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Qui i giocatori di The Miracle lasciano imprese, poesie, narrare eventi e grandi avventure avvenute e in svolgimento su Ardania. Linguaggio strettamente ruolistico.

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By MadMetal
#57614
Prologo

I venti gelidi sferzavano le cime degli abeti nelle valli della Baronia centrale, mentre Vrangnir, sedotto di Brinilda, pronunciava oscure parole arcane per maledire Raudnigr, figlio di Heinlut, Capoclan dei giganti che popolavano la Baronia. L'odio e l'invidia avevano ormai catturato la mente e il cuore di Vrangnir, soggiogato dalla strega dei ghiacci che desiderava solo la distruzione del clan dei giganti. Tuttavia, il fato prese percorsi diversi, e sia Vrangnir che Brinilda trovarono la morte per aver cercato di sovvertire l'ordine naturale delle cose stabilito da Yggr.


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Atto I - Helcaraxe e i Giganti

In quel periodo, nuovi assetti di potere si stavano stabilendo nei territori della Baronia. Il clan ribelle degli Uruznidir aveva costruito un accampamento nelle valli occidentali, generando tensioni con le popolazioni che già abitavano la Baronia da secoli, come i Dwerg di Nuran Kar e i nordici di Helcaraxe.

Una spedizione di nordici, guidata dal Gothi Amirth, si recò presso il villaggio dei giganti per un incontro diplomatico con Heinlut in persona. Tuttavia, il capo dei giganti era impegnato nel vegliare su Raudnirg, e quindi gli uomini di Helcaraxe furono accolti da Angborn, che temporaneamente faceva le veci di Heinlut.

Gli uomini di Helcaraxe appresero del peccato di Vrangnir e della maledizione del gelo che gravava su Raudnirg, indebolendo notevolmente il clan dei giganti. Una volta tornati nella città di Helcaraxe, gli uomini del nord riferirono gli accadimenti a Jarl Cormak Icemberg, che riconobbe l'urgenza della situazione.

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Nei giorni successivi, Jarl Cormak organizzò un incontro con i saggi Kunnigr del clan Huathbàn. Così i syskar di Helcaraxe si recarono sull'isola di Grandinverno per conferire con un anziato del clan Huathbàn. L'incontro fu breve ma tramite la conoscenza dei mondi e del cosmo creato da Yggr, il Kunnigr Hjoldunn del clan Huathbàn fù capace di indicare agli uomini di Helcaraxe la via da seguire per spezzare la maledizione.

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"Dovete trovare un fuoco irresistibile, così caldo che nessun mann potrebbe sopravvivere!"

La risposta era semplice. Quale fuoco più irresistibile se non quello che proviene direttamente dal mondo delle fiamme, Aengin?

Una volta individuato il modo per risolvere la questione del gigante, Cormak suddiviste i syskar in gruppi e assegnò loro dei compiti.
Tra di loro vi era Bruck Aeglos, abile fabbro, che si dedicò alla creazione di un carro speciale capace di trasportare il gigante maledetto fino al vulcano conosciuto come "la forgia di Aengin" nella Baronia orientale. Nel frattempo, il Vargos Ylar, Astrid Icemberg i Varid Herger Skeldson e Meur perlustrarono il vulcano per accertarsi che fosse un luogo idoneo per svolgere il rito necessario a spezzare la maledizione. Infine, Sigelinda Valdarsen realizzò una statua di Hejldam, il Generato, per omaggiarlo durante l'Aenginsblòt.
Ormai tutto era pronto per spezzare la maledizione che affliggeva Raudnigr.


Atto II - Al cospetto di Hejldam


Il mese di Granaio era ormai passato, il che significava che il mondo delle fiamme, Aengin, si trovava nel punto più vicino ad Ardahin, segnando l'avvento della stagione estiva. Questo periodo era il più propizio per celebrare l'Aenginsblòt e pregare per l'intercessione di Hejldam il guardiano, affinché le energie del mondo delle fiamme potessero ristabilire l'equilibrio su Ardahin.

Gli uomini di Helcaraxe si posizionarono alle porte di Hulborg, pronti per l'ardua missione di scortare il gigante maledetto. A guidare la spedizione c'era Vargos Ylar, che guidava un robusto carro trainato da tre giganteschi arieti. Il gruppo di syskar si aprì la strada tra le nevi della Baronia, affrontando troll e orsilince, ma pericoli ancora più minacciosi si nascondevano tra le valli innevate. Il nuovo Jarl Algatros, detto il Pelato, come precauzione, aveva assoldato uomini dal vicino regno di Hammerheim per creare un diversivo nei territori della Baronia, in modo tale da eludere eventuali attacchi da parte di briganti.

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Il viaggio verso il vulcano noto come "La forgia di Aengin" si svolse senza problemi, e una volta giunti di fronte al cratere, i nordici trovarono un altare dedicato a Hejldam, sapientemente allestito nei giorni antecedenti dal Varid Herger e dal fabbro della Rocca Bruck.

I fumi e i lapilli di lava si alzavano con violenza straordinaria. Le alte temperature rendevano difficile il respiro dei nordici. Raudnigr non poteva restare lontano dalla Sacra Fiamma venerata dal suo clan di giganti per molto tempo, quindi gli officianti della Heimskringla non avevano molto tempo per concludere il rito e spezzare la maledizione.

Thorgad, Herger e Meur dichiararono aperto l'Aenginsblòt, così da iniziare l'avvicinamento di Ardahin ad Aengin, il mondo delle forgie. Il fabbro della Rocca venne chiamato per forgiare un'arma che successivamente venne benedetta da Meur, in modo da consacrarla e non contaminare il sangue delle tre bestie da sacrificare ad Hejldam.

Vennero scelti tre syskar tra la folla e, armati con le armi benedette, vennero condotti ai sacrifici. Herger gridò a squarciagola: "PER YGGR, IL PADRE DI TUTTO!" e al segnale il primo syskar con un colpo preciso sacrificò un Destriero del fuoco.

Successivamente, il Varid continuò: "PER HEJLDAM, IL GUARDIANO DEI MONDI!" e con un nuovo segnale venne offerto un altro sacrificio, un grosso ragno Vedova nero.

Infine, l'officiante gridò ancora: "PER YGGDRASIL, L'ALBERO COSMICO!" e anche l'ultimo sacrificio, un serpente artico, venne offerto.

Dopo che il sangue delle creature bagnò il suolo, Meur il Varid, in un silenzio religioso, lo raccolse e iniziò a spargerlo sulla statua di Hejldam, santificandola e rendendo omaggio alla creazione più perfetta di Yggr.

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L'attenzione di Hejldam venne finalmente attirata, e le energie del mondo di Aengin confluirono abbondanti su Ardahin. Il fronte lavico sembrava agitarsi come un mare in tempesta.

Mentre delle fontane di lava schizzavano lapilli in aria, Herger posto di fronte l'altare di Hejldam, incise le rune Fehu, Uruz e Hagalaz su tre lingotti di metallo prima di gettarli nella lava. Successivamente, il Varid tracciò con del sangue proveniente dalle bestie sacrificate le stesse rune sulla fronte del gigante addormentato e incoraggiò tutti i syskar a invocarle ad alta voce.

Dopo solo poche invocazioni, un potente flusso di energia del fuoco iniziò a confluire nel gigante steso ai piedi della statua di Hejldam. Il guardiano aveva finalmente intercesso, consentendo ai nordici di attingere a quella pura energia del mondo delle fiamme per ripristinare l'equilibrio che il malvagio Vrangnir aveva osato spezzare.

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Dopo pochi minuti di invocazioni, sorprendentemente Raudnigr aprì gli occhi, risvegliandosi dal suo sonno maledetto... La maledizione era finalmente spezzata.
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