"Le nostre parole sono vento ed i nostri passi sono ombre".
L'Ordine dei Primi Nati nasce da un desiderio irrefrenabile di diffondere il culto dell'unico. L'idea ed il desiderio di rivivere un imperialismo ormai dimenticato nelle terre del Doriath, dove l'unica stirpe dominante è di sangue elfico. La smania di diffondere la verità e sussurrare a coloro che per secoli hanno creduto in una realtà deviata e trasformata, il verbo del Primo Nato. Convincere e dimostrare come Beltaine e Suldanas siano l'icona dell'invidia stessa e della gelosia. Dimostrare come gli infedeli nel tempo hanno portato ad etichettare l'Unico come un Invidioso Malvagio e bandito dalla bocca degli eldar, offuscando colui che può donare la vita eterna quando il Tullip brucerà portando con se tutti i falsi dei. L'Ordine nasce per riunire sotto un legame di sangue e insopprimibile tutti coloro ritenuti idonei a diffondere e rendersi idea ed immagine della verità assoluta. Una verità tenuta viva e forte grazie all'odio e alla sofferenza. Costretti a vivere come vittime di una cultura malata.
I Primi Nati cominciarono a prendere piede in un momento di apparente chaos. Secondo alcuni eletti, la mancata unione e collaborazione tra i due popoli permise in maniera più accentuata a branchi di ribelli, banditi e tagliagole di insozzare le terre del doriath. Una punizione, come molte altre nei secoli, a dimostrazione di un errato modo di vivere. Il concatenarsi di eventi, accese uno spiraglio di luce e provocò il desiderio di un seguace di uscire allo scoperto. Un'idea creò un messaggio, il messaggio creò un intenzione e a poco, ogni bachecha cittadina del Doriath fu manifesto di un desiderio di Adunata.
"L'armonia di queste terre sembra disturbata ormai da decenni ed in particolar modo in questo periodo: uomini, barbari e sudici individui calpestano le nostre terre e pare, a prima vista, che vi allontanino dall'idea e dalla convinzione, dalla certezza che la nostra stirpe è superiore. Ben distanti Dal Caneldarion. Con stupore e rammarico osserviamo la tendenza di alcuni di mischiarsi con questa marmaglia, ancor più distante dalla natura animale ma più simili ad esperimenti utili alla distruzione della loro stessa razza. Al momento, potremmo pur sorvolare a denti stretti l'insana accoppiata ma infine, affacciandoci fuori dalle nostre amate e protette mura, scoperte e visibili alla luce del giorno, mi chiedo: Accettate che queste zozze creature spargano il sangue della nostra amata stirpe? Accettate che banditi, mercenari, tagliagole si riuniscano nell'Hildoriath ad uccidere chi a noi più caro? Dunque, seppur titubante e furioso nell'osservarvi tra le vostre lontane amicizie vi dico: Eldar, uniamoci e dominiamo contro queste deboli creature e lasciamo che il dolore e la sofferenza si mostri sui loro sgraziati volti.
Cercateci dove la notte è più intensa, dove non vi sono mura a proteggervi ma solo la vostra lama e ambizione, dove l'unica certezza è la superiorità della nostra razza che continuerà a dominare su chi è inferiore. Saremo noi a trovarvi. Il tempo per farvi comprendere la verità è dalla nostra parte, meno è il tempo utile per distruggerli. La loro vita è breve e non merita di terminare con un solco lungo il viso. I Primi Nati." Il messaggio portò incertezza e confusione agli occhi dei popoli protagonisti ma nel medesimo tempo permise a coloro cui sentimento e desiderio era reciproco di ricercare l'autore del messaggio. Thalad-Rakhum, con un sorriso lungo il viso e alle sue spalle la Cava Nera accolse gli eldar giunti. " Non siete qui per uccidermi ne per catturarmi, dunque cosa vi spinge in luoghi così oscuri? "
La conversazione aprì il sipario ad accese e profonde emozioni che conclusero in una frase precisa e diretta.
" Benvenuti dove la luce è possibile vederla solo ad occhi chiusi ".
L’ordine dei Primi Nati, dopo una lunga migrazione, costretti a causa delle loro attitudini offensive ed il loro fanatismo plasmato dal culto del Primo Nato, si trovarono ad insediarsi come ospiti del popolo di Luughnaasad nella Valle Terathan nel Doriath del Sud.
Per svariati cicli si trovarono costretti ad arrangiarsi in una sorta di tendopoli arricchita da reliquie religiose e artefatti antichi riconducibili al culto di Luugh. Il 4 Yavannië 10^ parte della 23^ Fioritura l’Ordine dei Primi Nati ebbe modo di entrare nei sotterranei di Luughnaasad e conoscere l’antica Genesi: pilastro fondamentale del culto Mornedhil e precedentemente dell’Ordine delle Ombre.
Il 4 Yavannië 10^ parte della 23^ Fioritura fu un evento chiave per l’Ordine dei Primi Nati, in quanto pochi giorni a seguire si identificarono e ufficializzarono su Ardania come Ordine Religioso del culto di Luugh, aprendo la tendopoli e la loro torre ad ogni futuro o nascosto fedele del Doriath.
L'obiettivo dell'ordine è diffondere il culto attraverso i dettami dell'Unico. Non vi è forza dove non c'è conoscenza. Non vi è verità dove non c'è cultura.
Che sia un sussurro, che sia sospetto, che sia il veleno nell'orecchio di chi ascolta, I Primi Nati ne portano gli onori.
Odio e Sofferenza ne sono la base ma non vi è stirpe se non vi sono eldar. La dominazione può avvenire solamente con la pazienza, la lungimiranza e la saggezza.
Il Doriath dovrà tornare a vivere l'imperialismo ed ogni eldar dovrà comprendere quanto il sangue della stirpe elfica è superiore a qualsiasi razza.
Tutte le razze al di fuori di quest'ultime vengono viste come inferiori e da allontanare con qualsiasi mezzo.
Storia di oltre 4000 anni prima dei Falò senza Luce, evento che bruciò e cancellò la storia antica degli Elfi:
“I Decadenti predicavano l’avvento delle nuove razze, la morte degli dei elfici e l’estinzione della stessa razza elfica. Loro, quindi, erano assolutamente disposti al patteggiamento ed al ritiro interiore, lasciando spazio a tutte le altre creature che loro stessi si sentivano spinti ad aiutare a crescere. Gli Imperialisti al contrario erano fautori del dominio elfico. La tecnologia progredita e la forza della conoscenza, sia magica che culturale, dovevano bastare a dimostrare che gli elfi dovevano guidare le altre razze e sottomettere quelle che non si piegassero al loro volere. Ǫuesto nonostante gli dei non si mostrassero loro da molti millenni. Le due fazioni hanno sempre potuto vantare elementi di notevole rilevanza, e la loro caratteristica ispirazione cospiratoria le portava a piazzare pedine importanti nei governi o nelle istituzioni, per far trionfare la loro causa”.
Ǫuesto tipo di Imperialismo “antico” vedeva come massimi esponenti i Drow ed in seconda battuta nei Ǫuenya soprattuto nella figlia di Finwerin Aredhel, Ninque Heri imperialista.
I Decadentisti sparirono dopo i “Falò senza Luce” rimanendo spauriti gruppi di elfi oramai spersi o rifugiati tra i Briganti del Tasso.
I Ǫuenya invece col tempo hanno scoperto un Imperialismo moderato, quello che oggi si definisce del Cielo:
Vagamente più tendente all’imperialismo antico, dove l’egemonia della razza Elfica è auspicabile, anche con metodi violenti.
Riportare l’Elfo ad una coscienza religiosa di verità disvelando il grande inganno della creazione ad opera dei due Dei incestuosi, e riconoscere Luugh come divinità suprema della creazione, così da convertire alla verità tutte le stirpi elfiche.
Questa presa di coscienza può contribuire ad una maggiore coscienza razziale e storica dell’Elfo di ogni etnia, che possono sperare nel riequilibrio di Ardania come guide supreme ed egemoni sulle altre razze.
L’immagine del desiderio e della volontà dei seguaci del Primo. Colui che per primo ha mosso i primi passi verso l'Ordine dei Primi Nati e la sua fondazione.
Nemesi o Nero Signore, è al vertice della Gerarchia e Guida dei Primi Nati, siede al concilio delle ombre.
La gerarchia si ramifica subito dopo nei vertici, a completare il Concilio delle Ombre.
Colui che segue e direziona i nuovi eletti che dedicano corpo e mente al verbo. Si occupa dei riti religiosi e dei sacrifici. Si occupa della dottrina e della formazione degli eletti.
Colui che si occupa della formazione, della conoscenza e delle culture riguardanti la manipolazione arcana. Un istar esperto che offre la propria conoscenza ad ogni nuovo eletto dell'ordine.
A seguire, l'albero gerarchico si compone con altri rami, disegnando così il corpo d'elite dell'Ordine: i seguaci che, con il tempo, hanno maturato appieno i dettami dell'ordine e le caratteristiche fisiche e mentali delle rispettive sfere. Prendono il nome di Emissari.
Loro è il compito e l'obbligo di svolgere missioni ed eseguire appieno il volere del Concilio delle Ombre. I loro passi in simbiosi con la terra e le loro orecchie come vento, girovagano per le lande dell'Hildoriath sussurrando agli eldar la verità.
il corpo dell'ordine. Seguaci che fanno del codice uno stile di vita, pronti per compiere la salita dei rami ed essere indirizzati verso le tre sfere.
L'iniziato, colui che compie i primi passi per apprendere i dettami dell'ordine.
1) I Primi Nati vengono prima di ogni cosa, obiettivi e scopi devono rimanere celati anche a costo della vita.
2) L'ordine e la disciplina sono la base di ogni azione, la mancanza di rispetto verso un membro o il concilio verranno puniti severamente a decisione del concilio stesso.
3) La conservazione del Doriath è un pilastro fondamentale dell’Ordine.
4) Le sacre bestie vanno protette e custodite.
5) Il tradimento verrà punito con la morte.
6) Un insulto verso il Padre o la Regina sarà ritenuto pari al tradimento.
Il manto per un primo nato, oltre ad essere un simbolo di appartenenza è anche un manifesto verso le popolazioni elfiche. Un simbolo che racchiude la libertà ed il desiderio di mostrarsi come una nuova entità esistente, contraria alle politiche vigenti e alle influenze razziali di cui il doriath, ne è vittima.
La conservazione del Doriath è un pilastro fondamentale. Per poter diffondere il verbo e convertire le popolazioni elfiche ad un “Imperialismo Etico” è necessario mantenere un equilibrio e la salvezza del territorio. Far comprendere la verità e la diffusione del culto ha dei costi e spesso obbliga un eletto a dover reprimere i propri desideri per un bene futuro. Ciò che differenzia un eletto da un semplice fedele è la forza di volontà e a volte la condiscendenza per preservare e coltivare il proprio obiettivo e portarlo al termine mantenendo al sicuro l’Ordine ed il suo futuro.