Nel cuore di una valle dimenticata dagli dèi, dove il sole fatica a sorgere e nemmeno il vento osa più cantare, sorge – o forse giace – la Fortezza di Surtur, chiamata così in memoria di Surtur, Colui che Tutto Vede, il primo e più devoto sacerdote di Vashnaar, il Dio della Morte. Si racconta che fu lui a rivendicare per primo questo dominio oscuro, consacrandolo alla non-morte e piantandovi il seme della dannazione eterna.
Ma il potere che permea questa terra è tanto antico quanto instabile. Nel tempo, la brama e la follia di coloro che cercavano di dominarla hanno portato a secolari lotte, tradimenti e rituali oltre il limite del concepibile. E alla fine, fu la stessa fortezza a collassare su sé stessa, implodendo in un abisso di oscurità, inghiottita dalla terra come se il mondo intero avesse voluto cancellarla… o forse proteggerla.
O forse era tutto previsto.
Oggi, nuovi varchi si spalancano tra le crepe della realtà, fenditure che conducono oltre il velo della vita. I più folli – o i più disperati – dicono che quelle fenditure si aprano su una versione ancora più profonda e contorta della Fortezza, dove le ombre hanno dimenticato la luce e la non-morte si è fatta perfezione. Le creature che vi dimorano non sono solo abomini della carne e dello spirito: sono frammenti di un disegno oscuro, parte di un'Intelligenza che attende nel silenzio.
Spettri, ghoul, wraith, banshee, mummie, lich immortali e stregoni della Morte si muovono senza sosta, stringendo patti, studiando antiche rune, tramando la rovina della vita stessa. Nella valle, la Morte non è fine, ma principio. Un principio senza redenzione.
I saggi tacciono, gli oracoli mentono, e gli archivi bruciano. Nessuno può dire con certezza cosa accada nel cuore del Surtur. I misteri sono troppi. Le risposte, forse, non sono fatte per i vivi.