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Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.

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By Selva
#52542
Estratti dal Diario di Napin,

31 madrigale 286
Mi sono arruolato da circa due settimane ormai, mi trovo bene e ho conosciuto molti pezzi grossi. Due gli avvenimenti più importanti di queste settimane: l'attacco al tempio di Danu da parte degli imperituri affogati, e il probabile bando che tra poco Amon affiggerà alle sue porte contro il branco del Trivio; Bargh, in particolare, è stato accusato di aggressioni ed eresia anche da alcuni Cavalieri dell'Alba. Per la prima questione l'Accademia sta cercando una soluzione definitiva mentre noi Martelli tamponiamo l'emergenza fermando le incursioni piratesche degli affogati; invece, per la seconda questione, sospetto che dietro questa manovra ci sia la mano lunga di Amon che mira proprio alla locanda fortificata. Ho scoperto che il branco è un' organizzazione mercenaria molto legata al generale Arash, e che molti suoi membri erano un tempo parte dei martelli dorati, prima di disertare. Non è quindi difficile capire perchè il comandante dei martelli Nixe, anch'essa membro del branco, ha concesso loro di pernottare al Trivio.


07 Granaio 286
Ci alleniamo praticamente ogni giorno per ore, sento che il mio corpo sta velocemente prendendo forza e resistenza. Il branco si allena con noi martelli, e ormai è chiaro a chiunque abbia occhi e orecchia che siamo in ottimi rapporti. Intanto ho preso casa in città in via delle Aquile, proprio sopra Città Vecchia. Ieri, a tal proposito, serata storta: mentre ero in servizio di guardia in piazza, Tabor, che ho conosciuto tempo fa ai bassifondi e la cui forgia ormai è inattiva per mancanza di fondi, si è fatto riprendere e multare da Lukash per vagabondaggio e poco decoro in piazza pubblica. Mi sono sentito in dovere di difenderlo, visto che era evidentemente ubriaco marcio, ma ne è nata una diatriba con Lukash che lo ha spinto a calcare la mano sul già disgraziato Tabor, minacciandolo anche di conseguenze gravi. Ad assistere alla scena c'era anche un mercante della compagnia libera, che ha minacciato a sua volta di denunciare Lukash per maltrattamento... ne nasceranno problemi, ma anche opportunità che dovrò cogliere, se voglio accumulare influenza dai bassifondi.

Appunti di sfogo
In città, al momento, ho rilevato almeno tre anime: la prima, nobiliare, sembra essere al di sopra delle dispute cittadine giornaliere, si dedica per lo più alla caccia e alle occasioni mondane, a rappresentarli la famiglia Dreyfus; una seconda, ben più variegata, è quella militare, appoggiata da alcuni Lord come i Notch, che controlla con legami familiari il potere , al servizio dei nobili di turno; la terza è quella il cui cuore pulsa in città vecchia, il popolo che non ha cognome, i minatori e i commercianti mestieranti, anch'essi appoggiati però da ricchi affaristi senza nobiltà, o per meglio dire sfruttati. Le prime due anime della città sono ben rappresentate e salde al potere, mentre la fazione popolare recrimina una rappresentazione dannosa e inefficace nelle sale del potere. Gli ultimi avvenimenti vanno in questa direzione: Tabor dei bassifondi, multato e umiliato per poco decoro in piazza, se avesse avuto lavoro da fare, forse non sarebbe peggiorato così ultimamente; Fionn che lamenta la mala gestione dei campi, poichè a suo dire vengono dati agli stranieri da ammaliare e non ai contadini affamati della città. Altre lamentele sempre da Fionn sono ormai cicliche e molti collegano questo malcontento a sue ambizioni personali nell'ascesa nella fazione popolare, coinvolgendo magari anche la compagnia libera nei suoi piani. Tutte queste ipotesi si confermeranno se intenderà, come minaccia, mandare a processo i martelli per come hanno trattato Tabor. Ho difeso il vecchio ubriacone come potevo, ma non posso aggredire un compagno martello, anche se si tratta di Lukash... Ad ogni modo, questo Fionn, cui ho venduto occasionalmente poca legna per tramite della compagnia, potrebbe rappresentare un problema per le mie ambizioni, creando discordia e portando la "fazione popolare" nell'orbita di Amon, come già ha annunciato di voler fare. A breve presumo verrà esiliato dalla città, se già non lo ha fatto di sua spontanea volontà, e continuerà a tessere le sue trame da fuori le mura. Devo valutare se prendere di nuovo contatto con lui e cercare una mediazione. Per quanto riguarda Tabor farò il possibile affinchè non gli venga ritirata la cittadinanza e per tenerlo lontano dall'alcool. Dovrò fornirgli lingotti per la sua fornace, e tenerlo occupato.[/i]
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By Selva
#52902
09 Granaio 286
Sono riuscito a organizzare un incontro con Fionn, anche grazie la mediazione della compagnia e di Delia, al picco dell'Aquila. Devo dire di essere rimasto deluso dalla sua mancanza di visione politica, o forse sono ingenuo a credergli. Afferma di non essere interessato al potere, ma anela ai soldi e agli affari: come se quest'ultimi fossero slegati dalla gestione del potere, e come se portare la libera compagnia ad Amon non fosse una mossa politica. Come diceva Tabor, è arrogante, ma a modo suo, particolare: permaloso, intelligente e pieno d'orgoglio; mi è bastata una mezz'ora a capire che non era raggirabile, non avrebbe mai accettato di mandare giù i torti ricevuti tornando in città e non unendosi ad altri regni, avversi a noi magari.
In serata l'ennesima riunione per contrastare la minaccia degli affogati, ma questa volta mi è stato concesso da lord Notch di prenderne parte, almeno per le ore finali. Presenti piccole delegazioni di ogni Regno e Ordine umano a parte Amon, anche se, prima che entrassi io, erano presenti anche alcuni nani andati via prematuramente. A un certo punto Loknar è intervenuta, dicendo in modo poco chiaro che gli imperituri parrebbero in qualche modo temere il "dono" di Vashnaar, per poi ritrattare e ridimensionare le sue affermazioni, anche se è noto che in questi giorni Loknar ha affondato tre loro galeoni. Sensazionale...Ma i Cavalieri dell' Alba sono sobbalzati al sentire solo la V iniziale del dio oscuro e la situazione è degenerata in men che non si dica, portando l'attenzione a diatribe mai risolte e probabilmente non risolvibili. Consapevole di questo il generale ha calcato la mano sui cavalieri, spingendoli a sdegnarsi e abbandonare la riunione. Si è arrivati infine a un piano per recuperare il Tempio di Danu, abbastanza strutturato ma con lacune rischiose, incentrato sul successo nel far sparire la nebbiolina che li protegge e li fa rigenerare tramite un complicato rituale sui cristalli, che, in caso fallisse, porterebbe a decine, se non centinaia, di caduti nelle nostre fila.
Appunti di sfogo
I timori che avevo nei confronti di Fionn si sono rivelati in parte fondati: pur non avendo lui ambizioni politiche esplicite, mira ormai solo al guadagno e per arrivarci non esiterebbe a danneggiare il Regno che, a suo modo di vedere, l'ha trattato coi piedi. Pare sia anche accusato di poca etica negli scambi, dal comandante Nixe in persona, con cui ha avuto un passato difficile e burrascoso che mi ha accennato. Chi abbia ragione e chi torto, se la compagnia sia o meno una gilda in cui alcuni traggono profitti disonesti, sono questioni che mi interessano poco. Più rilevante è che la compagnia abbia ricevuto tre diverse offerte da regni pronti a offrire una sede per i loro commerci, e temo Amon sia una di queste. Farò il possibile perché la compagnia resti in parte almeno ad Hammerheim o comunque opti per altre opzioni, ma dubito che il leone si lascerà sfuggire questa facile preda.

10 Granaio 286
In serata, durante un ronda organizzata dal capitano Baragustas, con Raney e Arn perlustriamo i confini del Regno, passando da bosco vecchio per scortare una giovane mezz'elfa ai traghetti per Loknar. Stanmore si è unito a noi, raccontandoci di aver incontrato manti arancioni dell'Alba a Nosper che lamentavano un'aggressione subita dai cavalieri presenti alla riunione di ieri sera, durante il loro ritorno prematuro alla Fortezza. L'ombra del branco si allunga e copre anche questo misfatto, dopo aver colpito forse anche Fionn e Mark. Sembra che abbiano il controllo militare dei dintorni del Trivio e qualunque aggressione avvenga in quei dintorni difficilmente può avvenire senza che ne sappiano almeno qualcosa. Dopo la ronda, decidiamo di fare visita al Monastero, senza manti, per non urtare gli animi ma sondare comunque il terreno. Ad accoglierci un cavaliere che controllava le mostre di recente lì esposte e decido, scaldato dalla dolce arte elfica e da una sistemazione nei prati di cristalli verdi in onore ad Awen, di pernottare alla locanda per la notte, anche per cercare di approfondire gli stati d'animo.
Appunti di sfogo
Che brusco risveglio, stamane sul presto... Intendo il bussare insistente di Ormand, guardiano del faro, il quale annunciava che la riunione cui ho assistito ieri ha dato risultati nefasti in mattinata. Due prese di posizione, importanti, tramite comunicazioni ufficiali da parte dell'Accademia e della Sacra Chiesa d'Occidente, rischiano di dividere il regno. La prima una conseguenza della seconda, dico io: la chiesa accusa il generale Arash di eresia lieve, per aver scavalcato Artemius e, prima di essere fermato e corretto da quest'ultimo, aver dato mandato alla loknariana presente, di agire in futuro, per proteggere Hammerheim, con ogni mezzo possibile, compreso l'uso manifesto del dono di Vashnaar, poiché pare sia temuto dagli affogati più di ogni altra cosa; l'Accademia di risposta, con un giro criptico di parole, ha senza troppe remore dato una piccola sponda al generale, spiegando come ogni conoscenza che abbia il potenziale di essere utile alla causa vada esaminata con attenzione e senza pregiudizi di sorta, rinnovando la fedeltà delle sue ricerche in questo ambito all'ordine militare dei Martelli. Insomma l'aria è pesante e , quando la situazione diventa difficile, viene fuori la vera essenza della Capitale, troppo impegnata a non calpestare l'opinione di chi, sotto un'amichevole apparenza, la disprezza senza poterla cambiare. Credo sia questa la vera causa dell'annuncio della Chiesa: non dare motivo agli altri Regni e Ordini di sospettare di noi, visto che un'indagine per eresia interna è già stato avviata in via informale e, in questo modo, dare respiro al regno, non precludendo le amicizie dei cavalieri e altri obiettori, i quali non aspettano altro che una scusa per accusarci di ogni nefandezza. Una mossa di politica estera più che interna, che mira a salvaguardare il regno dall'impulsività espressiva del generale e che ferma sul nascere ogni accusa di uso eretico del dono di Vashnaar, ma non ne preclude del tutto l'utilizzo ben dosato, in caso di estrema necessità. Insomma, dopo qualche settimana di silenzio apparente, la Chiesa e l'Accademia si fanno sentire a poche ore di distanza l'una dall'altra, tuonando; credo che ciò non sia casuale ma il frutto di considerazioni combinate del rettore e del sommo sacerdote volte sia a mantenere l'equilibrio di pacificazione tra i regni, che tanto si è faticato a costruire in vista di questa battaglia, sia d'altro canto a indebolire la forza politica nel consiglio dei martelli dorati, visto che il generale Arash, per non causare una potenziale guerra civile, ha chiesto perdono al sommo sacerdote accettando di fare penitenza. Devo fare attenzione, perché, quando si muovono le balene, i pesci piccoli che li seguono senza cautela rischiano di rimanere schiacciati. Almeno so per certo che Fionn non andrà a processo contro di noi, me lo ha assicurato, è troppo spaventato: ho motivo di pensare che alcuni membri del branco gli stiano dando la caccia. Credo dovesse incontrarsi con Mark Spades presso Nosper, ma dopo aver visto loschi figuri con grossi lupi al seguito tra il ponte e il trivio che lo guardavano minacciosi, si è allontanato dal Regno per non tornare più, e conta di portare via con sé la compagnia libera. Non è un caso che poco dopo Mark abbia subito una violenta aggressione al ponte da parte di loschi individui non meglio identificati. Una cosa è certa, chi ronza attorno Fionn o ha qualche relazione con lui avrà problemi e grane da risolvere, perché pare che con le ultime minacce abbia calpestato piedi ben armati e che qualcuno gli stia col fiato sul collo; tuttavia non credo si tratti di Lukash, solitamente agisce da solo.

13 Granaio 286
In mattinata incontro Tabor presso la spiaggia, per fargli caricare sulla barca altre sei casse di lingotti e tenerlo occupato almeno per qualche giorno con la forgia attiva. Pare che abbia deciso di cercare fortuna a tortuga, spaventato anche lui come Fionn da volti minacciosi nella capitale e nei bassifondi. Potrebbe anche rivelarsi una scelta saggia la sua, se trovasse suoi vecchi contatti di cui mi ha parlato e riuscisse ad avere mercato per le sue armi. Durante una ronda serale incontriamo una pattuglia amoniana con pirati del teschio in territorio hammin vicino a Deanad, armati fino ai denti. Dicono di inseguire una banda di assassini che da giorni tormenta queste terre, e che poche ore prima ha agito presso Seliand rapinando un signore: dopo che facciamo loro presente che si trovano in territorio hammin invitandoli ad abbassare le armi, incassati i soliti insulti e le velate minacce dai manti rossi, facciamo ragionare Istarion, che infine tiene a bada i suoi e gli agguerriti amoniani, permettendoci quindi di scortarli oltre il ponte di Deanad. Facciamo una sosta poi al Monastero per capire di più sull'aggressione. Lì troviamo Malynna, che, presente alla preghiera propiziatoria a Danu effettuata poche ore prima proprio lì, ci ha detto a questo proposito di aver visto tale Rother in braghe di tela chiedere aiuto al termine del rituale, prima che raccontasse della rapina ricevuta, e che poi, una volta allertati gli amoniani e i cavalieri presenti alla preghiera, si sono messi a cercare i rapinatori e, dopo averli trovati e dispersi nei boschi, si sono congiunti alla ciurma del teschio, già presente nel territorio per scortare il loro capitano al monastero, spingendosi quindi nei nostri territori dove li abbiamo poi incontrati. Oltre questo Malynna ci ha ribadito i sospetti aperti che Hickaru nutre nei confronti del branco e di Bargh per questi recentissimi misfatti. Finito questo confronto con la testimone, decidiamo di fare ritorno alla capitale, consapevoli di dover svuotare la mente da questi pensieri bellicosi tra regni, poichè l'indomani avremmo dovuto affrontare l'ormai inderogabile minaccia imperitura, per dare speranza al Regno dopo così tanti insuccessi.
Appunti di sfogo
E' davvero curioso che a voler evitare lo scontro stasera fossero soprattutto i pirati del teschio. La diplomazia lasciata in mano a dei tagliagole razziatori per lavoro, anche se carismatici. Mi sono parsi delusi che dalla nostra parte non ci fosse invece il branco, che ormai sospetto anche io essere il braccio armato del generale per i lavori sporchi, o comunque una chiave militare deterrente anti amoniana, che se girata in modo opportuno apre innumerevoli possibilità di rivalsa per il nostro Regno. Due Regni e due organizzazioni paramilitari mercenarie che agiscono forse per loro conto, aprendo una potenziale guerra di procura che già infiamma i dintorni di Seliand e del Trivio, ma che si espande rapida sia verso Nosper che la Baronia. Davvero Amon sembrava pronta allo scontro oggi, fermata dai pirati che miravano forse solo al branco e con noi pensavano di perdere tempo. I tempi per la guerra aperta sono prematuri e ancora la diplomazia puo' fare il suo lavoro, ma ogni giorno cresce l'astio e la voglia di vendicarsi dei due schieramenti: temo che Amon non accetterà altro che la consegna del branco alla giustizia e il loro bando da Hammerheim, per accettare di fermare le incursioni nei nostri territori.

Analisi militare per il Capitano Lyvar relativa alla sera del 14 Granaio 286.
Documento riservato e classificato.
L'attacco al Tempio si è rivelato un successo militare, anche se la vittoria è stata ottenuta solo dopo il sacrificio di molti eroi: mentre dal mare la ciurma dei teschi e i cavalieri tenevano occupata la flotta Imperitura, noi altri abbiamo prima assaltato un galeone ormeggiato e poi direttamente il Tempio, per contrastare la marea imperitura e distruggere i cristalli sui galeoni, fonti della nebbia che li protegge e rigenera. Tre le fasi critiche del nostro schieramento: la prima quando abbiamo ricevuto cannonate tra le nostre prime file, mentre cercavamo di prendere tempo per dare a lord Notch l'occasione di infiltrarsi sul galeone per distruggere le sue difese; la seconda quando abbiamo assaltato il monte del Tempio, dove nelle lunghe e strette scalinate ci siamo trovati parzialmente intrappolati da un terreno scomodo e un'organizzazione troppo ampia per essere accurata nei dettagli; infine, oltre la grotta del tempio, sulla banchina che hanno usato come appoggio per scavare nella roccia e penetrare nel luogo sacro da Sud, l'ultima cruenta battaglia con il galeone del commodoro, dove molti cavalieri han perso la vita per difendere la fede. In questo frangente persisteva quella fastidiosa nebbia che pervade l'aria quando compaiono gli imperituri: densa e fitta non ha lasciato scampo a chi è entrato in essa senza estrema cautela.
I provvedimenti che a posteriori sarebbe stato ideale prendere per come la vedo io sono i seguenti: nella prima situazione purtroppo qualche caduto era inevitabile, dovendo fingere di assaltare la nave per permettere agli infiltrati di salire a bordo e di manomettere il cristallo nel caos della battaglia, forse solo un ricambio più efficiente delle prime linee avrebbe evitato alcune morti; nella seconda parte, durante l'assalto al monte, sarebbe stato efficace creare una piccola squadra di massimo dieci persone con le qualità adatte (tre o quattro pesanti e gli altri di supporto) per funzionare come avanguardia dei nostri eserciti, per sfoltire i nemici e procedere con ordine, senza intrappolarsi a vicenda e lasciando sempre una via di fuga; l'ultima parte poi è ovviamente quella che ha causato più vittime, perché chi c'era era esausto e chi non c'era era morto o fuggito dalla battaglia. Purtroppo una totale mancanza di ordini diretti in questa fase si è rivelata disastrosa per la riuscita dell'impresa. Siamo arrivati stanchi, divisi e senza ordini chiari; alcuni di noi pensavano ci sarebbe stato un attacco dal mare gestito dai nostri, che poi invece non è mai avvenuto e ha lasciato i cavalieri in balia di quei mostri senza pace. Solamente l'audacia e la persistenza dei nostri, con un nucleo dell'esercito riorganizzato in meno di quindici clessidre dal generale, han permesso poi di sconfiggere il commodoro e farlo fuggire. Rimane quindi obsoleto ricordare che organizzare prima il nucleo specializzato dell'esercito avrebbe evitato la carneficina di cavalieri. In questa ultima parte purtroppo non ho assistito allo scontro vero e proprio con il commodoro, perché ero rimasto gravemente ferito da una delle sue evocazioni, e ricordo poco dei dettagli successivi.
Riflessioni finali: com'è evidente dunque in questa missione il problema più grande è stato gestire gli attacchi da più fronti e il sovraffollamento di guerrieri pesanti senza copertura di supporto in luoghi stretti e angusti, arrivando a formare una calca difficilmente gestibile, che infatti ha causato panico e morti
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By Selva
#53334
22 Granaio 286
La settimana dopo la riconquista del tempio si è chiusa ieri, ed è stata abbastanza tranquilla: tra festeggiamenti e varie battute di caccia molto proficue, non era raro trovare in città nobili funzionari che avevano alzato troppo il gomito. Ci sono stati altri avvistamenti di truppe amoniane nei nostri territori, di cui però non ho testimonianza diretta. Pare però che le forze di Amon e dei Cavalieri si siano focalizzate sulla minaccia Imperitura, visto che ieri sera hanno combattuto gli infuocati e l'esercito di golem tra l'Orus Maer e la catena di Amon. Alcuni hammin erano presenti e devo trovarli per capire cos'è successo; infatti i cavalieri, forse anche dopo l'esperienza al tempio di Danu, hanno optato per un'organizzazione più gestibile, richiamando dai regni disposti ad aiutare solo pochi individui ben saldi nella fede ad Aengus.
Appunti di sfogo
Questa settimana ho avuto modo di incontrare Mark Spades nei bassifondi.. Ne ha di fegato, lo ammetto. Alla forgia di Tabor, ormai lasciata in gestione alla giovane mezz'elfa Sabbia, abbiamo scambiato quattro chiacchere e i nostri punti di vista sulla situazione attuale. Fermo oppositore del branco e dello strapotere che ormai gli è concesso dal Regno, Mark è preoccupato della svolta che stanno prendendo gli eventi: una guerra con Amon è secondo lui da evitare a ogni costo. Mi ha chiesto di intercedere per lui al consiglio e, in particolare, con Teague, al fine di organizzare un incontro tra una delegazione hammin e una amoniana per cercare un accordo. Ovviamente me ne guardo bene per il momento, non solo perché rischierei di espormi troppo per una causa che ancora non sento pienamente mia, ma anche perché il pensare che un montanaro come me arrivato in città da qualche mese possa in qualche modo contribuire a evitare una guerra che sembra decisa dal susseguirsi degli eventi è troppo anche per la mia ambizione e presunzione. Ho calcato un po' la mano per testare i suoi obbiettivi e di chi si muove dietro di lui, e ho appurato che uno di questi è senza dubbio la cacciata del branco dal Trivio. Quello che non capisco è il legame tra la tesoriera Tudas e il Branco, come se mi mancasse un pezzo fondamentale per ricollegare le presunte aggressioni che hanno fatto contro Mark e Fionn dopo che questi si sono lamentati delle concessioni dei campi e del comportamento di Lukash e dei Martelli Dorati. Forse non c'è nessun legame e semplicemente sono entrati in collisione con la compagnia per motivi diversi.

27 Granaio 286
Oggi ho incontrato Sabbia in piazza, nel primo pomeriggio. La timida mezz'elfa mi ha dato notizie nefaste: il generale Arash, venuto a conoscenza della partenza di Tabor per Tortuga, lo ha dichiarato traditore della patria: temo che non avrò più modo di aiutarlo, vista la vicinanza che ultimamente aumenta tra Amon e i pirati. Con Lukash mi sono occupato e mi occuperò in questi giorni di ripulire le fognature: i covi di briganti si espandono sempre più, riversando la loro influenza sui bassifondi. A proposito di Lukash... è stato nominato co-gestore della taverna ai bassifondi, incaricato di riscuotere e tenere il pugno duro dalla Tesoriera Tudas, che comunque continuerà ad avere la gestione della parte inferiore della locanda. Abbiamo bevuto e festeggiato qualche ora l'inaugurazione della nuova gestione con anche Viktoria, prima che si parlasse di affari e di cooperazione tra le locande di Nosper (gestita dalla ranger) e quella dei bassifondi, per i rifornimenti delle scorte e altre questioni simili.
Appunti di sfogo
Per la fazione mercantile le cose si stanno mettendo davvero male. la nomina di Lukash a co-gestore della locanda è un chiaro messaggio alla compagnia rimanente in città vecchia, cioè che è finito il tempo del confronto ed inizia quello della repressione a viso aperto. Credo che la causa della loro rovina sia stata l'esporsi prematuramente come nemici delle istituzioni di potere della Splendida: quando immagino il potere, lo immagino come una coperta, cioè che se la tiri da una parte, qualcuno ne rimane scoperto. Perciò nella mia visione la natura del potere è quella di essere per pochi per definizione, a meno che non si voglia strappare la coperta e darne un minuscolo pezzettino a ciascuno; a quel punto però la coperta smette di essere coperta e il potere cessa di esistere. Per questo motivo chi lo ha cerca di mantenerlo; la violenza è il metodo più veloce sia per difendere il potere che per ridistribuirlo.. Ne viene di conseguenza che se non si ha abbastanza forza per prendere il potere con la violenza, sarebbe meglio che il malcapitato potente di turno non sappia chi sia il suo nemico, almeno finché non si ha un'arma e una strategia per ottenere quello che si vuole. Ahimè è tardi e la compagnia in città vecchia temo si disperderà poco alla volta, davanti ai soprusi che riceveranno nei prossimi mesi.

04 Lithe 286
In serata viene organizzata dall'Accademia una scorta per accompagnare i profughi presso Nosper alle loro case sull'Isola Pescatori. Dopo qualche rimostranza e lamentela sullo stato economico delle loro finanze, i pescatori smontano l'accampamento con il nostro aiuto e tornano alle loro attività e ai loro casolari, dopo che una ronda da me gestita (visto che non c'erano altri martelli, se non le pattuglie a difesa della statua di Danu) ha assicurato la sicurezza dell'isola.
Appunti di sfogo
Che ingratitudine, questi pescatori! Hanno trovato il coraggio di lamentarsi ed esprimere preoccupazione perché non hanno potuto pescare in questi mesi e quindi non hanno potuto accumulare ricchezza con la vendita. Poco importa che il regno abbia dato il sangue per render sicure le loro case e il sudore per mantenerli diversi mesi con cibo, bevande, legna a dismisura, vestiti, tendoni, palizzate difensive e via dicendo; eppure il rettore ha mostrato un'insolita comprensione per le loro pene promettendo ulteriori aiuti dal regno e ci ha ordinato di assisterli pure a smontare l'accampamento. Non so bene perché, ma questi pescatori sono trattati come nobili; che diano al regno immensa ricchezza con le loro attività?
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By Selva
#53395
25 Antedain 286
Pensavo di essere diventato pazzo, o di aver esagerato a cena con la birra alla sirena stonata, e invece era tutto vero: Tabor, vestito sgargiante come un augello della valle dimenticata nella stagione degli amori, seduto sulla panchina davanti la fontana in piazza del re, presumibilmente alticcio, che lancia qualcosa nelle acque che spruzzano incuranti. Ho avuto il tempo solo di salutarlo preliminarmente, prima che venisse richiamato da quello che in seguito ha definito "suo padrone", uno strano tizio molto basso. Di solito chiama così quelli che lo sopportano e gli danno lavoro e infatti hanno iniziato a scaricare casse dalla banca alla barca. Mentre aspettavo che finissero i lavori, sono stato fermato da un forestiero che voleva denunciare due furti subiti nei giorni scorsi da tale Malcom Ryes, il quale cittadino pare avere dimora nei bassifondi alla villa ormai da settimane detta "dei cani", vicino la Cappella. Ebbene, questo forestiero, dopo avermi testimoniato l'accaduto, sembra avermi preso talmente in simpatia da invitarmi a una battuta di caccia organizzata dal suo maestro, che ho poi scoperto essere Alexandros. Ci raccogliamo con qualche altro invitato sulla via principale di Nosper e in poche clessidre partiamo; sotto la guida esperta di Joriin in un baleno otteniamo un ottimo bottino ed esploro anfratti del continente che mi erano poco noti.
Appunti di sfogo
La mia prima indagine da Martello ha come bersaglio Malcom Ryes. Un cittadino, onesto fino prova contraria; qualche giorno fa siamo stati insieme a una spedizione nel deserto elfico proprio a cercare un' argentea vipera che brama Malcom. A dire il vero la mia prima indagine è una farsa senza alcun appiglio che collega l'indagato al misfatto se non la presenza fisica nel momento prima e dopo che fosse avvenuto; tuttavia ora che so che a sporgere denuncia è Shaka Hale, uno scudiero di Joriin, mi sento in dovere di indagare almeno per dovere d'ufficio e per ripagare l'invito alla loro battuta di caccia. Mi limiterò quindi a una perquisizione appena troverò Malcom.. Se non altro ci sarà da preparare una multa per le condizioni di villa Ryes ai bassifondi: dovrebbe rientrare nell'offesa del pubblico decoro allevare decine e decine di cani con chissa quali malattie che ora iniziano a riversarsi in un ambiente già così poco curato come città vecchia? Oltretutto, dovendosi cercare spesso da mangiare da soli, questi canidi diventeranno presto un problema per la macelleria lì vicino: si sa che can che abbaia non morde, ma a patto che gli si dia mangiare.

27 Antedain 286
In mattinata, finita una ronda di controllo, approfitto della vicinanza e faccio visita alla mia famiglia a Darkhold, per raccontar loro le mie fortune e gli affanni; ma solo dopo aver incrociato il cammino di un nordico, un cantastorie di un clan con uno strano nome, non residente ad Helcaraxe, cui è a capo un certo Thorgun. Aveva una strana aria perduta mentre camminava per la valle e infatti cercava un compratore di gemme preziose: ne ho approfittato per scambiare una bevuta con quello che ho capito subito essere un abile e piacevole oratore. Bicchiere dopo bicchiere mi ha raccontato le sorti della sua gente, e io a lui qualche disavventura giovanile in valle; infine ci salutiamo. Nel primo pomeriggio faccio ritorno alla capitale per pranzare alla Sirena Stonata, visto che avrei avuto poi il turno a città vecchia. Fortuna vuole che il lavoro mi abbia raggiunto appena finito di mettere l'ultimo boccone tra i denti, senza neanche che dovessi alzarmi: Malcom -che cercavo da ieri- è entrato in locanda probabilmente per consumare un pasto. Sono quindi riuscito a parlarci e, dopo aver chiarito ogni malinteso interrogandolo, mi ha dimostrato la sua estraneità ai misfatti denunciati da Hale.
Appunti di sfogo
Tornando a quella che ora viene chiamata Darkhold, mi sono saliti gioiosi e tristi ricordi dei dodecabrulli passati nella valle zefira, quando per una certa tradizione estremizzata da alcuni minatori, cui spesso eravamo ospiti per festeggiare, si incoraggiava a digiunare per cinque giorni, fino all'ultimo dell'anno, per poi abbuffarsi allo scoccare della mezzanotte: chi ci riusciva era visto con rispetto dalla loro comunità, e infatti non eran tanti, visto che è facile stramazzare al suolo davanti un coniglio cotto -come fece quel losco detto Graffiasanti, che si diede poi alla macchia e alle scorribande, vista la sua stazza, fino a esser sommariamente giustiziato dopo che ebbe l'ardore coi suoi bravi di saccheggiare anche alcuni Templi-. Se questi sono per me tempi andati, altre cose invece non sono cambiate tanto da allora: gli scavatori neri in volto e nell'umore, i ferrosi letti secchi dei ruscelli e i prepotenti che dettan legge. Come sia potuto accadere che l'orgogliosa gente della valle, rappresentata bene nei valori dai minatori che da decine e decine di anni pian piano vi si sono trasferiti, si sia piegata a questa o l'altra banda di prepotenti rimane per me una stranezza, spiegata forse solo dalle ricchezze che fluiscono alle Grotte del mercato. Fa comodo trovare lì gallette amoniane, raya e altre merci di contrabbando, davanti agli occhi solo della silente valle. Tutti i guerrieri che non hanno altri contatti vengono qui a spender moneta, spesso anche a cercare armi e pezzi d'armatura rubati da ladri esperti ai mercati delle altre città-purtroppo però, cercando oggi, non ho trovato i pezzi rubati a Hale-. Dico i guerrieri perchè i mercanti ormai han capito che certi passi della valle sono insidiosi e facili ad agguati: chi puo' viaggia con la scorta, altri rinunciano. Ad ogni modo i Briganti garantiscono quell'indipendenza che val zefira difende coi denti e con inespugnabili fortificazioni; e devo confessare che l'ordine è da anni stranamente stabile, all'ovvio prezzo di ingiustizie, prepotenze e di una vita segnata dal malaffare per chi vi cresce imparando a vivere. In virtù dei buoni rapporti della mia famiglia coi minatori, cui contavo di fare da tramite per la Libera Compagnia, continuano ad ospitare nei loro dormitori mio fratello. Ha deciso di non seguire il mio esempio per ora e di rimaner a scavar ferro, mentre mio padre pare sia riuscito a trasferirsi qualche settimana fa all'isola pescatori, con le ricchezze che gli abbiamo assicurato ultimamente, per respirare meno polvere e ferro.

Rapporto preliminare Caso Ryes 27-08-286 da consegnare al Capitano Lyvar
Dopo aver sentito l'indagato, rimango fermamente convinto che egli sia completamente estraneo ai fatti di cui è accusato dal forestiero Hale. Principalmente per due ragioni: la prima è che l'attenta perquisizione che ho effettuato anche alla sua villa non ha riscontrato alcuna refurtiva; la seconda è la reputazione e il buon nome del cittadino Ryes, vecchio graduato dei Martelli Dorati, che ha preso per scelte personali altre strade ma mai macchiate dal disonore. Rimango vigile per ulteriori indagini in caso il sospettato dovesse avere altri problemi con la giustizia per questioni di ruberie. Per la questione invece dell'allevamento di canidi alla sua villa, ha provveduto a pagare una multa per offesa al pubblico decoro e preso impegno a rendere vivibile città vecchia -liberando la zona dai cani- entro domani.

29 Antedain 286
In serata finisco verso la ventiduesima ora l'ultima mia ronda della giornata: mentre rientravo in città, pensando di aver lasciato il lavoro alle spalle, mi passa di fianco un distinto signore con al seguito però una creatura rocciosa e gambuta, che, fedele al suo padrone, portava gran peso sulla schiena per conto di lui. Ho realizzato ciò che ho visto solo un minuto più tardi, quando ero già lì dove finisce la via del re e comincia la piazza. Fortunatamente girandomi di scatto verso i cancelli della città in lontananza, ho intravisto Fenix, all'altezza del mercato, vicino forse al banco Dreyfus, che mi indicava la porta del calzolaio lì di fianco, accennando con i gesti a far imitazione della creatura rocciosa: non credo l'avrei ritrovato facilmente altrimenti, visto che stavo già per inseguirlo fuori città, nè avrei potuto avvisarlo che la sua bestia magica avrebbe potuto spaventare un cittadino ignorante degli incantamenti dei maghi e le loro evocazioni tanto da disturbare la quiete pubblica per falso allarme. La noiosa questione si è risolta costringendolo a sostituire la belva rocciosa con un mulo, che usan tutti per spostar peso. Per ripagare Fenix della dritta l'ho invitato a cenare a palazzo. Il samsariano, che si è trasferito col fratello alla capitale due mesi orsono diventando cittadino, ha qualche difficoltà nel linguaggio comune ma compensa in simpatia e rettitudine d'animo. Inoltre, come suo fratello, è un abile maneggiatore di coltelli, tanto da farne volare in aria in gran numero, facendoli girare come birilli. Abbiamo mangiato formaggi, carni di coniglio, maiale e poi qualche galletta, prima di cominciare a bere scambiandoci due racconti: lui sulla sua carovana e su una prepotenza ricevuta, mentre io le solite avventure giovanili in valle.
Appunti di sfogo
L'ultima volta che incontrai Fenix eravamo nei boschi del trivio, sul finire forse di questo Lithe. In compagnia di Delia e Viktoria stavamo indagando le voci che segnalavano nuove stranezze in quella selva e in effetti ne abbiamo riscontrate alcune: trovammo un grosso albero con appesi frutti d'oro massiccio -pesanti almeno mezzo chilo a prima vista- e quando ci avvicinammo, capitò che uscì dal ventre del legno una creatura che, per descrivere, definisco una sua "figlia appiedata"; ha cercato come poteva di pestarci, fino a quando non l'abbiamo resa inoffensiva. Dopo pochi minuti però il ventre dell'albero era rigenerato, come se un incantamento avesse preso dimora tra quei rami, e la trappola pronta a scattare di nuovo. A quel punto Delia ci spiegò brevemente che l'accademia da tempo -tanti mesi che quasi fanno un anno- sta indagando su quella che ho capito essere una sorta di setta deviata che cresce nell'ombra di quel bosco. Avanzare oltre senza la giusta cautela e protezione avrebbe potuto sia esser fatale per noi, sia devastante per il lavoro che Delia e i suoi colleghi portano avanti da tanto; perciò ci ritirammo, tra sussurri che venivano inspiegabilmente dal fitto sottobosco, talmente lievi che alcuni di noi neanche li percepivano, tornando sulla via principale vicino al Trivio, ma non prima che Fenix e Viktoria, camminando nelle ombre degli alti cespugli, spiassero alcune conversazioni di adepte della setta. Credo che l'Accademia stia studiando l'incantamento che pervade il bosco ma presto passeremo all'azione.
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By Selva
#53501
31 Antedain 286
*il testo risulta totalmente illeggibile per varie correzioni e appunti altrettanto poco chiari, con l'eccezione della parte finale* . . .e i più fortunati siamo stati io e un altro, amoniano, ad aver il nitido ricordo d' un orrore che solo la benevolenza dei Giusti ha potuto in seguito sanare, facendo tornare il respiro a chi merita aria nei polmoni.
Appunti di sfogo
La visione dei corpi dei miei compagni e degli amoniani, in quell'angusta stanza con l'uscita murata, mi tormenterà per tante notti, accompagnata dal rimorso d'esser l'unico a essersi salvato. Fatico a descrivere quell'ammasso di carne e alcune bestie vicine ai cadaveri dei loro padroni, che, fiere, eran pronte anche a difendere senza scappare. Una fierezza così vien solo dall'istinto addomesticato, che noi altri uomini non abbiamo spesso, perchè, duri di comprendonio, dovremmo addomesticar noi stessi, ed è impresa ardua: è forse l'aver visto, in quel momento, quel contrasto tra me e loro a nutrire l'angoscia che già però si affievolisce, visto che rifarei tutto esattamente come prima. La vista era accompagnata dal puzzo della carne ustionata, di chi aveva inutilmente cercato di fuggire facendo scattare le trappole, e di feci, che prima di morire molti espellono; perciò è e rimarrà ben impressa nella mia mente.

*i versi iniziali son troppo confusionari
per essere decifrati
*
. . . . . . . <<Oh! senti, Rone!
L'ombra oltre la porta m'attrae, ora!
Forse è lei Matrice alla nottata
Che ben non molto è andata? Ma vado,
Dentro mi getto, tra que' spazi angusti,
Chiusi da portoni. Orrendo è'l loco;
E dritto è ben se l'Orrida via sarà membrata
.>>

03 Solfeggiante 286
Incontro nel pomeriggio Corvo, un nuovo cittadino con una folta barba rossa che ho conosciuto qualche giorno fa: dal nome e dal volto non sembra uno sprovveduto e infatti vuol iniziar il periodo di prova da Martello. In qualche clessidra raccogliamo le idee e decidiamo d'organizzare una spedizione; visti i presenti -che non son poi molti- ci decidiamo a cercare ancora quell'infame serpe che falliamo da settimane a stanare nel deserto elfico. Là non troviamo -come al solito- altro che sabbia e un tiepido bottino, oltre che fresche tracce di visitatori recenti: si direbbe una spedizione fallimentare, ma ho notato le doti sia di Corvo che di Fenix; il primo distinsosi per ottime strategie, il secondo per l'esecuzione materiale. Per il ritorno, pensavo, usciti dalla tomba, che il portale di Delia ci avrebbe fatto sbalzare alla destinazione prestabilita, come era successo all'andata, senza far scherzi come i portali di Laco; invece, se per arrivare era andato tutto liscio, per tornare fu necessario pagare il biglietto, e il costo l'ho pagato solo io, venendo sbalzato, al posto che davanti ai cancelli della capitale, ai piedi di un albero morto che ai rami invece dei frutti immaturi aveva scheletri appassiti. Ho solo fatto in tempo a contare gli scheletri e a veder un ramo libero, prima d'essere afferrato da una mano con sette dita grasse: un abominevole ammasso di carni -che fatico a dire vivo- voleva appendermi a quel ramo, a completare l'albero funebre. Dopo che mi sono liberato dalla possente presa, ho notato che il fetido aveva tre compagni uguali a lui e per circa trenta secondi mi hanno sbalzato a terra e in aria, prima che riuscissi a farmi strada sulle colline che circondano l'albero e ad arroccarmi su una buona posizione per affrontarne non più di due alla volta, perché viste le loro dimensioni si ostacolavano tra loro: poco alla volta li ho macellati- da uccidere eran impossibili- ma ho ammaccato le scaglie di drago e rimediato la febbre gialla. Da quella posizione ho poi potuto scorgere in lontananza gli accampamenti orcheschi e anche il passaggio per la baronia, che ho raggiunto facilmente.
Appunti di sfogo
Ho chiesto un po' in giro e sembra che Corvo abbia un passato da pirata. Non ho ancora capito se facesse parte dei teschi, nè perchè ne sia uscito, ma basta saper che è ritenuto un abile navigatore da mastra Memor. Non che avessimo urgente bisogno di marinai, ma a rinforzar un nostro punto vulnerabile chiunque è sempre il benvenuto. L'unica sua pecca è forse l'esser abituato troppo a comandare, vista la sua esperienza, e fatica a tenere il basso grado affibiatogli al momento; e la presunzione è forse la macchia che più di tutte è mal vista nei martelli, rigidi nei ranghi e nelle gerarchie. Se è sveglio come sembra capirà presto come funziona qui e che, se con me è potuto uscire dal seminato, non potrà fare lo stesso col capitano e gli alti gradi.

04 Solfeggiante 286
Giornata faticosa ma redditizia, segnata, nel pomeriggio, dagli allenamenti coi nuovi martelli che iniziano il percorso armato -anche Arthur si unirà ai martelli presto-, e, in serata, dall'annuncio d'una spedizione organizzata dal Regno ai sotterranei gargoyle, a rimpolpare le tasche dei nuovi arrivati e a far riprender la mano alle percosse dopo le calde pause antedainiane. Preparo le armi, affido Ferro allo stalliere e riempio il marsupio rinforzato con le bocce curatrici: visto che le casse iniziano ahimè a esser vuote dopo le ultime spese, mi metto in prima fila a rispondere all'appello del Regno. Con felicità vedo presto raccogliersi in piazza volti conosciuti e alti gradi militari, tutti pronti ad andare alla battaglia ben armati, e anche i nuovi a fare esperienza di gruppo in un posto che molti sottovalutano. Eravam talmente tanti che a portarci non era bastato il veliero reale, e infatti alcuni sono arrivati col proprio legno: non avevamo notato però, mentre ci facevamo strada verso l'ingresso ai sotterranei, che anche il Generale in persona ci stava seguendo, probabilmente per valutarci di nascosto. Infine si fece avanti, liberata la prima stanza gargoyle, e diede a me l'ingrato compito di attirare quei mostri a portata degli arcieri stando in avanguardia. Ho deciso di andare dritto per la via principale, scelta rivelatasi errata, perché abbiamo poi ricevuto attacchi nelle retrovie facilmente gestibili ma comunque evitabili. Per tutto il percorso Arash sporadicamente mi superava e tagliava le ali e le gambe contemporaneamente a tre o più gargoyle, forse per darmi una mano, forse per rendermi nervoso esplicitando che andavo troppo lento: e infatti mi innervosii, lì, nell'ultimo grande salone prima dell'Antico, mentre cercavo di separare un guardiano dalla sua pattuglia di ronda, per scremare i nemici e avanzare con cautela, e accadde che invece ne attirai cinque, mettendo in pericolo la compagnia intera. Per fortuna la furia del Generale si sfogò su quei guardiani e non su me, visto che si complimentò in seguito per l'ardore della mia mossa -in realtà non cercata-. Stessa cosa accadde con l'Antico, che però avevo separato bene dai suoi lacchè, chiudendo i portoni alle sue spalle; ma poi per qualche motivo si riaprirono e uscirono due o tre servi del nemico finale -che comunque ho gestito bene con lo scudo alto-.
Appunti di sfogo
Dopo gli allenamenti pomeridiani, ho scambiato con Memor e il comandante Nixe due parole su Joriin, che pare stia accumulando una certa influenza a Nosper: non solo per le battute di caccia che di frequenta organizza coi suoi scudieri e amici; ieri per guarire dalla febbre gialla, ho chiesto a lui, che ho incontrato sulla via del ritorno prima del ponte che collega il trivio a Nosper, e in men che non si dica m'ha dato la disponibilità di Giulia -che era non lontano nei campi- a tentar la guarigione. Sembra anche che non stia dimostrando grande partecipazione nei Martelli -forse anche a lui va stretto il grado d'"Esperta Recluta"- e in effetti non lo ho ancora trovato in caserma. Dai discorsi degli alti gradi ho capito che cercheranno di tenerlo d'occhio e magari capire le sue intenzioni.
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By Selva
#53596
7 Solfeggiante 286
Oggi è una giornata che forse entrerà nella storia, o forse domani, visto che il fatto è accaduto dopo alla mezzanotte. Non ho assistito all'enunciazione del trattato, perché dovevo assicurarmi tutti trovassero la strada facendo da palo, ma ho assistito poi alla firma e sentito voci. A dire il vero la serata è cominciata storta, dato che ho accusato fitti mal di pancia mentre ero sul turno di lavoro, tali da dover rinunciare all'incarico d'accoglienza alle delegazioni. Mi son ritirato invece a ricever cure alla Chiesa -sospettavo la causa fosse qualche residuo di febbre gialla-, aspettando paziente il mio turno, quando m'han detto che il problema non era quello, e che la soluzione era da cercare altrove. Così mandai mio zio Jakob dalla rinnegata, che da tempo, oltre a coltivare il suo orto nella solitudine, gira nella valle a raccoglier erbe e preparar intrugli, per rinfrancarsi dallo stigma che la affligge, e dicono raccolga anche delle acque da pozzette, che di rado sono cresciute da timidi ruscelli piovani, di colore rosso come il sangue; è a causa di queste acque contaminate di polveri ferrose che gli allevamenti di bestiame sono impossibili in alcune parti della valle, perché non han da bere acqua se non in queste piccole pozze avvelenate. Eppure se da un lato la parola veleno cela ai bovini insidie mortifere, per noi umani l'altro lato è curativo e, a piccole dosi, rinforza lo stomaco. Così appena ho avuto modo di bere le acque, sentii riprendermi le forze, e forse m'appisolai per il sollievo; mi accorsi poi andato ai cancelli che l'ora era già tarda, dalla strada fangosa che era appena stata percorsa da una trentina e più di cavalli e cavalcature: le delegazioni nordiche e naniche erano già a forte Zefiro. Lì i nostri regni han fatto esercitazioni militari -che mi son perso-, a sugellare il trattato cui ho accennato all'inizio del capitolo. Son arrivato io che eran finiti i tempi della lotta e iniziavan quelli dei ragionamenti, anche se a stento: eravamo lì lì a firmare il trattato, usando al posto del tavolo la schiena d'un disgraziato, prima che decidessimo di tornare in città, a dare al patto l'appoggio che meritava. Ci recammo quindi in piazza del re prima e nelle sale del consiglio poi, dove, in un clima di serena complicità, il generale ha messo la prima firma simbolica al trattato, in soldoni, una carta che mira a stabilizzare il controllo della baronia e del regno hammin, lasciando ad amon forse neanche le briciole; ed è un accordo che può solo migliorare, perché getta le basi di una più facile organizzazione di ronde tra i tre regni, ma può aspirare ben oltre, arrivando, chissà, a un monopolio commerciale e di caccia del continente.
Appunti di sfogo
Sapevo dei legami e degli intrighi del generale coi nordici: una sera di qualche mese fa ero alla locanda del grifone dorato con Lukash, e ci trovammo anche Dreyr -che comunque passa ogni tanto agli allenamenti dei martelli a far visita e dare dritte- e Bargh, coi loro, che discutevano di cose non serie ma quasi, e indispettiti forse dalla nostra presenza, han preferito troncar il discorso in parte, rimandandolo di qualche giorno, in qualche fortezza tra i ghiacci, dove il branco mi pare sia stato invitato a discuter di cose serie. Se il nordico cercava il branco era perché aveva già parlato con Arash, o viceversa prima ha interpellato Bargh? Quindi la pentola bolliva ma l'asso non era ancora stato calato; altro discorso merita invece l'aver tirato in mezzo i nani. L'assenza del generale in questi giorni ha dato i suoi diplomatici frutti, ma ha anche rivelato la sua mano e i suoi intenti: anche Ferro capirebbe che è una tattica che vuole innervosire e invogliare amon ad attaccare il trivio -considerato già inespugnabile di per sé -, visto che se l'accordo si dovesse far serio, il leone si vedrebbe molte zone di caccia della baronia quasi negate da un territorio loro non amico, in virtù del nuovo accordo siglato che tutela comunque -pur stabilendo la neutralità solo in caso di conflitti- la difesa dei rapporti e delle tratte con gli hammin; più difficile è capire la strategia ultima del generale, che nel frattempo cerca, come un equilibrista su un sottile filo, di far digerire la vicinanza a Loknar al consiglio, dopo la vittoria di bosco vecchio, per togliere fiato ad amon anche nelle terre selvagge, loro terreno di caccia naturale. Venendo a cose più concrete, dopo che le delegazioni han lasciato la capitale, mastra Memor m'ha dato il primo incarico da armigero, anche se son ancora armato: seguire nello sviluppo la nuova recluta Arthur Mireau, che già sembra saper il fatto suo a muover le mani, ma necessita allenamento ed esperienza in battaglia, cioè quando, come e dove colpire. L'insegnamento non è il mio forte né la mia aspirazione, ma, se è un passo necessario per l'avanzamento nella gerarchia: Crom lodato, per st' occasion che m'ha dato! Non la butto via, neanche se finisco il fiato; farò il massimo per dimostrare d'aver imparato le basi e d'averle rielaborate a mia volta seguendo l'influsso della Mia mentore; la parte difficile è l'esser chiari nelle spiegazioni e forse la pratica è la miglior aiutante.

10 Solfeggiante 286
Avevo appuntamento alla quindicesima ora in caserma con Mireau, che infatti incontrai, ma a farci compagnia irruppero presto anche il comandante e la mastra d'arme, che avevan notizie e ordini. Ci spiegarono i rapporti che han ricevuto dall'accademia sui fatti della setta del trivio, e che dovevamo prepararci ad effettuare ronde giornaliere anche per quel tratto di regno, modificando i percorsi prestabiliti che privilegiano le strade principali; e decidemmo di fare subito un controllo in quell'area, viste le notizie di battaglie tra la setta e un gruppo locale di banditi. Si unirono a noi anche lord Dreyfus e Delia -pare esser sempre al momento giusto al posto giusto, quando si tratta di questa storia- che trovammo in piazza, e poi cominciammo ad avviarci. Abbiamo visto coi nostri occhi l'evoluzione di quei tranelli incantati che pervadono il bosco: stavolta dagli alberi uscivano ombre dalle forme feline ma inquietanti, che han anche tranciato una delle volpi da caccia che eran con noi; e inoltre una grande battaglia in corso tra le due fazioni. Non siamo intervenuti se non quando direttamente minacciati, perché faticavamo a prender la parte di uno dei due schieramenti, e infine capimmo che i briganti- che tentavan di entrare nel bosco sfondando con la forza- non avevan alcuna possibilità contro le vegetazioni che le streghe animavano; infatti non avanzavan di un metro. Dopo aver preso testimonianza di quella tattica difensiva e altre velenose insidie, tornammo al trivio e poi alla capitale, a preparar l'animo alla cena, rilassandoci per qualche ora.
Appunti di sfogo
Prima di uscire dalla caserma, il comandante ha fatto in tempo a dirci che i cavalieri dell'alba hanno fatto un'irruzione qualche tempo fa nel bosco e nei sotterranei, riportata dall'accademia. Si tratta di un'azione lecita oppure hanno messo a serio rischio la nostra credibilità non rispettando un proclama del generale che vietava qualsiasi azione militare nei nostri regni? E visto che non è un segreto che non scorre buonissimo sangue tra i martelli e i cavalieri -viste le accuse subite nei mesi scorsi dal branco-, che cosa faremo per rimediare a questo smacco ricevuto? Dopotutto forse con loro c'era una eracliana hammin che ora non ha più il manto cittadino, e questo basterebbe, in parte, a spiegare il malinteso. L'unica cosa certa è che questa situazione dentro e fuori il fossato del trivio ci sta mettendo al centro del continente, come del resto è non troppo diversamente posizionata la locanda sulla carta geografica.

12 Solfeggiante 286
In pieno pomeriggio porto con me Arthur per la ronda quotidiana al trivio e noto con piacere che compie progressi: maneggia con più cura l'arma e ci mette meno colpi a finire il nemico; inoltre passa svelto a cambiar dalla cautela all'aggressività quando ha bisogno. Non che i briganti del trivio siano demoni o antichi gargoyle, ma a cominciar dal piccolo si è gia a metà della grande opera: avrà tempo per dimostrare il suo valore in scontri più difficili. Al bosco troviamo la situazione invariata, coi briganti che tentano assalti e si vantano d'esser riusciti a bruciar una strega, quindi procediamo e finiamo la ronda. In serata, dopo una lunga cena, sono uscito tardi, verso la ventitreesima ora, raggiungendo la piazza già colma di persone, tra cui Bedwyr, Arn e Delia -cui l'altro ieri avevo procurato una decina di lingotti di mitrile- che discutevano su alcuni metodi per fare non so cosa. A spiegar la situazione e prender la scena della piazza ci ha pensato l'accademica: ha mostrato i lingotti che gli avevo fornito, però polverizzati, e il metodo per applicare le polveri su della pelle, rendendola molto resistente; pare ci sia anche un modo dell'arte rotinrim, che Bagwell sta cercando di apprendere ed imitare, per cucire poi un'armatura con quel pellame infuso.
Appunti di sfogo
In questi giorni mi è capitato di incontrare più nordici del solito alla capitale, tutti cordiali e in cerca di conoscenze. E' il modo migliore per iniziare ad attuare l'accordo, cioè il conoscersi e iniziare a stabilire qualche legame: tra tre giorni ci sarà anche una grande bevuta di gruppo ad Hulborg, cui conto di partecipare sia per saldare rapporti col branco che per crearne di nuovi coi nordici e gli eventuali nani. Mi domando quale forma di collaborazione prenderanno i tre regni, per materializzare gli impegni del trattato dell' Orus. Forse è da noi che dovrebbe partire qualsiasi iniziativa in tal senso?
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By Selva
#53698
14 Solfeggiante 286
Una bella serata, cominciata con la forgiatura di armi incantate, continuata con una cena in compagnia e finita con esercitazioni militari interne al Regno. Durante la mangiata, ho condiviso il tavolo al mio palazzo con Joriin, la sua protetta Giulia e Delia, per ringraziarli dell'aiuto a infondere i materiali necessari e per le armi fabbricate a buon prezzo, e anche per i servigi che nelle scorse settimane mi han beneficiato senza nulla chiedere in parcella. Sono stati ospiti piacevoli, forieri di storie e racconti, anche se Joriin ha avuto da ridire per il maiale arrostito rimediato ai bassifondi, di cui, una volta saputa la provenienza, ha preferito evitare di toccare la carne, mettendomi leggermente in imbarazzo e consigliandomi, tra le righe, di rifornire la tavola altrove; sono rimasti fino alla decima ora, poi avevan da fare, e io anche. L'allenamento è stato davvero faticoso ma ne è valsa la pena: non c'è nulla di meglio per rinsaldare i legami tra noi martelli e il resto del regno che partecipa. In particolare c'erano anche il primo consigliere e il Sommo sacerdote, arrivati prima del generale, che han conosciuto così le nuove promettenti reclute.
Appunti di sfogo
Quattro -o tre e mezzo- son i racconti che ho estorto con l'inganno di un'innocente cena, e li ho scambiati con uno solo mio; tre piccioni con una fava. Per questo mi piacciono le cene in compagnia: con chi ha da dire cose interessanti poi, ancora meglio. Ma comincio con le storie, se Oghmar mi concede il dono di poter tentare di metterle iscritte come Crom comanda: la prima, -la mezza- avventura di Joriin, ha l'inizio con una porta che bussa, o meglio, viene bussata, e a percuoterla si capisce subito che non è un pugno comune, dalle braci che a ogni tocco passan dalle piccole fessure tra le lignee assi; appartiene a un Efreet. L'essere cercava una spada appartenuta alla sua dinastia, formidabile, e Alexandros l'aveva impugnata, e anzi era nelle sue disponibilità; chiunque l'aveva in mano, prendeva fuoco lui stesso e doveva prendere le dovute precauzioni. Pare l'avesse acquistata da un leggendario mercante d'armi -che altri non è se non Jalabar- e l'ardente creatura era venuto a reclamare ciò che gli spettava per diritto di nascita. Ahimè l'esperta recluta è avida di parole, soprattutto se son fatti suoi, e i particolari che sono riuscito a ricavare son ben pochi e non degni d'esser annotati a modo, ma alla fine tenne la spada; è passato poi a raccontar di quella volta, mesi fa, che aveva creato una lancia simile a questa appena fatta per me, per uno del branco, e un'armatura d'Orialkon. Non passò che qualche giorno, prima che vedesse le sue opere indosso ad amoniani che le avevan prese con la forza, forse con l'omicidio. Poi insieme a Giulia ha raccontato di come si sono conosciuti: lei è la nipote del tutore che ha avuto Alexandros in gioventù, tale Giulius Wavehearp, un legionario amoniano, e si son trovati lo scorso Madrigale, decidendo di conoscersi meglio e frequentarsi. Infine fu la volta di Delia; le sue poche parole, condite da occhi lucidi, han per un attimo spiazzato il clima allegro della cena, ma forse aveva da sfogarsi, lei che, spesse volte, troppo si trattiene nel parlare: ha raccontato cioè gli eventi che accaddero l'anno scorso lì alla capitale, mentre io ero ancora in valle, e di come gli illithid tentaron di assassinare il re Morgan II -credo bene che il re non prenderà moglie tanto presto-; quando però poi l'accademica ha citato, forse trascinata dai ricordi, anche il suo figlioletto scomparso, ho riconosciuto in lei quello sguardo che non sa dove guardare, e ho cominciato a narrare una mia solita disavventura, per non dare un tono troppo profondo alla serata.

15 Solfeggiante 286
*il testo risulta illeggibile per la grafia poco curata, ad eccezione di alcune lettere comunque senza significato compiuto e di una piccola nota, aggiunta in seguito*
La serata a Hulborg è andata bene, nel complesso: non ho tagli da cicatrici né lividi da ossa rotte.
Appunti di sfogo
Una delle poche cose che ricordo di ieri è che io non ho barato, o almeno non come pensavano loro. M'hanno accusato di svuotare il barile con mezzi illeciti quando avevo solo la caraffa che loro stessi m'avevan dato a inizio gara: bah! Credono forse che io sia un abile maneggiatore di brocche o, ancora peggio per loro, uno stregone in grado di far sparire le acque, quando invece a stento stavo in piedi per la Stenditroll, davanti agli occhi di tutti; eppure l'arbitro ha decretato la mia espulsione, perché vedeva svuotarsi il mio barile in modo innaturalmente veloce, e mi voleva buttare giù dal ponte per aver rovinato la tradizione nordica. Io credevo, invece, mi avesse beccato a bere una boccetta per il fiato, che pensavo esser irregolare, visto che non avevo sentito bene le regole del gioco- già ubriaco com'ero, in compagnia di una certa Matrice-, e mi son buttato a capofitto via dal ponte, con la coda di paglia che avevo, tra la folla, per non buscarle da Dreyr: in fondo, quell'alcool così puro e antico ha portato a galla le mie abitudini più intime, imparate a Darkhold per necessità, e anche quella di provare a vincere a ogni costo, usando tutti i mezzi che ho a disposizione e, nello specifico, bevendo le pozioni che ritenevo illegali, ma che in realtà non lo erano: non vado fiero di questo mio comportamento e visto che alla fine ho barato pur non barando, ritenni di chiedere l'intercessione del Sommo Dramus per chiarire la mia posizione ai Kessel e scusarmi per aver comunque infangato, nel suo spirito, una tradizione che non conoscevo; rimane il mistero di chi o che cosa svuotasse il mio barile sotto gli occhi di tutti.

19 Solfeggiante 286
Ieri sera ho incontrato Viktoria alla sua locanda, e mi ha raccontato gli ultimi sviluppi del Trivio. Sono stato avvisato poi di fatti segreti che ho giurato di non divulgare- possa Crom fulminarmi se lo faccio-, e intendo evitare di annotarli su carta, per sicurezza. Oggi invece ho incontrato Bargh, sempre in serata, con il quale ho scambiato qualche chiacchera, non di grande rilievo, ma sempre gradita: non abbiamo parlato a lungo perché eran previste altre esercitazioni militari con nordici e djaredin, come l'altro giorno a forte Zefiro, che sono andate egregiamente. Da rilevare la presenza di molte nuove leve di Helcaraxe, forse ancora inesperte, ma vogliose d'imparare e pronte ad ascoltar buon consiglio. Un piccolo passo falso mi ha poi pregiudicato la simpatia di un certo Wotan, mastro geniere, visto che l'ho chiamato "nano"- solo dopo il Comandante m'ha avvertito di appellarli mastri djaredin, e di non scherzar con loro a offese-; ma poco importa, perché, se all'inizio mi voltava le spalle e fingeva fossi un moscerino che non meritava risposta, poi abbiam saputo far squadra comunque e il malinteso è svanito come papiro nel fuoco, almeno apparentemente. Ci siamo scontrati con gli schieramenti tre, forse quattro volte, e ce le siamo date di santa ragione: alla fine, mi tolsi il ciniero arrossato dal sangue nordico, guardando il monte, mia patria, esausto. Sentivo scoppiarmi la testa e le gambe deboli, Ma -come cantava per un altro Martello quel famoso Bardo- più che del corpo le ferite, Da Napo son sentite Le bramosie d'amor -forse per la vista di tante nordiche-, e, Fustando il cavallo come un mulo, Con gran faccia da culo, Napin si dileguò: presi cioè la via del ritorno prima e il traghetto per la Signora dei Segreti poi, per cercar dove calmare la sete a una facile fonte.
Appunti di sfogo
Rivedere Bargh è stato, per qualche motivo a me non chiaro, un sollievo; forse il fatto è che sento Hammerheim più forte col branco al fianco, anche se da assoldar col danaro. E' perciò conveniente che partecipino anche loro alle esercitazioni combinate, non solo poiché più si è meglio viene la simulazione, ma inoltre perché, a ben vedere, se si andasse alla guerra, solo loro ci seguirebbero in un modo o nell'altro. M'ha raccontato di una voce che ha sentito, di certi "leoni neri" che stan provocando gran trambusto ad Amon con una specie di rivoluzione che è stata però soffocata e sta morendo. Infine, di questo giorno segnalo la mia scarsa abilità diplomatica, che ancora una volta forse ha messo in imbarazzo il nuovo patto coi nani ei nordici; d'altronde pecco d'ignoranza e quello che so lo devo al vecchio Zita, e non è molto, oltre al tener dritta la penna, a modo per scrivere. Il problema è che a pagare lo sgarro che ho fatto giorni fa a Hulborg, forse, è stato Corvo, cui durante l'allenamento è stato fatto sbranare da un'orso dei nordici il fiero destriero, o forse è stato un incidente e la mia percezione mi confonde, mettendomi al centro della mia attenzione; spero, in caso le mie paranoie siano reali, che i mastri djaredin non covino vendetta come loro, o almeno ripaghino l'offesa, meno grave, a chi di dovere, cioè a me.
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By Selva
#53732
21 Solfeggiante 286

sulla pace
non hai potuto aspettare
che il caldo
colore dell'autunno
riscaldasse il tuo cuor,
ormai livido, per la gelida, blu incuranza
che t' ha tolto ogni speranza
a mirar l'avvenir come miglior:
come il cedere d'un fior
strappato, dato all'appassimento,
non trovasti il nutrimento,
necessario, a placar dell'animo il morso
da cui l'amor non t'ha soccorso.
Già ora ti rimpiango;
mi sovviene il tanto fango
il sangue, il dolor e la fatica
divorati tutti dalla faida antica.
sei morta ora,
per la guerrier nemica:
che Crom ti benedica!

e sulla guerra
Se verrà la guerra, Arnondiro'ndero
Se verrà la guerra, Arnondiro'ndà

Sul lago e sulla terra, Arnondiro'ndera
Sul lago e sulla terra chi ci salverà?

Ci salverà il martello che non la vorrà
Ci salverà il martello che la guerra ripudierà

La guerra è già scoppiata, Arnondiro'ndero
La guerra è già scoppiata, chi ci aiuterà?

Ci aiuterà il buon Crom, Arnondiro'ndera
Ci aiuterà il buon Oghmar, lui ci salverà

Buon Crom se n'è già andato, dove non si sa
Se pensa all'affogato, chissà quando ritornerà

I maghi sono pronti, Arnondiro'ndera
I maghi sono pronti, Arnondiro'ndà

Se lancian la meteora, Arnondiro'ndero
Se lancian la meteora, chi ci salverà?

Ci salva lo stregone che non lo farà
Ci salva l'Istarione che la meteora non scaglierà

La roccia è già caduta, Arnondiro'ndero
La roccia è già caduta, chi la prenderà?

La prenderanno tutti, Arnondiro'ndera
Sian bardi o farabutti, Arnondiro'ndà

Siam d'Aben o zefirini ci distruggerà
Sian lupi o nosperini li schiaccerà

Ci sono troppe mura, Arnondiro'ndera
Ci sono troppe mura, chi le solverà?

Non potremo più giocare all' Arnondiro'ndera
Non potremo più giocare all' Arnondiro'ndà

E voi a coglier fiori andate un po' più in là
Andate a prender erbe dove la guerra non ci sarà

La guerra è dappertutto, Arnondiro'ndera
L'Eldrin è tutto un lutto, chi lo consolerà?

Ci penseranno gl' hammin, le aquile, I fiori
I boschi e le stagioni con I mille colori

D'amonian, leoni e buffoni, non ce n'è più
Viventi siam solo noi, gli altri giù

Avrem di Sareen la terra, Arnondiro'ndera
Ne faremo una gran guerra, Arnondiro'ndà

Avrem tutta la guerra, Arnondiro'ndera
Giocherem a chi primo atterra, Arnondiro'ndà

La guerra è una gran giostra, Arnondiro'ndera
La faremo tutta nostra, Arnondiro'ndà

Abbiam tutta la guerra, Arnondiro'ndera
Giocheremo a far la terra, Arnondiro'ndà

Avrem la terra nostra, Arnondiro'ndera
Per far la terra giostra, Arnondiro'ndà

Vogliam la terra nostra, Arnondiro'ndera
Giocheremo a far la guerra, Arnondiro'ndà
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By Selva
#53800
Solfeggiante 286
Il succedersi degli eventi supera la mia disponibilta temporale a continuar lo scrivere, allo sfogare quello che intorno a me si manifesta, ma il miracolo dell'unione, forzata dalla guerra, compenserà questa mancanza. Mi ricorda quella situazione, del sogno ricorrente che ad anni alterni mi balena nella testa, a volte più gravoso e a volte più leggiadro, come stamane. Credo sia colpa di quel tale della valle, Ryan Bold, che, da alticcio, amavo sentir raccontare storie. O forse è quell'intrepido bardo, lui che catturò della polvere di stelle per sedurre una ninfa del mare. Gli Dei si alterarono per il furto e il sopruso, e condannarono il mago alla dannazione. Egli però, un mese all’anno, aveva la possibilità di tornare sulla terra e vaga, accompagnato dal suo inseparabile zufolo, per le foreste e le campagne, suonando rapsodie malinconiche.

Intrappolata nel blu

Sul presto di mattina, il sole non splendeva
A letto pensai la brina;
mi chiesi se rideva o fosse già corvina
e annerita lei piangeva
sentiva la latrina ch'è culla ove nasceva
e che l'aere d'odor inquina
Così lei diceva:
"Preferivo uscir dal'Oscillante
pel calor di Crom lucente
ma almen che sia cosciente
di quanto l'ho pagata,
alla mattina blu intrappolata".

Voleva sposarsi, da giovane
poi ha mollato
qualcun ha sconsigliato
amò un mitomane
cristallo un po' accaldato
infatti già un piromane
raggio di mio Domine
veloce l'ha squagliato.
Han sognato più lontano possibile
ad ovest, nel doriath verde
via dal puzzo di merde
poi là nella baronia ch'è più accessibile
e con lui nella landa ghiacciata
nell'eterno blu aggrovigliata.

"Che vuoi, che piangi,
che finisca presto?
lo vedi che'l tuo amor
non era modesto?
Tipi come lui io li detesto
Aggiungi il verme di vaash:
m'è rimasto indigesto.
Trovane un altro, guarda l'Ernesto
scommetto che'l destino
non sarà a lui infesto
sempre sia bravo
si comporti nel modo chiesto".

"La smetto, Padre, ma chiedo
se non è molesto
chiedo, ma sia chiaro
ch'io non protesto
che fine ha fatto quel disonesto?
Dieci soldi a indovinar
puo' esser che l'investo
e dico ch'è nell'aere
com'è sì manifesto
Ma il suo spirto dov'è
l'hai messo all'arresto?"
Direbbe brina al Giusto
in questo strano testo.

"Non ti basta quel che sai
ormai alla vita abituata
tu del mio saper
faresti una mangiata
saresti liberata
del grave peso ch'è l'amor
lui t'ha affondata
e dell'ingiusta locazion
cui t'ho posata
Tra poco il sole sorge
t'ho avvisata
goditi la nebbia che rimane
non sarai aiutata
se nel blu
pensi d'esser intrappolata".

Non parlava più al raggio
la brina cristallina
pensava avesse più coraggio
bellina ma cretina
non cercava un altro paggio
si sentiva ballerina
sognava un altro viaggio
d'esser bollicina
ma poteva chieder solo al Saggio
e il Grigio la declina
la condanna a quel paesaggio
e alla puzza annusata
salda al blu aggrovigliata.

"Datemi la gioia, l'avete promesso
non guardate altrove
ma chi ancor si muove".
Urlava, e finiva il tempo concesso
storie non ne vuole di nuove
e per l'umore ormai depresso
Crom capì l'orror del cesso
che avea lasciato un bove /|\ allor fa sì che piove
e veloce del sole comincia l'alzata /|\ e il mitomane ritorna
brina scompare, raggiunge l'amato /|\ a forma di gocciola
gioca, si diverte con chi ha voluto /|\ sul guscio d'una chiocciola
con chi ha sempre goduto /|\ ben si sa non ha le corna
pur visto il destino ingrato /|\ eppure non ricorda
la brina al blu, incatenata /|\ brina mai l'ha ammirata
non lo è più /|\ lei capisce
/|\ che nel blu non è incatenata.
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By Selva
#54043
Ultimi solfeggianti
Durante la serata di tre giorni fa è stata organizzata una grande messa a nosper in onore di Althea, per rinfrancare l'animo demolito dagli imperituri, celebrata da Arn e il Sommo Dramus. Sono arrivate al paese delegazioni da parte di molti regni e ordini, tutti a dare supporto per la chiamata alla fede. I cavalieri, conclusa la celebrazione, non hanno perso occasione per denunciare altri misfatti che addebitano ai banditi nelle nostre terre, ma dopo aver ricevuto rassicurazioni, han poi fatto ritorno alla fortezza, scortati da un gruppo di martelli.
L'altra sera poi il generale -ormai primo consigliere -ha avuto un diverbio con Istarion che guidava una ronda vicino alle nostre terra, ricevendo accuse e anche insulti. Abbiamo perciò ricevuto l'ordine di raddoppiare le ronde unendo le nostre forze alle genti di darkhold per tenere sotto controllo il territorio più proficuamente. Non tira una buona aria inoltre da quando Arash con una pattuglia ha sbaragliato alcuni amoniani seguendoli con la bava alla bocca fino ad Eracles dopo esser stato attaccato. Pare che questa faccenda sia costata un bando a tutti gli hammin da Amon e i suoi territori.
Appunti di sfogo
Durante l'ultima riunione cittadina sono emerse novità molto importanti: pare che riusciremo a coinvolgere i nordici in un eventuale conflitto armato, cedendo loro il controllo in coogestione del passo sopra il trivio o con la promessa della futura conquista del passo a est della fortezza del sacro verbo; poi il Sommo ha riferito di come sia emerso, dopo i dovuti studi, che Vash fosse un tempo venerato in altro modo, cioè era incluso all'interno del culto dei sette, e intende organizzare incontri con loknar per parlare delle dinamiche che han portato il loro culto a differenziarsi da quello originario e chissà, scoprire insieme le radici religiose che legano tutto il continente. Venendo a cose più concrete, è stato divertente sentire i racconti della battaglia che c'è costata il bando, cantati da Raf Pankzap in valle.. pare che il Kraken sia stato preso di mira!
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By Selva
#54127
11 Orifoglia 286
Giornata segnata dagli allenamenti serali, che iniziano con una lezione teorica sugli equipaggiamenti da conoscere e quelli da possedere, per poi diventare lezione pratica su strategie e tattiche da improvvisare nel breve tempo di cinque clessidre per riuscire ad assaltare uno schieramento difensivo ben piazzato. Come al solito i problemi maggiori sono la coordinazione in condizione di stress e passare velocemente dall'assalto alla ritirata. La serata è stata poi interrotta dal ritorno alla capitale del rettore Valdemar, che era scomparso da ieri sera durante una riunione accademica che ho sentito aver affrontato un bel trambusto causato da illithid. Era in condizioni molto precarie, avvolto da una tunica grigia scura, a stento si reggeva in piedi e mi chiedo come sia arrivato fin lì, ai cancelli della splendida, con le sue sole forze. E' stato accompagnato poi dai Lord presenti e scortato in sicurezza dove fosse al sicuro, per poi rispuntare fuori nel bel mezzo dell'allenamento che era intanto ripreso e svenire, con gli occhi increduli dei presenti tutti addosso. C'è voluta dell'acqua benedetta a farlo rinvenire, e debole è tornato a zoppicare accompagnato forse al suo palazzo.
Appunti di sfogo
Una delle figure che più mi ha colpito nei pochi pochi mesi che ho passato qui alla capitale è proprio Zenon, trovo incredibile il livello di fiducia che le istituzioni abbiano concesso a una figura tanto enigmatica, geniale ma controversa.

Valdemar

C'è ad Hammer un uomo in questi giorni
lui è saggio e strano, agl'occhi spenti forni,
molta gente lo guarda con terrore e paura
le accademiche lo dicon figura matura
puo' regger tutto come un arcimago
pieno di loto e fiamme
ma è anche quel tipo un po' vago:
piace alle donne mamme

Va va Valdemar
amante dello studiar
c'era davvero un polpo nella sua testa
Va va Valdemar
tutti fa sempre rallegrar
è un peccato che una larva lo appesta

Lui protegge Hammer e pensa anche al re
risolve problemi, anche sua moglie ahimè
nella magia non è specializzato
ma nella musica si è realizzato
Per gl' illithid era un piatto goloso
volevan farlo come loro
e lo han reso un poco bavoso
entrandogli nel foro

Va va Valdemar
abilissimo a parlar
ormai ha la mente modesta
Va va Valdemar
faceva meglio a scappar
fuggire da quella piovra molesta

Ma quando è stato il momento
è rimasto al posto attento
E sempre più polpi lo hanno conosciuto
tutti l'avevano voluto
l'idea di entrargli nell'orecchia
era ormai sempre più vecchia

"Zenon sei unico" dicevano illithidi
"con voi non comunico" rispondeva ai fetidi
non c'è dubbio che Zenon fosse pieno di carisma
spesse volte finiva di parlare con aforisma
poi una notte un polpo l'ha preso
ha messo una larva nascosta
"non creder mi sia piaciuto" disse teso
ma trovaron dov'era riposta

Va va Valdemar
deve solo farsi curar
non avrà più un'alta cresta?
Va va Valdemar
tornerai a cantar?
e insieme faremo tutti festa

Va va Valdemar
non riesce a camminar
è l'illithid lo infesta?
Va va Valdemar
era meglio dedicar
un canto alle tue gesta

14 Orifoglia 286
In tarda serata, mentre tornavo alla capitale dopo una ronda, incontro presso nosper Eckard e un suo amico, prendiamo posto alla locanda di viktoria e dopo qualche clessidra si uniscono a noi Arn e Luxion, per mangiar qualcosa e soprattutto versare birra in gola. Sembra che i pirati stiano cercando di organizzare la cittadinanza tortughese in una sorta di movimento popolare, per crescere nell'ombra del governatore morgan; nel progetto era coinvolto anche Tabor, prima di morire affogato su un legno poco affidabile, o forse era poco affidabile lui e si è messo in mare conciato più del solito. Abbiamo poi parlato di possibili affari se riusciranno a ottenere la gestione delle risorse dal governatore e poi della nostra amica in comune sabbia, confrontandoci su chi la conosceva meglio: chi dice che sia sotto un sortilegio d'umiltà, chi invece pensa sia stata educata col bastone a brutti pensieri, ma tutti concordiamo nel volerle bene. Sembra sia vincolata ad hammerheim da uno dei suoi "giuramenti" inviolabili di cui pochi sanno pochissimo e solo sabbia conosce a pieno, e perciò rimarrà a gestire la vecchia di forgia di tabor ai bassifondi in sua memoria.
Appunti di sfogo
Non ho il cuore di scrivere ciò che è avvenuto ieri sera a Deanad, l'ombra della morte è ancora troppo oscura in questo periodo. Nei giorni scorsi avevo appreso della morte di Tabor pranzando con Sabbia. Non ci si abitua mai, non importa quanto ci si alleni, quanto si canti che la morte non ci fa paura: fingiamo di prenderla come fidanzata e farci l'amore, spingendo sulla nostra giovinezza, ma alla fine ci porta al cimitero, esaurite le possibilità che i Giusti ci concedono.

1 Orifoglia

E glu. siccom non nobile,
dato sbronzeo capogiro,
stette a mare senza remore
ciuco di tanto sidro,
così commossa, insolita
lascia la vecchia città,

muta pensando all'ultima
bevuta che fu fatale;
né sa quando una simile
bocca di un geniale
tutta la sua vita polvere,
vino e acqua berrà.

*I rimanenti versi sembrano ancora in fase di elaborazione*
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By Selva
#54580
21 Nembonume 286
Ieri sera ho assistito ai funerali delle persone che han perso la vita per mano di assassini che si annidano forse nel regno, nascosti da qualche parte. Le parole del Sommo Dramus devono avere scosso la mia coscienza a tal punto da avermi indotto sogni molesti, che mi son affrettato ad annotare stamane appena sveglio. L'unica cosa in comune che tutte le vittime hanno è forse la modalità d'uccisione, ma questo basta per far intravedere una sorta di messaggio velato che le nostre menti accademiche e militari più brillanti stanno cercando di decifrare, anche se temo ci vorrà ancora tempo per la difficoltà del caso. Questa sera sono previste le solite esercitazioni belliche settimanali con i nostri "alleati", che sembrano sempre più fondamentali per contrastare una rinascente Amon.

Appunti di sfogo
Nello strano sogno che ho fatto i vari morti parlavano a turno, in modo bizzarro e ritmato, cercando di deridermi o forse accusarmi di poco impegno per le indagini.

Otto cadaveri astrali parlanti

Io di tutti son il primo,
Randoval, ero famoso,
ho lavoro faticoso:
figura dal sasso limo.

Tra questi cadaver arrivo secondo
dopo tempo, laggiù, davanti le fogne,
son avventuriero che non cerca rogne,
ma la mia destra ha toccato il fondo

Ed ecco me, che morto chiaman terzo
amo ricchezza, facevo il mercante,
ma anche la carne ed ero pesante;
pagherei perché fosse sol uno scherzo.

Fate spazio, qua, anche alla quarta
chiede poco un'anziana accademica!
Ero maga, in parte anche alchemica:
nessuno pensava facessi la sarta.

Ah, non pensavo di finire per quinto:
all'arena, dietro viale della giostra,
nel cuore, in fondo alla città nostra,
Io, Sigmorn l'armato, son stato vinto.

Finalmente tocca a me, son il sesto
per vivere facevo il funzionario;
c' ammazzaron tutti allo stesso orario,
trovate chi fece questo vile gesto!

Passan giorni, ma mi unisco da settimo:
il nome è Val dalle spiagge zefire
fino a qua si son spinti ad agire!
era bravo, m'ha ucciso in un attimo.

Infine l'ultimo sono io ottavo
la mia casa se l'è mangiata il fuoco
tagliarmi la gola è stato un gioco
mentre del trivio i vigneti guardavo.
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By Selva
#54658
Ricerca personale cadaveri con la gola recisa, Nembonume 286
Il primo apparteneva a un giovane avventuriero, l'aspetto un poco trascurato e malmesso ne sottolinea il poco interesse per la vita quotidiana e sociale, mentre due sono gli elementi ancora da incorniciare nel suo contesto: la presenza di tatuaggi che gli anneriscono le falangi della mano destra suggerisce il suo aderimento a un qualche tipo di gruppo o organizzazione i cui membri sono molto legati; il fatto che in un sacchettino in suo possesso sia stato ritrovato un frammento di quello che ad un'attenta analisi sembra risultare una specie di "smeraldo opaco". Il cadavere risulta ritrovato davanti le fogne in città vecchia.
Il secondo apparteneva ad un anziano mercante (trovato vicino al mercato), il cui gargantuesco peso, insieme con le sue stoffe ricamate da pizzi di pregiata fattura, mi suggerisce essere stato molto facoltoso. Nella borsa del defunto ci sono tre sacchetti di funghi differenti, due dozzine di fiale di liquidi verdi e grigi e un taccuino cifrato, da cui sono state strappate le ultime pagine.
Il terzo apparteneva ad una anziana studiosa ( ritrovamento in via dei moli), molto piccola di statura e concentrata ormai più sulla sostanza che l'apparenza, a giudicare dagli spessi occhiali antiestetici e i vestiti usati per coprire il corpo più che per abbellirlo.
il quarto apparteneva all'armato Sigmorn Vagaln (ritrovamento in viale della giostra), ancora in servizio quando ucciso, era di mezza età e potrebbe essere che avesse altri obbiettivi nella vita oltre la carriera militare, visti i pochi progressi e avanzamenti che ha fatto, ma è solo un'ipotesi da confermare con la ricerca della sua carriera nell'ordine dei martelli.
Il quinto apparteneva a Val Nieran, un forestiero che aveva dimora sulle spiagge poco a est del Tempio di Danu. Nel suo casolare, dov'è stato rinvenuto il cadavere, sembra che qualcuno abbia rubato dei tomi dagli scaffali della libreria, che comunque vanta una collezione enciclopedica di manoscritti sull'anatomia umana e mezz'elfica, trattati di alchimia avanzata, erboristeria e medicina sperimentale. Oltre alla teoria sembra che si cimentasse anche nella pratica, con un piccolo laboratiorio artigianale per condurre esperimenti e, fuori casa, un orticello dove coltivare le erbe che necessita per essi (al momento dell'omicidio coltivava della mandragola). Infine sembra che da una cassettiera siano emersi alcuni suoi appunti di ricette alchemiche.
L'altro cadavere al Trivio presenta ben poche tracce, visto che son tutte state bruciate insieme alla sua casa.

28 Nembonume 286
Sono stati giorni molto veloci questi che son passati durante l'ultima settimana, caratterizzati da un'ampia presa di coscienza del regno delle proprie forze e soprattutto priorità, raggiungendo il suo culmine forse questa sera alla riunione cittadina tenuta, per l'importante occasione, in teatro. Come avevo sospettato, c'è un motivo per cui ancora non è stata aperta un'inchiesta ufficiale sugli omicidi dell'ultimo mese, e per cui le fognature sono state sigillate: da laggiù infatti le nostre forze di sicurezza più esperte pensano provenissero gli assassini; il fatto che i delitti si siano fermati improvvisamente da quando sono state chiuse le entrate, era poi un'ulteriore conferma. E' venuto fuori che Lord Notch non ha trovato pace finchè non ha spremuto completamente le fogne e ha trovato riscontri o motivi per indagare ulteriormente; nel frattempo si lavorava anche su un altro fronte, cioè la raccolta di informazioni, e i vertici del regno hanno contattato due figure di rilievo come Padre Sulyvar e il bibliotecario Kanand, i quali dopo alcune ricerche hanno incredibilmente ricollegato questi omicidi all'oscuro misfatto che tormenta il nostro Re Morgan II, cioè la sparizione della salma di suo nonno. I due consulenti, quindi, ci hanno indirizzato a tale Ellies, che ha dimora presso Seliand e pare esser la nipote di un vecchio membro della Mano dell'Imperatore -una guardia scioltasi nel 221 in seguito alla morte di Julian da Silva-. Intanto da una spedizione condotta al covo dei corvi vicino Deanad sono saltati fuori dei documenti importanti che testimoniano l'esistenza di un gruppo che porta manti argentati, ha abilità smisurate nel combattimento e indossa un anello smeraldino opaco con inciso sopra la frase "Usque in aeternum fidelis occultae manui" cioè in amoniano antico "per sempre fedeli alla mano occulta". In effetti quando poi Lord Notch con anche Arash e altri son tornati in quel cunicolo cieco delle fogne appena scoperto, purtroppo si son trovati circondati da pericolose minacce e seppur in inferiorità, si son fatti strada verso la superficie per tornare in sicurezza; la cosa strana è che tutti i partecipanti hanno poi avuto ripercussioni nei giorni seguenti. In seguito a questi avvenimenti lord Notch è stato contattato da un uomo dal manto argentato che lo ha avvertito di far mettere fine alle ricerche sulla salma da Silva e sugli omicidi, o ci sarebbero state conseguenze molto gravi per il regno, alludendo a nuove violenze e spargimenti di sangue. I nostri sospetti si addensano sempre di più e ormai molti collegano la vecchia Mano dell'Imperatore a questa nuova "guardia deviata" della Mano "Occulta". Venendo al punto, ci è stato riferito ieri che siamo entrati in possesso, probabilmente tramite Ellies, di uno di questi anelli smeraldini opachi, e pare che abbiano anche una sorta di funzione di chiave per un accesso presso monte zefiro che custodisce dei segreti per i quali la vecchia Mano dell'Imperatore aveva giurato di dare la vita, pur di riuscire a custodirli in segretezza. Tutto questo sembra collegato agli eventi di Deanad, almeno per due motivi: il primo è il fatto che sia stato proprio Naralvar, nuovo "signore oscuro di Deanad", a darci la dritta della salma reale, voleva cioè che noi sapessimo che era scomparsa; in secondo luogo pare che i Leoni neri -che secondo le nostre informazioni sono alleate a uno dei Lich- di Amon abbiano raggiunto una tregua per la guerra civile, cedendo alla controparte un anello smeraldino simile a quello che è in nostro possesso, e forse per accedere alla cima di monte zefiro servirà anche quest'altro anello. Per come stanno andando le cose, sembra che stiamo per cadere in una trappola che Naralvar ci sta preparando, o che sia interessato anche lui al segreto che custodisce Monte Zefiro e l'antico ordine della Mano dell'Imperatore.
Appunti di sfogo
Precedentemente, in settimana, avevamo anche organizzato un grosso corpo di spedizione per andare a raccogliere avorio, il cui valore, come mi ha confermato sospettare anche una loknariana, sta per aumentare; quei luoghi erano per molti di noi sconosciuti, quindi, pur avendo un buon numero nella truppa, siamo avanzati con cautela per vedere coi nostri occhi quello che le nostre guide esperte ci avevano solo spiegato dettagliatamente e testare le capacità offensive di quelle creature.
L'altra sera poi agli allenamenti in arena cittadina c'erano volti più o meno nuovi, desiderosi di menare le mani. Alcuni di loro, come Ivar e Oram, sembrano essere molto promettenti fisicamente, anche se presentano problematiche risolvibili nella gestione della rabbia e delle energie. Non posso fare a meno che riconsiderare la nostra posizione, ogni volta che gli echi delle battaglie di frontiera tra darkhold, amon e i nordici dove dovremmo esserci e non ci siamo giunge alle mie orecchie. Forse sbagliamo le nostre priorità? Mi ha colpito questa sera ancora una volta il Sommo Dramus, che a fine riunione ha annunciato uno sciopero della fame per sensibilizzare sia gli amoniani che il nostro regno sulla necessità di far convergere i nostri sforzi verso la salvezza comune piuttosto che condannarci da soli a una sconfitta morale e tangibile - da cui il simbolo del morire di fame-.
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By Selva
#54686
29 Nembonume 286
Ieri, nel primo pomeriggio ho ospitato Bargh a mangiare a palazzo, per capire di più sugli ultimi sviluppi degli scontri. Poi in serata il capitano Baragustas mi ha convocato per far da scorta agli accademici e alle alte cariche del regno insieme a cavalieri, druidi e amoniani, che dovevano recarsi per una prima visita presso le alture di monte zefiro; dopo averli accompagnati, abbiamo perlustrato le zone circostanti e visto coi nostri occhi - già ce ne avevano parlato altri soldati e forestieri di passaggi- orrende creature enormi all'interno di grossi pentacoli disegnati sul terreno, comparsi nei dintorni di Deanad: sembra però che non possano allontanarsi più di una certa distanza dal pentacolo.
Appunti di sfogo
Ritornando poi in città, sono stato invitato alla dimora Notch da lady Nixe, insieme alla tesoriera Tudas e Arn, per rinfrescarci qualche clessidra dopo la giornata. Dopo aver sorseggiato dell'ottima birra monasteriale dalle riserve del lord, ho ascoltato Jolet parlare di una caratteristica di quegli esseri abominevoli che sono comparsi vicino Deanad, cioè del fatto che il loro sangue sembra essere animato; ha accennato di avere una pista per capire di più su quel tipo di magia, che Arn ricorda essere simile a quella degli elfi del sangue, che porta però a Samsara.

30 Nembonume 286
Nel primo pomeriggio, ho incontrato al banco di protesta del Sommo Dramus la comandante Memor - da qualche settimana la incontravo solo di sfuggita- che, oltre ad argomentare con neanche troppa forza contro la protesta, mi ha confidato che avrebbe di lì a poco consegnato i gradi militari al generale Arash, delusa dalle continue spinte delle varie correnti politiche che non le permettono di svolgere il suo lavoro come vorrebbe, motivo per cui il suo cammino si allontanerà dalla capitale, anche se non poi forse di molto, perché gli ideali per cui ha combattuto e costruito eserciti rimangono invariati, ma sono più vivi altrove. Poco dopo ci ha raggiunti Bargh, portando notizie dal fronte della baronia che hanno allarmato anche il sommo Dramus; la guerra sembra sempre più inevitabile.
Appunti di sfogo
Nelle scorse settimane sembra che in parte il regno di Hammerheim sia venuto meno alle proprie dichiarazioni e promesse, gli scontri militari si sono spostati anche in baronia e i nostri amici da aiutanti si sono trovati pienamente coinvolti in un conflitto di frontiera che minaccia direttamente i loro popoli, mentre le forze della capitale sembrano riluttanti a versare il sangue in quelle terre; ma la situazione è più complessa di come può sembrare, e con grande rammarico prendo atto del bisogno del nostro regno di fare fronte alla minaccia amoniana e ora a quella del nuovo potente signore di Deanad contemporaneamente, per cui una tregua che eviti lo scoppio della guerra vera e propria potrebbe essere cercata dalle spinte pacifiste e pragmatiche del regno, alterando in modo grave la nostra credibilità diplomatica, ora che il sangue nordico e djare è stato versato, e non ci si dovrebbe più tirare indietro. Così è come potrebbero andare le cose, ma c'è anche l'altro lato della medaglia. Ho la piena fiducia che se tutti faranno il loro dovere, se ogni oscurità verrà illuminata da un faro, e se sarà fatta la preparazione necessaria - siamo a buon punto - ci dimostreremo come una volta capaci di difendere il continente, di dominare la tempesta della guerra e di sopravvivere alla minaccia della non morte, se necessario anche nella disperazione senza soluzione, se necessario anche abbandonati da tutti i nostri nuovi e vecchi amici; perché questo è ciò che dovremmo tentare, -forse ho ascoltato troppo il sommo- questa è la decisione di chi ha forza e combatte per difendere qualcosa cui tiene, mentre cercano di imporgli con la violenza e la paura di far diventare quel qualcosa distorto, perverso o distrutto.

01 Dodecabrullo 286
In prima serata accompagno il Primo Arash con Corvo a una riunione al Trivio con i nordici, per tenere l'allenza aggiornata sugli ultimi sviluppi. Dopo qualche momento ci spostiamo al passo dell'Orus, dove la riunione è iniziata e ci hanno dato il quadro bellico attuale. Tornando poi in città Corvo ha messo insieme una rapida ma fruttuosa spedizione all'antro dei Gargoyle, conclusasi senza difficoltà eccessive grazie anche alla presenza di Stanmore. Sembra che intanto alcuni Lord siano stati convocati col Primo a palazzo reale, forse per discutere ad alti livelli anche della salma scomparsa, oltre che dei prossimi impegni del Regno.
Appunti di sfogo
Da notare, la finezza diplomatica del Primo consigliere, che ha fatto arrivare al Trivio i nordici, per poi annunciare di voler recarsi al passo dell'Orus per consegnargli di persona simbolicamente la copia delle chiavi del forte, ingraziandosi così ancora di più gli alleati, cogliendo l'effetto sorpresa e il sentimento ferito dagli ultimi avvenimenti. Dalla riunione è emersa una grande coesione, frutto dei precedenti mesi di allenamenti congiunti: anche io credo di aver capito che il regno e la Valle, nordici e djare, uniti nella causa e nei bisogni, dovrebbero difendere fino alla morte la loro terra, aiutandosi a vicenda come buoni vicini, sempre al massimo delle loro forze; anche se ampie parti del continente e della baronia, terre antiche e illustri, sono calpestate e violentate dall'avanguardia o tutto l'odioso apparato amoniano, i nostri amici non hanno desistito a differenza nostra, che nelle ultime settimane stiamo venendo divorati dall'oscurità di Deanad. Non ho dubbi che continueranno a farlo, come biasimarli, andranno avanti fino alla fine. Combatteranno in Baronia o a Sareen, combatteranno sui passi e sui fiumi a loro cari, spero con crescente fiducia e sempre più forza nell'unione, riusciremo insieme a difendere e liberare le nostre terre a qualunque costo! Combatteranno nelle lande innevate macchiate dalle impronte del leone, combatteranno tra i boschi e le stradine, combatteranno sulle colline e intanto noi, assediati internamente dalla tirannia di un male che è riemerso, forniamo supporto, logistica e riprendiamo le forze. Noi non dovremmo mai arrenderci e separarci, diventando come un'aquila che ha tante teste pronte a difendersi da più attacchi, anche se, cosa che non voglio pensare neanche un momento, Amon o qualche Oscuro Signore dovesse avere la meglio in qualche occasione, o dovessimo, Crom ce ne scampi il più possibile, collaborare in parte con loro per un bene superiore legato ai Giusti; alla fine la testa d'aquila che è indebolita riprenderà le forze e ricomincerà a combattere per far riposare le altre, continueremo così a lottare affinché anche la guerriera si adegui alla nuova realtà del continente che stiamo creando, un insieme di popoli liberi e potenti che vede nella comunione e non nella dominazione degli interessi il futuro; spero che continueremo a difenderci e combattere finché, se Crom vorrà, questo nuovo sistema del Continente, con tutta la sua forza e la sua potenza, farà il passo decisivo per la salvezza e la liberazione totale del vecchio.
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By Selva
#54713
2 Dodecabrullo 286
Verso la ventritresima ora vengo convocato da Lord Notch per scortare il prigioniero, catturato sulle alture del monte Zefiro, dalle celle alla chiesa di Crom, dove ci attendono Hickaru e altri alti ranghi dei cavalieri, al fianco del Sommo Dramus, per un antico rituale che dovrebbe guarire l'occhio del manto argentato, ferito mentre veniva arrestato. Immagino che guarirlo serva anche a sciogliere la nebbia che avvolge la sua mente, ma l'unica cosa certa è che prima di venire arrestato si è liberato di una grande quantità di documenti e raccolte di tomi bruciandoli.
Appunti di sfogo
Assistere al rituale è stato davvero incredibile, da vicino poi...! La cosa più sconvolgente è stato vedere il dolore lentamente passare, tramite il rituale, dal prigioniero a Hickaru e il Sommo, che se ne facevano carico, indeboliti ma sostenuti dalla luce dei Giusti. Per qualche istante il Sommo ha anche perso coscienza, a causa del deperimento dovuto allo sciopero della fame. Voglio fare, prima di spegnere le candele, un tentativo di mettere per iscritto in altre parole questa vicenda, ma forse iniziare ora è troppo tardi.

Primo tentativo|
Un Da Silva se ne stava sottoterra,
posava dopo la guerra,
che reca al regn' onor.

Al gelo di una fredda Orifoglia
gli presero le sue spoglia
strappate come un fior.

La voce dell'ombra chiamata Naralvar
indica dove scavar
recandoci il dolor.

Ma più che sulla salma, su omicidi
tremendi e chi li guidi
chiede noi il nostro cuor.

"Attenti voi all'argentato colore
ch'è sì pieno di bollore
di senno non è cultor.

Chi poi impone a nipote soave
un segreto tanto grave
si fa fregar la chiave"

Così dice Arash primo Consigliere:
"Sopra zefire miniere
forse fanno un error".

Trova il capo che accoltella,
poi torna fiero in sella
del monte l'invasor.

Quand'ecco in cella l'afflizione
vien sanata d' audizione:
gran maestra d'amor

dell'alba cavalier lo ha convocato
per l'occhio malandato
e far da curator.

"Mai non colsi una siffatta pulzella;
Mai vista nebbia più bella"
Disse 'l capo con ardor

"Per ogni palpito del tuo caldo cuore,
do un petalo del fiore,
ch'era tuo imperatore"


4 dodecabrullo 286
In serata incontro Pewin Keec, un giovane di Nosper che cerca da qualche giorno lavoro in città e cui ho firmato un permesso d'estrazione ai bassifondi per tenerlo occupato mentre richiede la cittadinanza. Mi è sembrato interessato alle ricchezze minerarie anche di monte zefiro per cui, ho unito l'utile al dilettevole, accompagnandolo a vedere le miniere e intanto controllando la situazione di Deanad e quelle bestie dei pentacoli.
Appunti di sfogo
Ho scherzato un po' con Pewin spaventandolo sulla valle di Darkhold, viste tutte le dicerie che ha sentito. A parte questo, gli ho parlato dell'attuale situazione del regno e mi sembra avere la testa tra le spalle. Mi è venuta l'ispirazione, seguendo anche i primi consigli di Dama Didol sulla metrica, per uno scritto su alcune delle genti della valle.

Bargh ei dodici diavoli

Hai sentito quella storia:
-Bargh ei dodici diavoli!
Sei d'Amon? Sono cavoli!-
alla locanda "Viktoria"?

Li giudicano colpevoli,
là a Seliand cercan gloria,
in Baronia fan baldoria;
con noi son poi amichevoli.

Il loro numero cambia:
a volte son cinque o sei,
di rado oltre quattordici,

a men che non ci sian nordici.
Nessun torto loro farei:
non stan chiusi in una gabbia
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