutti i presenti.
Solo dopo l'intervento congiunto di vari sacerdoti,
sembra che lo spirito dentro di lui si sia placato o forse addirittura espulso. "



Un sospiro profondo.
La ragazzina si muoveva irrequieta sul piccolo sgabello,
Le menti tormentate sono purtroppo le più difficili da comprendere,
ne ha ben idea chi ha vissuto accanto ad esse per molto tempo.
Spostò lo sguardo fuori dalla finestra, osservando i boccioli fioriti.


Ho discretamente provato ad avere più informazioni in merito,
ho sperato d'incontrare il Sommo per chieder qualcosa,
ma immagino che gli accadimenti rendano tali gli impegni
da far divenire veramente difficoltosa anche una mera passeggiata.

Avrei voluto comprendere di più, capire.
Eppure questo particolare non è stato più citato o reso noto ad altri...
Almeno... a mia conoscenza.
Mi chiedo se non vi sia una volontà d'ignorare una così grave situazione.
E se il Generale fosse "guidato" da "Altri"?

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Se questa Famosa Strega Bianca fosse più vicina di ciò che pensiamo?
Se ogni passo mosso fosse un avvicinarsi al bordo di un vulcano?
La mia giovane età di certo non aiuta nel farmi aver voce in capitolo.
Posso solo scrivere, render memoria di ciò che accade e...
Sperare che in futuro mi si dia torto per questi timori.



Sospirò nuovamente tornando lentamente a scrivere


Il più importante degli argomenti trattati è sempre l'attuale confusione generata
attorno ad arcaiche forme di culto comune... o simil tali...?

Ad Amon la tomba del legionario Numitos.
Vicino la torre dei Necrarchi l'albero delle Sacerdotesse di Katah...



La ragazza si guardò attorno, spostando numerosi volumi e pergamene,
alla ricerca spasmodica di...


Due tomi redatti dai Cavalieri dell'Alba: "Seguaci di Katah 28.03.286"
riportano gli accadimenti dettagliati di ciò che è accaduto quel giorno.


[...]
...le sacerdotesse di Althea di 8 secoli fa
prima cercarono di farle ravvedere con le parole,
poi con le armi ma nello scontro cadde la Somma Sacerdotessa.
A quel punto Althea le avrebbe maledette,
e le sue sacerdotesse avrebbero mandato infine i Vashnariani
che le avrebbero sigillate con un rituale.
Apparentemente si tratta di non morte,
da cui la frase “non siamo vive, esistiamo”


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"Hanno manifestato costantemente disprezzo per i maschi,
e fatto riferimento alla guerra fra Crom e Vashnaar come
“guerra degli Uomini”, fermata agli inizi da Althea/Katah;
l’unica via da percorrere secondo loro, poiché la pace non può venire in altro modo,
è una sorta di epurazione del mondo che rinascerebbe
dall’opera delle sole donne loro seguaci.
In tal modo Katah/Althea comprenderebbe di aver sbagliato a giudicarle e le riabiliterebbe. "



Mi trovo in estremo disagio innanzi a tutto ciò.
Avrei voluto incontrarle, mi sarebbe piaciuto poter scambiare parole con loro.
Vi sono realtà celate da Sigilli, Segreti nascosti sotto i nostri occhi.
Anche se ho promesso a Zenon di non correre sciocchi rischi,
nelle prossime sere proverò a vagare nei boschi.
Proverò ad invocare la Madre.
Ho bisogno di indicazioni, ho bisogno di comprenderle.
Di sentirLa ancora una volta vicina a me.


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Molti pensieri si affollano nella mia mente negli ultimi giorni.
Molti, troppi.


Da quando ho lasciato la semplice vita da girovaga,
mi rendo conto che vi sono realtà talmente grandi
da lasciare senza fiato... realtà che ho sempre ignorato...


La mia ultima riflessione è legata al male degli estremismi,
quali essi siano in ogni epoca e legati ad ogni divinità.
Si tende a condannare ogni Vashnaariano per le azioni di pochi associabili alla Nera Torre,
ma nel tempo abbiamo avuto modo di vedere in azione le "Lance Divine"
che al pari dei peggiori "Eretici" han portato morte e dolore in nome di Crom.
Oggi questi riferimenti, legati più alla rivalsa delle donne ed
alla condanna degli uomini, sono riconducibili alla Madre, Althea. "
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By Rose_of_the_abyss
#53130
La ragazzina sfogliava il tomo con aria corrucciata,
odiava ricevere informazioni con ampio ritardo,
il dover poi correre in ogni angolo del Continente umano
per avere confronti e chiarimenti diventava complesso,
arduo e soprattutto... a volte perfettamente inutile!

Prese in mano il piccolo diario ed iniziò ad appuntare
con calligrafia veloce e stranamente poco chiara.

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10 Madrigale 286

Nella serate si è tenuta una riunione di emergenza
dell'Accademia delle Arti di Hammerheim.
Gli argomenti in discussione sono stati principalmente due:

L'amico Arn, il Sacerdote girovago, ha incontrato un messo di Danu!
Pare che il 05.05.286 mentre navigava fra fra Ceoris ed Hammerheim,
gli sia apparso innanzi uno spirito, una figura che si è presentata come
"Astro del firmamento Asa”

Asa ha riferito che in tempi antichi una Veggente fu uccisa dal "Re Sommerso"
e Danu lo maledì affinché egli dormisse per sempre sui fondali, né vivo né morto,
ma di recente qualcuno lo ha ridestato ed ora vuole vendicarsi sulla Dea.


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E' stato riferito inoltre che una pattuglia di Hammin in ronda,
rientrando in tarda serata dall'Isola Smeraldo
si è scontrata con una moltitudine di questi "Imperituri”.

Questi "Pirati" pare si muovano avvolti da una sorta di fiammelle blu/azzurrine
e che siano implacabili nel combattimento.



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E' divenuto davvero pericoloso e difficile affrontare il mare.

Sospirò continuando a sfogliare i tomi e scrivere con aria assorta e nervosa.



Qualche settimana addietro il Rettore è stato invitato a far parte
di una riunione di devoti del Grigio,
per condividere le informazioni in possesso di tutti
e trovare un modo per comprendere queste faccende.


La ragazza si soffermò, era davvero incuriosita da questo Conclave,
era già a conoscenza degli incontri che si tenevano in luoghi neutrali,
e l'idea Pura della Condivisione senza limiti di manti
o divisioni politiche l'aveva affascinata sin dall'inizio.

Riprese a scrivere con più calma, cercando di ricordare ogni dettaglio


Molto prima della caduta di Edorel esistevano due sette,
la prima legata all'Oscuro e la seconda invece
nata da una costola del Primarcato.
Un ordine di servitori del Grigio conosciuto come Supremazia Argentea.
Quest'ordine entrò in conflitto con la setta di cultisti dell'Oscuro
che, pare, custodisse potenti tomi con rituali molto pericolosi...
Il conflitto terminò con lo sterminio dei cultisti dell'Oscuro
e molti testi furono portati via dal loro rifugio.


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Fra questi un libro con l'incisione di un'Eclisse sulla sua copertina.

Circa vent'anni fa questo libro fu nuovamente
trafugato da una ladra, chiamata "Volpe Vaga".

Il libro poi fu venduto dal ladro ad un nobile di Hammerheim
appartenente a una delle famiglie decadute.
Costui fondò una sua setta che nel tempo avrebbe voluto
sovvertire l'ordine cittadino e rovesciare la Corona.
La setta, legata all'Oscuro, si radunava nelle fogne di Hammerheim
[vedi tomo "Riunione 06.04.286"].


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Qualche tempo fa a questa setta fece visita un messo,
secondo la loro ingenuità, dell'Oscuro.
Questo messo si presentò come la Dama Immacolata.
Grande fu la loro gioia, interpretarono l'incontro
come un segno di benevolenza dell'Oscuro,
segno che il tempo del riscatto era giunto.
I Martelli Dorati in ronda han rinvenuto un piccolo diario
in cui si rivelava che la Dama aveva chiesto insistentemente,
e a quanto pare ottenuto, il libro con l'Eclisse.



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Questa Dama Immacolata, potrebbe esser parte del Trio dei Necromanti?
Le vesti bianche potrebbero essere un indizio?


Il Conclave di seguaci del Grigio ha indetto una spedizione
fra due giorni (12.05.286) per recarsi nel rifugio della Supremazia Argentea
sulla base delle informazioni date da un individuo ignoto.


Alzò il pennino osservando l'ultima frase con aria critica.



Presto scopriremo se si tratta di una trappola
o di un'occasione per comprendere ciò che sta accadendo.
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By Rose_of_the_abyss
#53211
La piuma graffiava velocemente, le mani ancora coperte dai leggeri guanti di cuoio.
La ragazzina pareva quasi assorta in un diverso piano:
Gli occhi spalancati, rossi per la stanchezza ed il sonno.
Mordicchiando nervosamente le labbra ripeteva fra se e se alcuni nomi e formule


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12 Madrigale 286

Su indicazione del Rettore, ci siamo mossi alla volta di una tenda, sita vicino a Bosco Vecchio,
ove abbiamo incontrato i membri di questa Congregazione di Oghmariti.

In tutto 12 Accademici, provenienti da ogni parte di Arda, alla volta di una meta sconosciuta.

Per raggiungere il luogo designato ci è toccato arrampicarci con non poche difficoltà,
abbiamo raggiunto una scalinata sconnessa ed in cima a questa un portale scuro.

Una testa con due volti, che roteava sopra il portale, ha dichiarato con due voci ben distinte:

"Quattro furono gli Arcimaghi, dall'Illuminato all'Immortale!"


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All'indovinello è stata posta risposta con sicurezza, attivando il portale in un baluginio oscuro.

Attraversandolo ci siam trovati innanzi ad una piccola scalinata con un'imponente statua in cima.
Dalle fattezze pareva essere molto antica e di fattura edoreliana.


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L'esplorazione è stata difficile e costellata da diversi scontri.


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Giunti in quella che aveva l'apparenza di una Sala Alchemica,
ci siamo trovati davanti un grande bacile ricolmo di sangue.
Avvicinandosi ad osservarlo il sangue si è addensato in una figura umanoide
che ha preso vita attaccandoci ferocemente.
Dopo la breve battaglia, esplorando la Sala, abbiamo rinvenuto uno "specchio misterioso"
che non rifletteva alcuna creatura ed un enorme Globo Oscuro.
Da questo, se disturbato dalla sua stasi, un Guardiano che ha nuovamente aggredito la compagnia.



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Alzò il pennino aggrottando la fronte.

Non devo dimenticare i dettagli, non ci sarà concesso di calcare nuovamente quelle sale.
Ogni minima sensazione, ogni oggetto...devo assolutamente tenerne memoria.


Sbuffò appena accennando una risatina nervosa

Niiv non esagerare su, vi erano molti Accademici, di certo ognuno di loro avrà osservato.
Ognuno sarà prossimo a redigere riassunti e lavori per fermare nella memoria tutto ciò.
Ma... quanti condivideranno davvero questo loro sapere?


Aggrottò nuovamente la fronte con aria di evidente disappunto.
Spostò i pesanti tomi già pieni di appunti e mappe, continuando a scrivere

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A seguire una seconda sala identica alla precedente ed infine,
varcando una possente porta una sorta di piccolo Tempio...
O qualcosa che doveva somigliarvi un tempo.

Alte librerie sulla parete Ovest, una sorta di altare con una sfera di cristallo,
un tomo e due candele, dietro il quale erano posizionati quattro sedute simili a comodi troni.
Dietro di questi, sulla parete Nord, una copia della Statua che abbiamo incontrato all'ingresso,
in fattura tipicamente edoreliana con una targa ai piedi [...]
ed una Statua di Oghmar anche questa ricoperta di ragnatele.

Innanzi all'altare nove sedute per lato suddivise su tre file.

Ed infine una sorta di cerchio alchemico o arcano (non saprei definirlo)
dal quale s'innalzava un raggio di luce grigio.

Ci siamo guardati attorno curiosando, quando, avvolti da luminosità improvvise,
su ogni sedile apparvero delle figure argentee.

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In piedi, innanzi all'altare, una figura con un abito riccamente decorato,
largo manto, un bastone incantato ed una maschera argentea.

Che ci ha affrontato urlando "CHI OSA DISTURBARE IL RIPOSO DELLA SUPREMAZIA ARGENTEA?"
La figura argentea ci ha chiesto se fossimo "altri invasori" ed ha cercato d'intimidirci.


Altri invasori... Il Trio...

A quel punto, continuando ad urlare con diffidenza, si è presentato come Alandarion l'Immortale.



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"Sono venuti qui cinque anni addietro perché volevano riprendersi le opere
che prendemmo in custodia quando distruggemmo quei traditori della Congrega degli Eburnei.
Restarono neutrali contro il Re Nero, mentre noi perdevamo un Arcimago dopo l'altro!

[...]

Anticamente i seguaci di Vashnaar si divisero in queste due fazioni.
Gli Eterni erano quella più antica, l'originaria.
L'Eclisse sorse circa 300 anni prima della fondazione dell'Impero.

[...]

In principio riuniva in sé tutti i seguaci di Vashnaar del Continente Umano.
Tuttavia, quando si apprese dell'esistenza del Re Nero, con i primi viaggi nelle Terre Selvagge,
si diffuse una nuova ideologia fondata sulla sua leggenda.
Il potere dei suoi membri era fondato sulla necromanzia e le loro arti
erano più semplici da apprendere e più efficaci in breve tempo
rispetto a quelle più antiche e sofisticate degli Eterni.
I loro Sommi Sacerdoti vennero sterminati dai vermi che avevano come servi.
La Congrega dell'Eclisse divenne predominante in breve tempo ed estinse i suoi precedenti Signori.
I seguaci di Vashnaar della mia epoca, come immagino di quella corrente,
sono tutti aderenti all'ideologia fondata a quei tempi.



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Quindi l'attuale Culto di Vashnaar non è il "vero" Culto antico.
E' una sorta di deviazione legata a Surtur ed i suoi Adepti?
La Necromanzia è un'aggiunta al Culto data solo dalla debolezza dei suoi Fedeli?
Il non voler seguire o apprendere Arti più complesse ma più vicine al proprio Dio?
E' questo che è accaduto al Culto dell'Oscuro?


Si soffermò nuovamente.
Spesso le era capitato di dibattere con vari sacerdoti,
persone che la vedevano troppo "permissiva", troppo "giovane per comprendere".
Eppure...
Non si venera la Vita?
Non si venera la Luce?
E che senso avrebbero entrambe senza la controparte?
Ove sarebbe l'Equilibrio della Madre?
Che male vi può essere nel venerare la Morte in quanto tale?
Ogni ciclo che si apre dovrà anche chiudersi e finire...


L'errore, il madornale errore dei Seguaci dell'Oscuro
è stato quello di piegarsi per "facilità",
per avere poteri maggiori... Distruggendo l'Equilibrio.
Distruggendo la verità del loro stesso Culto.

In totale onestà non ho mai avuto cuore di volger sguardi di compassione
o di biasimo ad un povero contadino che decida di accendere una candela nera
o che porti un fiore o un voto presso il luogo della morte di un caro.

Probabilmente sarà davvero la mia giovane età... Chissà...



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"Tra questi segreti... Erano elencate le ubicazioni delle prigioni degli Imperituri di tutti i millenni precedenti."

Potenzialmente i nemici che dovremo affrontare sono... Miriadi?
Chi ci assicura che gli Imperituri legati ad Oghmar siano solo Loro?
Chi ci può dire che le sole Ancelle di Katah, fossero Maledette da Althea?
O Numitos per Vashnaar... Se riuscissero a risvegliare intere armate...
Come potremo affrontarle?


Obbediscono al disegno di qualcuno che hanno citato quando sono arrivati qui.
L'hanno definito la Grande Ombra.
Non abbiamo mai udito quel titolo... Nel nostro tempo non esisteva.


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"La maggior parte degli Imperituri sigillati non rappresenta una minaccia.
Molti non sono più temibili di quando erano vivi.
Il Grimorio dell'Eclisse contiene informazioni risalenti ai millenni passati.
Dopo la caduta degli Eterni, nessuno si è più occupato di sigillare
gli Imperituri più pericolosi per i vivi con le procedure che venivano impiegate anticamente."


Vi è molto, troppo che manca alle nostre conoscenze.
Dobbiamo comprendere e collaborare o non sarà possibile sconfiggere un tale nemico.



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La lunga esplorazione e l'ancora più lungo lavoro di trascrizione immediata
delle mie memorie, mi ha lasciato esausta.
Vedo l'inizio di una delicata alba nascere sui verdi campi di Nosper, è ora ch'io vada a riposare,
lascerò ai prossimi giorni una redazione più accurata di pensieri e quesiti.



Lasciò il diario aperto, così da far asciugare l'inchiostro...
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By Rose_of_the_abyss
#53778
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* La calligrafia è chiara e spigolosa,
l'inchiostro che verga le parole è d'un verde lucido.
Le pagine emanano un delicato profumo di erbe e fiori di campo. *


Nella sera del 12 Granaio 286 ho avuto modo di conferire
con Arn e con il Sommo Artemius.

[...]


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Arn ci ha comunicato che durante una preghiera presso la fonte all’Isola dei Pescatori,
è stato avvicinato da un’anziana donna con le vesti d’un blu così intenso
da ricordare quello del manto dei destrieri nominati “dei flutti”.
Questa si è avvicinata a lui, scrutandolo attentamente
e si è presentata col nome di Nerissa una Sacerdotessa di Danu.

Confida ad Arn di esser stata allontanata dalle sue sorelle da molto tempo,
per divergenze sul culto della Dea.
Ella lo stava cercando poiché ha ricevuto in sogno la visita della “Vergine Argentea”,
la quale ha fatto il nome di Arn e lo ha indicato come “Astro del Firmamento”.
Tale fanciulla pare essere Asa la messaggera di Danu che ha per primo avvertito Arn
dell’incombente pericolo degli Imperituri del Re Sommerso.

Nerissa ha poi narrato lui un’antica leggenda, che pare possa essere la chiave
per sconfiggere gli “Spettri del Mare”.
Una leggenda di cui, persino lei, ha ignote le origini.


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Questa storia fa riferimento alla Sala delle Stelle nel profondo del Tempio di Danu,
si diceva che vi risiedesse un grande potere e questo potere veniva tramandato
a chi fosse stato in grado di attingerne... Dando prova della sua pura fede.
Questo potere pare sia in grado di alimentare una dimostrazione tangibile
della collera divina capace di abbattersi contro i nemici della Dea.
Per liberare il Tempio dai nemici, un fedele di Danu dovrebbe salire sulla parte più alta del tempio,
sulla cima dell'edificio e poi... fare l'atto di fede:
Lasciarsi cadere nel vuoto fino a raggiungere la sala delle stelle.

Asa, comparendo in sogno a Nerissa ha indicato Arn come “prescelto”.

[...]


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Nel pomeriggio è però accaduta un’altra questione:
Kendra il capitano della Ciurma del Teschio è giunta ad Hammerheim.
Anch’ella ha ricevuto la visita di Nerissa, la quale ha spiegato tutta la questione ma...
ha mosso dei dubbi sulla forza d’animo di Arn.
Pare che Kendra abbia indicato un altro fedele...

Arn ovviamente è pronto e saldo nella sua Fede ma accetterà di buon grado ogni decisione presa,
confidando che sia la migliore per il bene di tutti.

Dopo tale affermazione ha anche reso noi noto che il 14 granaio
dopo la ventunesima ora si terrà l’attacco per la riconquista del Tempio.
Inoltre ha affermato che una scorta composta da Hammin e Loknariani
affiancherà il prescelto nella scalata.
Mentre i Teschi non saranno più sul Galeone ma lo ormeggeranno vicino
e scenderanno a terra affiancando i Cavalieri dell’Alba e gli Amoniani, i Drudjah ed i vari maghi.
Questi avranno il compito di dividersi in due schieramenti per prestare aiuto.

Il Sommo Artemius ha giustamente fatto notare che non solo quello di Arn sarà un Atto di Fede,
ma anche quello di tutti noi che ci affideremo a Lui
ed alla benevolenza della Dea per la sconfitta del nemico.

Al che ho voluto render entrambi partecipi di un avvenimento accaduto nel tardo pomeriggio:

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“Ero molto triste e sfiduciata e sono andata al Tempio della Madre delle Madri a Nosper.
Volevo solo pregare un po', però poi mi son trovata a sfogarmi parlando con l'effige della Dea.
Quando ho chiesto di proteggere tutti noi...
Ho sentito un grande calore all’altezza dello stomaco ed un senso di serenità e pace...
Come quando da piccola mangiavo la zuppa calda di zia, quel senso di serenità e protezione...
Sono sicura che andrà tutto bene ed hai la mia totale fiducia.”


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Arn mi ha guardato con aria sollevata ed occhi lucidi,
è stato importante per me fargli comprendere che non è solo e che abbiamo il sostegno degli Dei.

Anche Artemius ha speso alcune parole di conforto e riportandole concludo questo tomo:

“Mi sono rincuorato anche io.
Avere un segno tangibile del fatto che i Giusti sono con noi,
infonde sempre quella sicurezza nello spirito che nei momenti di difficoltà
spesso viene a mancare.”


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Che gli Dei ci assistano nella nostra impresa.
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By Rose_of_the_abyss
#53850
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14 Granaio 286

Dopo molti giorni, costellati da incontri ed incertezze,
finalmente gli eserciti di gran parte delle città Ardane devote agli Dei Umani,
i Tremecciani in segno di amicizia, ed i Drudjah per combattere l’evidente frattura nell’Equilibrio,
si sono radunati presso la piazza principale di Hammerheim,
pronti a combattere gli “Squali” del Re Sommerso, per riconquistare il Tempio di Danu.


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Arn, nostro baluardo di speranza questa sera,
è stato preparato al meglio alla sua missione.

Arash ha accolto i combattenti con poche ma chiare parole:

“Volevo ringraziare tutti per essere giunti qui questa sera!
PER SOCCORRERE HAMMERHEIM E I SACERDOTI DEL TEMPIO DI DANU!!
QUESTA SERA, LIBEREREMO QUEL SACRO TEMPIO IN NOME DELLA DEA!!!"


Detto ciò, ci siamo mossi verso il Tempio ed ammetto che l’insieme di persone
era variegato e confusionario, anche solo per il semplice spostamento.

Arn si è dunque fatto avanti, prendendo la parola alcuni istanti.

“Il Tempio non è dove Danu dimora ma è il luogo in cui Danu
si avvicina alle genti che la si recano per incontrarla, è il luogo in...”


È stato interrotto da un Imperituro che si è avvicinato
sventolando una bandiera ed asserendo ad alta voce:


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“QUALUNQUE SIANO LE VOSTRE INTENZIONI,
IL SIGNORE DELLE NOSTRE CIURME CHIEDE PARLEY AI VOSTRI.
SE ACCETTATE L'OFFERTA, VI ATTENDE
AI PIEDI DELLA SCALINATA DELLA MONTAGNA.”

Non conosco le esatte parole pronunciate, ma i capi dei diversi schieramenti sono tornati
a noi con aria corrucciata annunciando che il Commodoro aveva proposto loro di ritirarsi,
lasciando il Tempio nelle mani degli squali abissali sino ad Antedain.
Passato il mese sacro alla Dea lo avrebbero restituito agli uomini di Hammerheim senza opporre resistenza.

La richiesta così specifica ha fatto presagire il peggio:
Perché aspettare proprio fino a quel momento?
Quale esito avrebbe avuto il lasciare il Tempio così a lungo alla loro mercè?

Il rifiuto è stato netto e si è proseguito secondo il piano ideato.

Questo prevedeva un primo momento in cui i combattenti avrebbero mantenuto la linea ferma,
coprendo l’esecuzione di un rituale congiunto fra i Drudjah che avrebbero evocato i venti
ed i maghi che li avrebbero poi scatenati verso i galeoni ed il Tempio stesso,
cercando di diradare le nebbie che rendevano invincibili gli “Squali”.


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I Drudjah si sono posizionati creando un quadrato,
ed incrociato a questo i maghi ne hanno creato un secondo,
immagino per convogliare meglio le energie risvegliate.
Mio compito durante questa fase è stato quello di curare e
proteggere coloro che impegnati nel rito non potevano muoversi
rimanendo inermi all’ira dei nemici.

In teoria una volta diradata la nebbia avrebbero dovuto procedere con l’attacco
suddividendo Hammin e Loknariani nell’assalto al Tempio, in scorta ad Arn.
Mentre i Cavalieri e la Ciurma del Teschio avrebbero assaltato i Galeoni
cercando di distruggere definitivamente le sfere.

Purtroppo, è stato quasi subito evidente che nonostante il rituale,
le nebbie persistevano dando forza e tenacia ai nemici.

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Non riporterò i dettagli del lungo e cruento scontro
poiché sarebbe doloroso e sfiancante ripercorrere con la memoria tutti gli orrori visti...
Ad un certo punto, tramite diverse azioni ben coordinate,
finalmente le famose sfere sono state distrutte
e gli eserciti sono riusciti a colpire con forza e decisione gli Imperituri.


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Lentamente e con fatica siamo riusciti ad aprire la via
sino al punto più alto del Tempio dove Arn,
con fiducia assoluta nella Volontà della Dea, si è lanciato nel vuoto.


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Un profondo boato ed un grande tremore hanno scosso la struttura sin dalle fondamenta.
Non so ben spiegare cosa sia accaduto,
posso solo dire che non vi era più alcuna traccia
degli Imperituri all’interno del Tempio.


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All’esterno invece la battaglia è infuriata sino a notte fonda,
per liberare anche l’ultimo Galeone rimasto alla fonda.


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La stanchezza ora mi vince, non riesco a riportare maggiori dettagli.
Provvederò nei prossimi giorni a spiegare meglio gli accadimenti legati ad Arn,
la nostra Stella del Firmamento.



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By Rose_of_the_abyss
#54100
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Nella sera del 31 Madrigale 286
seguendo la chiamata del Gran Maestro dei Cavalieri dell’Alba,
i Sacerdoti ed i Fedeli devoti al Fabbro
si son riuniti presso il Tempio a Forte Agravain.
Ho deciso di presenziare all’evento, poiché,
in questi tempi bui in cui gli Imperituri imperversano su Ardania,
è importante rinsaldare i legami
e scambiare tempestivamente notizie ed informazioni.

Hickaru ci ha accolto con parole di spiegazione ed incoraggiamento.


“Siamo qui per la gloria di Aengus!
Abbiamo ricevuto la chiamata e la chiamata è stata divulgata.
Abbiamo saputo che un luogo di culto è in pericolo e siamo qui per difenderlo.
Quest'oggi siamo qui nella Gloria del signore della Forgia!
Questa sera siamo qui per innalzare le armi in suo nome
e mostrare che la sacra fiamma che alberga nella nostra anima non è sopita!
Ma Arde potente!”


Son seguite acclamazioni dei devoti verso il Fabbro
e lentamente si è notato un innalzamento della temperatura.
La lava sembrava ribollire più del solito ed il caldo è divenuto quasi soffocante.
D’improvviso una colonna di fuoco si è innalzata sull’altare
ed una figura ardente si è palesata a tutti noi.
I suoi occhi parevano brillare più delle fiamme stesse
e dopo aver osservato con cura ognuno dei presenti,
ha pronunciato chiare parole con voce possente.

“Bevenuti devoti del Signore di questa dimora fiammeggiante!
Il nome di chi vi ha convocati attraverso il fuoco
e ora vi sta dinnanzi è Folken Fyranas, un tempo Abate del Martello
e forgiatore delle armature scintillanti dei Cavalieri di Auron.
Torno tra i vivi, riplasmato nella Fucina di Lava,
dopo aver concluso la mia vita mortale 151 anni or sono
e aver visto il Re Nero strapparmi quella successiva voluta per me da Aengus."


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"Ho attraversato di nuovo i cancelli della morte,
nell'avversità di un viaggio senza guida
al fine di consegnarvi il volere del Fabbro Divino.

[...]

Insieme ai confratelli del mio ordine monastico,
lavorai su quell'isola fino al giorno della mia morte
e per oltre 50 anni dopo di allora, poiché Aengus mi investì
dell'onore di continuare a servirlo da Imperituro.
Giunsero infine il Re Nero e i suoi Necrarchi.

[...]

Non era venuto per distruggerci ma per pretendere
che armassimo i suoi Ulah Kreen.
Noi Imperituri che servivamo il Fuoco nel vulcano
rispondemmo che il nostro artigianato era destinato agli Dei,
ai re e agli eroi, non a bestie che
l'avrebbero impiegato per distruggere il mondo.
Surtur non accettò quel rifiuto.

[...]

Alman Verstad, l'Abate che comandava il nostro ordine
a quel tempo e il più grande fabbro che gli fosse mai appartenuto,
di fronte alla sconfitta di tutti noi che
eravamo stati i suoi predecessori e maestri, ebbe paura.
Nella spietatezza del Re Nero vide la fine della Cittadella del Martello,
la morte di tutti i monaci e dei loro apprendisti,
la scomparsa della nostra eccellenza e della nostra tradizione,
e la perdita di tutte le opere del nostro ingegno.
In cambio della salvezza di quel che eravamo,
accettò di esaudire il desiderio di Surtur.”


Per un istante il bagliore delle fiamme è parso affievolirsi,
mentre l’Imperituro ha abbassato lentamente lo sguardo.


“La sua debolezza e il suo timore causarono l'ira del Signore del Fuoco.

[...]

Per decenni, nessuno varcò più le porte di fuoco
e nessuno all'infuori del Re Nero e dei Necrarchi
conobbe il destino degli ultimi monaci del Martello.

Di recente, tuttavia, un discepolo di coloro che sapevano
ha fatto ritorno tra le rovine bruciate della Cittadella.
Ha trovato i monaci prostrati dalla maledizione
e Alman Verstad presso la sua forgia nel cuore del vulcano...

[...]

Il visitatore è stato capace di riaccendere lo spirito dell'Abate,
domandando di consegnargli un'armata di golem per realizzare il suo disegno.

[...]

La Cittadella del Martello avrebbe dovuto restare inviolata
e nessuno avrebbe dovuto sfruttare gli inceneriti per i propri scopi.”


Ammetto di esser rimasta più volte senza fiato durante il racconto...

Hickaru non ha esitato un istante ad avanzare
e con lei anche i devoti del Fabbro e la legione stessa.
L'Imperituro ha dunque proferito infine...


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[...]

Il varco che vi occorre è nascosto tra rovine innevate
e si aprirà per chi glielo comanderà nella sua lingua
"Andon nar edro sin atarme".

[...]

Un giorno ci rincontreremo.”


Le fiamme lo hanno nuovamente avvolto ed è sparito.

Le parole che ci ha rivolto sono davvero preoccupanti
e non esito nel dire che è assolutamente necessario
che vi sia un’azione compatta e decisa da parte di tutti noi,
senza distinzione di manto o credo.


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Lasciò cadere il pennino con aria esausta...
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By Rose_of_the_abyss
#54587
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15 Granaio 286

Dopo gli avvenimenti della scorsa notte,
per un caso fortuito, ho incontrato Arn.
La mia prima preoccupazione è stata quella
di sincerarmi delle sue condizioni di salute.
Dopo avermi rassicurato abbiamo deciso di recarci
insieme al Tempio per controllare che tutto fosse calmo e sereno.

La struttura ha subito diversi danni
e le scale erano ancora sporche dal sangue versato la scorsa notte,
ma con mia somma felicità i Sacerdoti erano già tornati a prestare servizio
e stavano facendo il possibile per ripristinare la serenità del luogo di Culto.
Dopo aver narrato ad Arn gli accadimenti successivi al suo “Salto di Fede”,
lui ha avuto la gentilezza di rivelarmi dettagliatamente ciò che gli è accaduto.

Riporterò con estrema accuratezza le parole pronunciate,
per esser certa di non apportare alcuna modifica personale.

“...L’interminabile caduta verso il mare stellato
e quando ho riaperto gli occhi mi sono trovato in una specie di limbo,
un mare denso e stellato, e scuro.
Ero solo, non riuscivo a capire dove, né a percepire il movimento.

Quando, dopo un poco, mi è apparsa una prima visione:
ho veduto il Trio Ombrone, costituito dal bianco, dal rosso e dal nero.
Costoro stavano officiando un rituale.
Dinnanzi a loro vi erano delle rocce disposte in cerchio
ed al centro di codesto cerchio vi era un vortice,
dal cui centro emergeva un fiammeggiare azzurro
e dentro vi era una presenza malevola.
Il Trio Ombrone ha ridestato la presenza malevola
e la esortata a compiere la sua vendetta.
Questa presenza malevola si è rivelata essere il Re Sommerso.

Costui era lì silente, immobile.


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Poi... buio nuovamente e una altra visione ancora:

Degli imperituri armati di antichi tridenti
avevano accerchiato una Dama Pallida
(Suelain, la Veggente di Danu conosciuta già dai Cavalieri dell’Alba)
e la stavano combattendo.
Ella resisteva era molto abile... ma era sola contro tanti.
Mentre questi combattevano il Re Sommerso osservava la scena in disparte,
silente, con la sua faccia ossuta di micamorto.
È ammantato di un manto azzurro ed ha sempre quella fiamma azzurra
che gli conferisce vigore, occhi scavati...
Pare un teschio con i capelli lunghi tutti appiccicati al cranio.
Ecco che poi torna il buio nel mare stellato e scuro.


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Dopo il buio una terza visione:

Vi era il Re Sommerso in piedi e dinnanzi a lui, in ginocchio,
vi era colui che lo stesso Re Sommerso ha nominato, il Terrore di Arithsavan.
Altri non era che il Commodoro degli imperituri malevoli
costui in ginocchio ascoltava il suo Re.
Il Re Sommerso esortava lui a portargli la Montagna di Danu
e di non fallire come altri prima di lui.
Se ci fosse riuscito il Re Sommerso lo avrebbe ricompensato con del nettare vermiglio.


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Poi il buio di nuovo e una visione ancora.

Ero spaesato durante tutte le visioni fino ad allora vedute
ero testimonio impotente di eventi passati, ma quest’ultima...

Ecco... Due troni vicini uno vuoto con davanti il Re Sommerso,
sull'altro la dama pallida sedeva vestita come una schiava, trattata male.
Soffrivo a vedere quella scena.
Mi ha lasciato un fastidio interiore che non riesco ancora a scrollarmi di dosso.
Il Re Sommerso rivolgendosi a lei diceva:

“Ora il tuo sangue sarà il mio, diventeremo una cosa sola.”

Ella era contrariata, soffriva, si vedeva ed era impotente,
credo fosse legata, non ricordo ma ho veduto che
dai suoi polsini sgorgavano rivoli di sangue, fino a chiazzare il pavimento.
Ero impotente, avrei voluto saltare alla gola del Re Sommerso
per morderla con ferocia ma... ero impotente dinnanzi a quella visione dolorosa.
La Dama soffriva e lo malediceva e poi... Il buio.

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Ancora il mare stellato silente, fino a quando una forza mi ha conferito vigore
e mi sono ritrovato alla Sala delle Stelle con un tappeto di cadaveri di Squali di Mare intorno.

Queste visioni di certo sono questioni passate
ma circa la Dama Pallida... forse siamo ancora in tempo.”



Abbiamo molto riflettuto sulle visioni e sulle parole pronunciate.
L’ora è tarda, sarà il caso di rivedere queste informazioni a mente riposata.



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By Rose_of_the_abyss
#54642
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21 Granaio del 286

Dopo l’incontro preparatorio [Rapporto 20.06.286],
finalmente un piccolo manipolo di fedeli, studiosi e combattenti,
si è radunato al calare delle ultime luci,
presso l’Oghmarilia nel territorio di Amon.


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Guidati dal Cancelliere Eru, che per primo si era recato ad analizzare il percorso,
per assicurarsi che non vi fossero pericoli in agguato,
abbiamo seguito l’Alta Via fino a trovare una sorta di ingresso celato fra le nevi.

Giunti innanzi alle maestose statue del Fabbro degli Dei
ci siamo soffermati osservando la vaga luminosità che
indicava la “Porta di Fuoco” di cui aveva fatto riferimento Folken Fyranas
[Incontro al Tempio di Aengus].
Una volta radunati ed avendo schierato i guerrieri
è stato compito del Cancelliere, in quanto membro della stirpe elfica,
pronunciare le parole di apertura del portale
"Andon nar edro sin atarme".


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Attraversato il portale fiammeggiante
ci siamo trovati in una struttura in rovina,
attorniata da fiumi di lava e decorata da
statue di figure elfiche in gran parte danneggiate.
Osservando lo stato di pessima conservazione
era chiaro al primo sguardo che fossero antiche di millenni.

Muovendoci compatti, molto lentamente abbiamo iniziato a discendere le scale,
osservando imponenti statue marmoree di Aengus
che dominavano sulle rovine attorno.
A differenza delle altre erano ottimamente conservate,
quasi fossero state erette da pochi secoli.
La barba difatti era scolpita secondo il gusto
dell’arte ecclesiastica pre-imperiale.

Con passo lento e guardingo,
storditi a tratti dal calore intenso della lava,
abbiamo superato un maestoso ponte,
trovando in cima a delle rovine alcuni imperituri.


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“VOI NON SIETE CHI STAVAMO ATTENDENDO...
PERCHÈ GIUNGETE ALLA CITTADELLA DEL MARTELLO?”


La Hickaru ha risposto con tono secco:

“SIAMO CHI AENGUS HA MANDATO POICHÉ
STATE COMMETTENDO UN ERRORE ANCORA PIU’ GRAVE
DI QUELLO CHE FACESTE!
AVETE ANCORA TEMPO DI FARE LA COSA GIUSTA E DESISTERE!”


Colui che pareva comandare,
ornato da una luminosa barba fiammeggiante
ha continuato a rivolgersi con tono sprezzante:

NON VI RIGUARDA! DA TEMPO QUEST'ISOLA È IMPERVIA PER I VIVI!
QUI TROVERETE SOLTANTO FUOCO E MORTE!
VI CONSIGLIAMO DI TORNATE SUI VOSTRI PASSI, FINCHÉ POTETE!”


Il Gran Maestro ha nuovamente risposto a gran voce:

“NOI ABBIAMO CORAGGIO, NOI NON CEDEREMO,
POICHÉ LA FEDE É LA NOSTRA PROMESSA!”


Ancora una volta la risposta è tuonata dall’Alto:

“AENGUS HA RIFIUTATO LA NOSTRA ASSISTENZA NELLE SUE OPERE
E CI HA INCENERITI SENZA RIGUARDO DELLA NOSTRA MAESTRIA...
ORA PERSEGUIAMO SOLTANTO IL NOSTRO COMPIACIMENTO
E QUELLA DI CHIUNQUE CI GARANTISCA LA PROPRIA BENEVOLENZA.
NON HA PIÙ IMPORTANZA CHI SIA O QUALI SIANO I SUOI SCOPI.
ARMEREMO CHIUNQUE SIA ABBASTANZA DETERMINATO
DA SFIDARE IL FUOCO PER RAGGIUNGERCI.
SE PROCEDERETE OLTRE, BRUCERETE!
AENGUS HA DISTRUTTO TUTTO QUELLO CHE
CUSTODIVAMO E INTENDEVAMO SALVARE...
HA TRASFORMATO IL GIOIELLO CHE ERA QUEST'ISOLA
IN UN INFERNO DI FIAMME E CENERE
AFFINCHÉ NESSUNO VENISSE PIÙ A CERCARCI,
NESSUNO CI PROCURASSE PIÙ LA SODDISFAZIONE DI ARMARLO,
NESSUNO CI RINOSCESSE ONORI
O CI GARANTISSE LA PROPRIA ALLEANZA!
NOI NON RICONOSCIAMO PIU' LA SUA AUTORITA'!
QUESTO LUOGO CHE HA ABBANDONATO ORA CI APPARTIENE!

Hickaru ha deciso dunque di provocarlo,
visto che ignorava le parole che lei proferiva,
per continuare il suo monologo di fiamme ed abbandono:

“COSA VI HANNO OFFERTO I LICH IN CAMBIO DELLA VOSTRA ARTE?”

Con tono quasi stupito l’Imperituro ha a sua volta chiesto:

“SAPETE DEI LICH?”

“A DIFFERENZA VOSTRA AENGUS NON CI HA ABBANDONATI!
QUINDI SAPPIAMO MOLTE COSE!”


“AVRESTE DOVUTO SAPERE ANCHE CHE VENENDO
QUI SARESTE MORTI TUTTI!
CHI È VENUTO QUI SI RICORDAVA DI NOI
ED È VENUTO AD OFFRIRCI UN NUOVO INCARICO
CHE CI RESTITUIRÀ GRATIFICAZIONE E VANTO.
AENGUS CREDEVA DI AVERCI DISTRUTTI, RESI INUTILI!
TORNATE SUI VOSTRI PASSI!”


“NON LO FAREMO”

“ORA AVETE SCELTO LA MORTE!”

Si sono infine dileguati in un fulgore di fiamme.
Ci siamo dunque preparati ad un feroce scontro
e guidati dall’impeccabile istinto battagliero dei due nordici presenti,
abbiamo mosso passi verso Ovest, superando una piccola frana
trovandoci di fronte l’immenso mare.

Da quel momento, mio malgrado,
la serata si è svolta in una successione di scontri sanguinosi.
Possenti Golem ci hanno attaccati, ed anche degli Imperituri...
e per quanto possa sembrare assurdo,
alcuni fra questi mi apparivano più giovani
o decisamente più anziani fra loro.
Avanzando lentamente abbiamo potuto notare gli edifici in rovina,
i quali sembravano aver subito possenti terremoti.
Un dettaglio raccapricciante mi ha colpito sin dai primi passi,
numerose ossa umane sparse, ardevano ancora lungo la via.

[...]


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Superando altre scalinate e spostandoci verso Nord,
abbiamo denotato la presenza di un ponte che
in apparenza sembrava più antico di tutte le strutture circostanti
ed il suo stile ricordava quello dell’architettura quenya.

[...]


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Lo scontro è diventato ancor più arduo e sanguinoso.
Gli Imperituri ci hanno attaccato con tutta la loro forza e violenza.
Enormi Golem, molto più grandi di quelli conosciuti,
e piogge di fuoco improvvise han messo a dura prova le nostre difese,
ma ringraziando il cielo e l’ottima coordinazione avuta fra noi,
siamo riusciti a superare anche le ultime difese
giungendo infine al cuore del Vulcano.

Un’enorme fucina si è aperta innanzi a noi e
lì al centro l’Abate ci ha attaccati insieme ai suoi Fedeli compagni.
La lotta è stata ancor più difficile e dura
ed abbiamo dovuto far ricorso ad ogni briciola di forza rimasta.

[...]

Guardandoci attorno abbiamo notato due enormi piattaforme
piene di enormi Golem, per fortuna ancora non attivati.
Frugando nei vari contenitori abbiamo anche trovato le chiavi
per sbloccare le leve di gestione delle piattaforme e
come richiesto da Folken, li abbiamo distrutti facendoli inabissare nella lava.
La stessa che aveva dato forza alla fucina che li aveva forgiati.


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A questo punto eravamo tutti più sereni,
convinti di aver portato a termine la nostra missione,
felici e soddisfatti... Mai errore fu più grande.

D’un tratto una nebbia sovrannaturale
ha iniziato a strisciare lungo i pavimenti,
ricoprendo totalmente le rovine,
non abbiamo avuto il tempo di renderci conto di nulla...
i nostri sensi erano improvvisamente intorpiditi
ed i movimenti incerti e rallentati.
Storditi e sonnolenti facevamo fatica a rimanere in piedi e,
personalmente, mi sentivo incapace di articolare discorsi sensati.


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Dal ponte Ovest son giunte dunque tre enormi figure,
il capo ornato da corone ed antichi bastoni in pugno...
Avvolti dalle vesti fluttuanti, si son palesati innanzi a noi i Tre Lich.
Darvakys, Karnidia ed Haritran.

Finalmente, anche se con grande terrore,
i miei occhi si son posati su queste misteriose figure.

Karnidia ci ha osservato con le orbite vuote sibilando
“I responsabili della scia di morte che giunge fin qui infine hanno un volto...”

Darvakys ha risposto con tono quasi ironico
“Uno sparuto esercito di temerari... Molto stanchi, si direbbe...”

Haritran pareva il più furente dei tre,
tanto che le fiamme rosse nelle sue orbite
si sono accese d’una luce intensa
“Questi vermi hanno compromesso
il mio contributo al nostro disegno!
Facciamone subito un esempio per tutti gli altri!”

Ancora con tono basso ed ironico, la Lich Bianca ha proferito
“Lord Haritran, il vostro ardore amoniano vi tradisce, in questa occasione...”

Più sibillino e pacato il Lich Nero lo ha ammonito
“Un contrattempo non vale il rischio di uno scontro su quest'isola.”

Ancor più furente Haritran si è rivolto urlando al suo pari

“UN CONTRATTEMPO, DARVAKYS?!
ATTENDEVO LA CONSEGNA DI UN ESERCITO!”


Karnidia ha continuato
“Non dimenticate che questa era soltanto
una contromisura tra le tante...”


Darvakys apparentemente pacato
ha nuovamente proferito parole molto inquietanti

“Non amareggiatevi più del dovuto.
Presto, tutti gli eserciti combatteranno a nostro favore.”


Ancora furente ha sibilato
“Pregate che i vostri intrighi e le vostre stregonerie siano sufficienti...”

La Dama Bianca ha asserito sicura
“La Grande Ombra non resterà delusa.”

Il Lich Nero ha quindi sentenziato
“È tempo di congedarsi, prima che questi infanti si ridestino.”

Haritran guardandoci attraverso le fiamme lucenti nelle sue orbite
“Non vorrei niente di meno...”

Karnidia lo ha trattenuto poggiando una mano ossuta sulla sua spalla
“Faremo come desidera la Grande Ombra.
Sta a voi adesso. Assicurateci che non possano seguirci.”


Darvakys ha quindi sollevato una mano mummificata
che pareva innestata al suo avambraccio scheletrico,
ed ha tracciato con le dita un glifo invisibile nell'aria
ed un denso miasma si è manifestato lungo il ponte.


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Pian piano la nebbia si è diradata ed
abbiamo riacquistato la consapevolezza di noi stessi.
Lentamente ci siamo guardati attorno preoccupati
ed abbiam dovuto distruggere i massi aprendoci la via fra i miasmi velenosi.


[...]


Tornati ove si apriva il primo portale d’ingresso,
abbiamo notato la presenza di altri quattro:
Due grigi e spenti e due vividi d’oro come il primo.
Valicandoli ci siam trovati in due diverse forge,
sempre al centro di vulcani.
Il Primo conduceva presso l’isola detta “Del fuoco”,
il secondo all’Arcipelago Perduto,
sull’Isola caratterizzata da pozze vulcaniche e nere terre.
* Sono allegate due mappe *


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Alla fine, tornati all’Oghmarilia ci siamo salutati
con la promessa di rivederci presto per scambiarci i relativi resoconti.

[...]

Spero d’aver riportato con la massima attenzione tutto,
anche se la mia mente è stanca
ed i miasmi ed il calore han provato molto il mio corpo.



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