Lostris

“…Poi all’improvviso udii voci gentili intrecciarsi creando un unico mormorio con il vociare
del vento e di lì a poco le vidi: bellissime e leggiadre ninfe dalla pelle d’ebano vestite di soli veli.
Danzavano leggere, sottili, quasi evanescenti e con loro sembravano danzare tutte le lucciole del bosco, le fronde degli alberi e le stelle del cielo…”

Nomi

L’Ancella di Akkron”, “La Prediletta”, “Signora dell’Oasi”.

Simboli sacri

Non ha un simbolo distintivo. Il suo numero ritualistico è il tre, come gli elementi che domina per volere di Akkron: acqua, aria, terra.

Iconografia

Lostris è rappresentata come la prima creatura femminile voluta da Akkron, immagine perfetta della donna secondo la cultura tremecciana. La sua figura appare spesso come quella di una fanciulla di straordinaria bellezza, con lunghi capelli e vesti bagnate che aderiscono al corpo, mentre regge un’anfora da cui sgorga acqua chiara e limpida. Questo elemento, simbolo di vita e fertilità, definisce il suo legame profondo con la natura, con l’oasi e con la continuità della vita. 

Storia e leggende

Lostris non è una divinità autonoma né un’alternativa ad Akkron, bensì una sua ancella prediletta, parte integrante del suo culto. Secondo la tradizione tremecciana, fu una donna realmente vissuta, talmente perfetta nell’aspetto e nello spirito che lo stesso Akkron la elevò alla sua destra al momento della sua morte, avvenuta attorno ai trent’anni. Prima di concederle l’ascesa, le donò la conoscenza dei princìpi sacri e il potere di dominare gli elementi dell’acqua, della terra e dell’aria.

A lei i Tremecciani attribuiscono la fertilità delle terre, la ricchezza delle sorgenti e la prosperità delle oasi. Lostris viene ricordata come colei che mantiene l’equilibrio naturale del deserto, in una visione della vita dove bene e male non si combattono, ma si bilanciano. È una figura benevola, capace di ispirare protezione e amore, ma anche vendicativa e implacabile se offesa o profanata.

Nel cuore della tradizione orale spicca la leggenda del Soffio del Deserto: si racconta che, in un’epoca remota, una carovana si perse tra le sabbie in una tempesta mortale. Una giovane sacerdotessa, al limite della disperazione, invocò Lostris come “Soffio del Deserto”. E la dea rispose. Il vento si placò e la sabbia danzò leggera, aprendo un varco sicuro verso l’oasi. Da allora, i suoi fedeli credono che il Soffio del Deserto protegga chi cammina sotto il suo sguardo.

Caratteristiche

Lostris incarna la femminilità sacra e la ciclicità della vita. È patrona della fertilità, della maternità, dell’acqua e delle stagioni che rendono rigogliosa l’oasi. Dove Akkron rappresenta la legge, l’ordine e il giudizio, Lostris rappresenta la grazia, la cura e la naturalezza con cui la vita prende forma. Tuttavia, non è una figura mite nel senso comune: la sua benevolenza si accompagna a una volontà inflessibile e a una forza antica, come quella delle tempeste o della piena improvvisa di un fiume.

Per i Tremecciani, Lostris è la Signora dell’Oasi, colei che benedice i raccolti, guida le nascite e concede la grazia della sopravvivenza. È amata, temuta, venerata, e la sua memoria viene tramandata nelle tende e nei templi, nelle culle come nei giardini.

Seguaci

Coloro che si rivolgono a Lostris sono profondamente devoti anche ad Akkron, ma vedono in lei una forza complementare, una guida nella quotidianità e nelle prove della vita. I suoi seguaci sono spesso contadini, ostetriche, guaritori, madri e padri di famiglia, e si riconoscono per il profondo rispetto che nutrono verso la terra, la donna e il ciclo della vita. Credono che ogni evento – gioioso o doloroso – abbia un ruolo nel disegno del mondo, e che accettare anche il lutto e la perdita sia parte della saggezza che Lostris insegna.

Accolgono gli stranieri con ospitalità, curano gli infermi, proteggono bambini e animali, coltivano con amore la terra e rendono grazie alla pioggia e alla rugiada, consapevoli che ogni goccia è un dono.

Clero

Il culto di Lostris è tramandato e custodito unicamente da donne. Secondo la tradizione, fu la stessa Lostris a insegnare alla prima sacerdotessa come rendere prospera l’Oasi di Tremec. Le giovani che dimostrano una particolare affinità con l’acqua e la vita vengono condotte, all’età di dieci anni, nel segreto Giardino di Lostris, un luogo sacro noto solo alle sacerdotesse. Qui crescono fino alla maturità, quando possono essere ordinate Ancelle, e successivamente Vestali, in base al loro cammino spirituale e alla loro devozione.

Le Vestali, le più elevate tra le ministre del culto, sono custodi dei Canti della Vita, riti capaci di armonizzare gli elementi naturali. Al vertice si trova la Gran Sacerdotessa, che rappresenta Lostris nel Consiglio Tohan e ha anche facoltà giudiziarie, potendo emettere un Ismat, un verdetto sacro, in casi eccezionali.

Le sacerdotesse devono quotidianamente compiere un atto che favorisca la vita: curare una creatura, far fiorire una pianta, consolare un fedele. Alcune, in età più avanzata, rimangono al servizio del Tempio come Sacerdotesse Anziane, esperte levatrici e custodi delle nascite, momento sacro per eccellenza nel ciclo della vita.

Una delle figure più amate e ricordate nel culto è Asiya, giovanissima Vestale e poi Gran Sacerdotessa. Sposa nella Tenda Udeen e guaritrice miracolosa, lasciò dietro di sé preziosi tomi di memorie. Alcuni scritti, riguardanti il Giardino di Lostris, sono riservati; altri, più edificanti, sono letti pubblicamente come testi formativi per le giovani donne dell’oasi.

Atti di devozione

Crimini gravi

Venerazione tra gli umani

Il culto di Lostris è diffuso  tra gli umani di stirpe tremecciana. Tra le popolazioni nomadi Assid, Lostris viene considerata come una leggenda o una donna realmente esistita ed amata da Tremec il Profeta, tuttavia non le si attribuisce alcun potere o culto religioso.