Divinità elfiche

Le divinità elfiche hanno avuto originie dal Tulip, il sacro albero. 

Suldanas, il Padre delle Stirpi

Venerato come figura primordiale e guida delle creature libere, i suoi ambiti d’influenza comprendono la giustizia primordiale, la vendetta come strumento d’equilibrio, la caccia, la guerra e la natura nella sua forma bilanciata. È strettamente legato agli animali selvatici, in particolare al lupo, suo animale sacro. Il fuoco lo rappresenta, simbolo di purificazione e passione, mentre il rosso ne esprime l’impeto. Nella cultura elfica, è colui che giudica le anime dopo la morte.

Beltaine, la Grande Madre della vita.

Dea della luce generatrice, Beltaine incarna la vita, la fertilità, l’amore e l’armonia della natura. È patrona della bellezza, della vegetazione rigogliosa e custode del passaggio tra vita e morte, vegliando sugli spiriti dei defunti. Il cervo, nobile e fiero, è il suo animale sacro; i fiori simboleggiano la sua grazia, mentre il verde ne richiama la vitalità e l’abbraccio materno.

Earlann, il Saggio Signore delle acque.

Associato al mutamento, alla conoscenza profonda e all’acqua, Earlann è signore delle arti, della saggezza antica e dell’artigianato in ogni sua forma. È considerato un patrono dei ricercatori e degli artigiani che cercano la perfezione attraverso il cambiamento. Il delfino è il suo animale guida, la conchiglia il suo simbolo, mentre il blu richiama la calma e la vastità dei suoi domini.

Morrigan, la Tessitrice dei Sogni, dea della magia e delle stelle.

Divinità enigmatica legata alla magia, alla divinazione e ai sogni nascosti, Morrigan governa anche l’inganno sottile, l’astuzia e i misteri del firmamento. Avversaria dichiarata di Luugh, i suoi fedeli spesso agiscono all’interno dell’Inquisizione, vigilando sulle aberrazioni della magia. Il puma, agile e silenzioso, è la sua creatura sacra; la moneta il suo simbolo, a rappresentare il doppio volto delle cose; il suo colore è il giallo, tra luce e inganno.

Luugh, il Custode dell’Odio e del Dolore.

Chiamato tanto "l’Invidioso" quanto "il Perfetto", Luugh è adorato da chi abbraccia il dolore, il controllo assoluto, la malattia e la ricerca della purezza, intesa come selezione spietata. Per i suoi devoti, è il difensore della vera pace; per gli altri elfi, invece, colui che raccoglie le anime perdute e senza redenzione. Il suo simbolo è il sangue, richiamo alla sofferenza e al sacrificio. Non ha un animale sacro codificato, ma il suo culto si esprime attraverso il rigore e il fanatismo. Il suo colore è il rosso scuro.

Kelthra, la Regina del Veleno.

Conosciuta anche come "la Figlia" o la Signora dei Ragni, Kelthra è patrona del veleno, del dolore distorto, del caos fertile e delle aberranti meraviglie della natura deformata. Venerata dalla razza mostruosa dei Terathan, predilige le creature che sfuggono alla logica del mondo ordinato. La ragnatela è il suo emblema, simbolo di trame invisibili e inesorabili. Il bianco è il suo colore, freddo e implacabile.

Per approfondire: La religione elfica